Ieri sera, giovedì 17 giugno, presso la chiesa di San Pasquale di Marcianise in Piazza buccini, con la santa messa presieduta da padre Giovangiuseppe Cecere si sono concluse le celebrazioni in onore di San Pasquale Baylón. La statua del santo è stata portata in tre cortili di Marcianise dove, preceduta dalla recita del rosario, c’è stata la celebrazione della santa messa. Nei tre giorni del triduo hanno animato la celebrazione padre Carlo D’Amodio, ministro provinciale dei Frati Minori di Napoli-Caserta, padre Giorgio Ascione e padre Berardo Buonanno.
“E’ stata una positiva esperienza – ha spiegato padre Michele Santoro del Convento dei Francecani – incontrare le persone nei luoghi di vita quotidiana, anche se il tempo atmosferico ha creato qualche problema. C’è stata la richiesta di allungare i giorni di preparazione alla festa e di portare San Pasquale in cortili più lontani dal convento. Abbiamo un anno per pensarci. Dai documenti di canonizzazione di San Pasquale Pasquale Baylon si evince che il Santo preparava la zuppa, fatta con il pane della questua e le verdure dell’orto del convento ad un battaglione (così riportano i documenti) di poveri. In questo suo prodigarsi per i poveri aveva una attenzione particolare per i bambini e per i giovani studenti, perché questi ultimi impiegassero, a loro volta, la loro cultura e il loro sapere a favore delle fasce più povere, istruendo e difendendo i poveri. Un semplice frate illetterato che fino a 24 anni è andato a garzone a guardia delle pecore di altri e che rimane illuminante per noi per questa sua modernissima azione sociale”.