Si sono esibiti, venerdì scorso 21 dicembre 2018, al Teatro Ariston di Marcianise, sullo stesso palco, insieme: magistrati di sorveglianza, detenuti, direttori ed operatori penitenziari. Un viaggio nella evoluzione stessa del concetto di detenzione che passa attraverso le opere di Raffaele Viviani , Bob Dylan, Kostanatinos Kavafis, Giorgio Gaber, per raccontare cosa ha significato in passato e cosa oggi significhi l’esperienza carceraria. Un esperimento, riuscito, fortemente voluto dalla fraternità di Marcianise dell’Ordine Francescano Secolare, coordinati dal Ministro della fraternità Pina Munno, nell’ambito del progetto “Verso la libertà…” . Lo spettacolo teatrale, dal titolo “EPOCHE’” che nella filosofia greca stava ad indicare la “sospensione” avvertita come necessaria ogni qual volta non vi fossero elementi sufficienti per poter esprimere un giudizio. L’invito è dunque a non affrettarsi a giudicare chi porta su di se il pesante marchio del carcere.
Il tutto, è stato reso possibile grazie alla forza di volontà del magistrato Marco Puglia e della sua collega Lucia De Micco che con Oriana luliano e Filomena Capasso, hanno collaborato con il funzionario giuridico pedagogico Giovanna Tesoro. E’ la prima volta che in Italia si sperimenta una collaborazione artistica tra i “giudicati” e i loro “sorveglianti”. I protagonisti, infattis, sono non solo i magistrati del tribunale di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, ma anche la direttrice del carcere Elisabetta Palmieri e gli agenti della polizia penitenziaria della casa circondariale. Insieme ai detenuti-attori, c’erano anche l’esperta ex articolo 80 Maddalena Mangiacapra e l’assistente sociale Felicia Carfora accompagnate, in musica, dal maestro Filippo Morace.
L’iniziativa si è svolta in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia, L’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, La direzione del Carcere di S. Maria Capua Vetere ed è stata patrocinata dal Comune di Marcianise.