Cerimonia di intitolazione, oggi a Marcianise (Caserta) dell’ospedale alla dottoressa marcianisana Anastasia Guerriero morta nel 2008 e nota anche negli Stati Uniti, dove si trasferì nel 1993 e svolse attività di ricerca all’Università di Atlanta e all’Istituto di Genetica Umana dell’Università della Pennsylvania. Il suo nome, da questa mattina, campeggia a caratteri cubitali sull’insegna montata al nuovo ingresso della struttura. Nella hall dell’ospedale è stato poi inaugurato anche il nuovo pannello che include un’opera in bassorilievo, in bronzo, dedicato alla scienziata marcianisana, opera di don Battista Marello. “L’ospedale di Marcianise – ha sottolineato il governatore della Campania Vincenzo De Luca – è una bellissima struttura e continuerà a crescere; nel piano ospedaliero regionale è un Dea di primo livello”. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Marcianise Antonello Velardi, i consiglieri regionali Stefano Graziano e Luigi Bosco, il direttore dell’Asl Caserta Mario Di Biasio, il personale medico e ospedaliero del nosocomio di Marcanise.
“Caffè Procope” si fece promotore, nel 2008, nei mesi immediatamente successivi alla dipartita di Anastasia Guerriero, di un’iniziativa (leggi qui) volta a ricordare questa illustre figura intitolandole il nosocomio di Marcianise. Ne seguì una petizione on line (leggi qui), che ha rappresentato un profondo riconoscimento di affetto e di stima da parte di coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscerla ed apprezzarne le sue doti di umanità oltre che di competenza professionale nella sua attività di medico e di ricercatrice di livello mondiale, ma anche da parte di coloro che, pur non avendola conosciuta, ne volevano valorizzare e ricordare la persona.
Anastasia Guerriero, marcianisana, laureata in Medicina in Italia, era una scienziata di livello internazionale ed era arrivata a dirigere i laboratori di ricerca oncologica della Pfizer, la grande multinazionale leader nel settore dei farmaci. Con base a New York, dove ormai viveva da diversi anni (senza però mai recidere i legami con la terra d’origine), girava i laboratori di tutto il mondo, guidando alcuni dei più importanti programmi di ricerca nel settore della lotta al cancro. Un flagello contro cui ha speso tutte le sue energie ma che, per una tragica sorte, non è riuscita a battere proprio nella sua partita personale. Laureata e poi specializzatasi in pediatria, ematologia e oncologia al policlinico Gemelli, Guerriero aveva iniziato l’attività medica e di ricerca presso l’ospedale Annunziata e l’Università Federico II a Napoli ma ben presto aveva volto la sua attenzione altrove, avviando una serie di intensi contatti con la scuola tedesca di Hannover e con quella americana, in particolare con il prestigioso ospedale oncologico pediatrico di Filadelfia. Nel ’93 la decisione di lasciare Napoli e stabilirsi negli Usa, andando a svolgere attività di ricerca prima all’Università di Atlanta e, successivamente, all’istituto di genetica umana dell’Università della Pennsylvania. Un’attività sempre più intensa, con riconoscimenti di alto livello, fino alla consacrazione con la pubblicazione di un suo studio di oncologia pediatrica su «Science», la rivista considerata la Bibbia del mondo scientifico mondiale. Una ricerca che le valse la chiamata da parte della Pfizer, con la successiva nomina a responsabile dei centri di ricerca oncologica della multinazionale. Uno spessore scientifico, il suo, riconosciuto anche dalle autorità americane che vollero tributarle la cittadinanza americana. E’ morta il 15 Agosto 2008 all’età di 57 anni.