“Letta la bozza del Piano Generale del Traffico Urbano nella sua totalità, con particolare attenzione ai paragrafi in cui si mostrano le idee progettuali relative alla mobilità sostenibile, l’associazione “FIAB MarcianiseinBici” gentilmente chiede delucidazioni sui punti di seguito riportati. Nella bozza del Piano si parla di «Analisi del contesto territoriale e socio-economico del Comune della rete ciclabile e pedonale» (PGTU, p.6). Dalla lettura del preliminare abbiamo dedotto che quest’analisi sia stata condotta per le auto utilizzando specifici criteri. Quali analisi, invece, sono state condotte sulla mobilità ciclistica della città di Marcianise?
L’associazione “FIAB MarcianiseinBici”, in data 26/10/2017 presentò un documento contenente indicazioni generali di mobilità sostenibile per la città di Marcianise, maturate dalla nostra personale esperienza sul territorio e fondate sulle linee guida che la FIAB a livello nazionale suggerisce di seguire. Lo stesso documento, in occasione del primo incontro di presentazione del PGTU del Comune di Marcianise presso i portatori di interesse, tenutosi il 22/05/2018, fu affidato dall’Amministrazione Comunale ai tecnici redattori del Piano. Tuttavia, le valutazioni riportate in quel documento sembrano non trovare riscontro nella bozza di PGTU. Il documento è stato preso in considerazione?
Nel preliminare di PGTU si legge che uno degli obiettivi principali è quello di «puntare sulla competizione con l’auto al fine di arrivare a ridurre gli spostamenti con i veicoli privati incentivando la mobilità sostenibile» (PGTU, p. 9). In che modo si pensa di rendere l’offerta di percorsi ciclabili competitiva rispetto all’utilizzo delle automobili? Dalla nostra analisi delle tavole allegate al PGTU, abbiamo evinto un’individuazione alquanto sommaria ed incompleta della rete ciclabile, e quasi esclusivamente costituita da percorsi promiscui. Percorsi esterni alla città scollegati da quelli tracciati nel centro urbano, strade e zone di particolare interesse pubblico escluse dalla rete ciclabile, percorsi ciclabili tracciati in mappa e bruscamente interrotti, sono il risultato di un lavoro svolto in assenza di un BICIPLAN, uno strumento necessario e fondamentale per lo sviluppo di una rete ciclabile efficiente. Nel preliminare di PGTU si legge di una non meglio specificata «Gestione della domanda di mobilità» (PGTU, p. 13). È possibile conoscerne il dettaglio e su quali dati si basa? Rispetto ai parcheggi, di cui diffusamente si legge nel Piano in merito all’individuazione di luoghi di sosta per le automobili.
Sono state individuate aree della città utili anche alla sosta delle biciclette?
Il paragrafo 4.2 (PGTU, p.46) esprime un concetto che, a nostro avviso, rappresenta una contraddizione con l’ottima premessa (nella quale la nostra associazione è stata gentilmente citata). Si legge che «le condizioni di circolazione delle biciclette nella città di Marcianise pregiudicano la sicurezza della mobilità (…)». Questa affermazione sottende una gerarchizzazione degli attori stradali, che vede le esigenze degli automobilisti risultare prioritarie rispetto a quelle dei ciclisti. A nostro avviso, non sono le biciclette a rappresentare un fattore di rischio per la circolazione stradale, ma al contrario, è la circolazione ciclabile a dover essere salvaguardata e messa in sicurezza.
«Declassamento a “zona 30” della SP335 (via F. Novelli, via F. Quercia, via R.Musone) al fine di disincentivare gli spostamenti extra-urbani di attraversamento del centro in direzione est-ovest ed incentivare l’utilizzo della gronda» (PGTU, p.124). Cosa intendono i redattori del PGTU per ZONA 30? L’espressione afferisce alla sola indicazione di limite di velocità fissato ai 30 chilometri orari?
Se così fosse, ricordiamo che la città di Marcianise è già interessata da tale misura (su tutto il territorio urbano) e che, come evidentemente constatato in questi anni, se non inserita in un piano di ben strutturato di “traffic calming”, non rappresenta un efficace metodo di riduzione del traffico veicolare nelle zone interne della città (nelle quali, per essere precisi, la velocità media diurna già si attesta intorno ai 15 km/h[1] e, nonostante ciò, nessun automobilista è scoraggiato dal percorrerle). Rispetto al piùv volte citato “Bike-sharing“, la nostra osservazione è che questo tipo di progetto non abbia motivo di esistere in un centro cittadino come Marcianise, sia per la modesta estensione della superficie urbana sia per la mancanza di poli attrattivi di vario genere che richiamano un flusso di visitatori dall’esterno.
[1] “Verso un Libro Bianco sui Trasporti in Italia” – 2012 Confcommercio-Imprese per l’Italia”