Si chiamava Achille ed era il cane guida di Enrico Russo, centralinista non vedente, impiegato presso il Comune di Marcianise. E’ morto l’altro ieri a seguito di una ischemia cerebrale. Già da un anno era malato per via di un tumore che stava curando. Il cane oltre ad essere un punto di riferimento importante per l’autonomia del suo padrone era un animale molto affettuoso a cui tutti in città dedicavano una carezza, a partire dai bambini che lo adoravano. Achille era un golden retriever che avrebbe compiuto 10 anni il prossimo giugno, addestrato dal centro specializzato per cani guida “Helen Keller” di Messina. Aveva un carattere dolcissimo ed era diventato una vera e propria icona delle battaglie di Enrico Russo contro le barriere architettoniche in città. Accompagnava in ogni spostamento il suo padrone e odiava, come tutti i cani, i botti sparati soprattutto a capodanno. La sua salute è peggiorata negli ultimi giorni quando non mangiava più, poi il triste epilogo.
“Ho perso più di un amico” – ha spiegato commosso Enrico Russo. “Senza di lui non avrei potuto muovermi in autonomia per la città, sarei stato sempre dipendente da un mio familiare. Ho fatto richiesta per un nuovo cane guida che mi sarà consegnato non prima di giugno, ma Achille non lo dimenticherò mai. Stava con me da più di sette anni e affrontava con me, quotidianamente, le insidie e i pericoli di chi cammina per strada”.