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Continuano gli incontri di “Digiuno di Giustizia e Solidarietà con i Migranti” promossi da Padre Michele Santoro. Stasera si replica in Piazza Carità

Ieri sera c’è stato un nuovo incontro di adesione al “Digiuno di Giustizia e Solidarietà con i Migranti, promossa da padre Alex Zanotelli e ripresa a Marcianise da Padre Michele Santoro del Convento dei Frati Francescani. L’incontro di ieri si è tenuto davanti alla chiesa vecchia della Madonna della Libera. Durante la riunione si è parlato di Lumumba primo presidente dell’ex Congo Belga di cui è stato letto il messaggio di insediamento nel giugno del 1960 e sciolto nell’acido nel gennaio del 1961. E’ stata letta una poesia di Leopold Sengor, presidente-poeta del Senegal sulla pace e la rievocazione dell’opera fatta da Wangari Maathai per combattere la desertificazione provocata dal taglio indiscriminato di intere foreste per fare spazio a nuovi terreni per la coltivazione del caffè, terreni di proprietà delle multinazionali del settore. Dando lavoro soprattutto a donne sole, vedove e povere, ha piantato migliaia 30 milioni di alberi e difendendo il polmone verde della zona contribuendo all’equilibrio climatico di vaste parti del mondo. Per questa azione ha avuto riconoscimenti internazionali tra cui il premio nobel per la pace nel 2004.
“Sono state messe in evidenza – ha spiegato padre Santoro – le numerose ‘bufale’ sui migranti che sono sulla bocca di tanti, tra cui una formidabile: “A venire da noi sono i migranti ricchi che possono permettersi di comprare i vari passaggi – traversata del deserto e ‘crociera’ sui barconi, compresi, per approdare in Italia e dare inizio alla ‘pacchia’ – mentre i poveri rimangono in Africa. Le risposte semplici, purtroppo non arrivano al cervello, perché ormai si pensa con la pancia. E’ tropo semplice pensare che un ricco può comprarsi un biglietto turistico e arrivare in Italia comodamente in aereo, senza la pericolosa permanenza nei lager libici e soprattutto in pochissime ore. E’ troppo difficile capire questo e … non ci arrivano … non è colpa loro. Ma se uno è ricco continua a stare tranquillamente nel suo paese, anche se c’è la guerra, perché di solito, a crepare sono sempre i più poveri. Bisogna continuare sulle piazze virtuali per tentare di scardinare la follia del razzismo che monta sempre di più, anche in persone insospettabili e che magari ti sono amiche o che appartengono al tuo stesso nucleo familiare o alla tua comunità religiosa ( e qui va farsi benedire ogni idea di comunione fraterna)”. 

Oggi, 18 luglio 2018, sempre alle 18,30, l’appuntamento sarà in Piazza Carità nei pressi dell’Annunziata. 

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Alfonso Alberico - Marcianise

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