“Basta roghi, basta fuochi”: è il grido che si è levato da centinaia di persone che ieri, martedì 31 luglio, hanno partecipato alla manifestazione di protesta contro l’ennesimo incendio che ha avvelenato l’aria della “Terra dei fuochi”. Lunedì 25 luglio un incendio ha devastato la “Di Gennaro spa”, fabbrica nell’area industriale di Caivano che si occupa di lavorare materiale proveniente dalla raccolta differenziata, come plastica, carta e vetro. Il corteo, partito dalla Villa comunale Faclone e Borsellino, in corso Umberto, si è diretto per le strade della cittadina. Vicino al cimitero è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime della “Terra dei fuochi”. Alla manifestazione hanno aderito liberi cittadini, alcuni sindaci del territorio, comitati ed associazioni ambientaliste e il Movimento Articolo Uno Mdp Campania.
“Quello di oggi – hanno spiegato gli organizzatori – è solo il primo passo, a cui seguiranno presto altre azioni, ad oggi non sono bastate denunce, petizioni presentate al Comune, faremo di più chiederemo un interpello alla Regione, delle interrogazioni parlamentari, siamo pronti a scrivere a chiunque possa aiutarci pur di riprendere contatto con il nostro territorio, per difendere i diritti di una comunità viva più che mai, pronta a costruire per le future generazioni un paese in piena sintonia con il suo ambiente, un paese che sia da esempio e non un posto da cui scappare per non morire avvelenati”.
Ieri ad infuocare il dibattito ci ha pensato il governatore della Campania Vincenzo De Luca: “Sui rifiuti in Campania dobbiamo parlare un linguaggio di verità: oggi come oggi non siamo garantiti di fronte al rischio di una nuova emergenza, un’eventualità che non possiamo permetterci. Per questo dobbiamo andare avanti con determinazione sulla realizzazione degli impianti di compostaggio. Piccole strutture, in tutto una quindicina, a zero impatto ambientale, contro cui è assurdo aprire inutili campagne ideologiche. Ribadiamo il nostro NO alla costruzione di un nuovo inceneritore, per ragioni economiche oltre che sociali. L’obiettivo è il 65% di raccolta differenziata, una percentuale che non abbiamo ancora raggiunto principalmente per via della città di Napoli, che è molto indietro rispetto al resto della Campania. Dobbiamo fare di tutto per recuperare. Non abbiamo alternative. Ovviamente siamo attenti e accettiamo osservazioni e suggerimenti che ci possono venire da più parti. Ma, proprio sui rifiuti, non chiedeteci di prendere a modello e seguire i consigli tecnici della giunta Raggi. Dobbiamo lavorare con realismo e in maniera rapida”.