Una pubblicità ingannevole, una antesignana fake news o una testimonianza vera? Stiamo parlando di un annuncio pubblicitario pubblicato sul Corriere della Sera. L’anno è il 1926 e la réclame riguarda un prodotto ricostituente, il Proton, che prometteva effetti miracolosi per chi lo utilizzasse. Siamo nel pieno del ventennio fascista ed il Corriere della Sera non è più un giornale libero perché è stato cooptato alle ragioni del regime mussoliniano. Oltre ad una martellante propaganda che incentivava le nascite e a cura delle malattie, su molte riviste dell’epoca iniziarono a diffondersi pubblicità di prodotti tra cui alcuni ricostituenti che hanno fatto storia, come il Proton e il Nucleon.
Il Proton era un ricostituente a base di glicerofosfati. Lo produceva il dottor Camillo Rocchietta nel suo stabilimento di Pinerolo e andava per la maggiore grazie anche ai manifesti disegnati da Marcello Dudovich, il cartellonista triestino che creò le pubblicità per Fiat, Alfa Romeo, Pirelli, Rinascente, Martini, Strega, Campari. Gli faceva concorrenza l’Ischirogeno, rigeneratore delle forze contenente fosforo, ferro, calce, chinina pura, coca e perfino stricnina, messo a punto dal cavalier ufficial Onorato Battista nella farmacia Inglese del Cervo a Napoli. “Tre cucchiaini di “Proton” al giorno e spariscono anemia e gastrite in ogni convalescente”, il “Proton protagonista di una “creatività” o ancora il “Proton digeribile dagli stomaci più delicati”. Questi gli spot più usati per promuovere il prodotto. Il Proton era una “bomba” energetica diffusa pure tra gli sportivi. Lo scrittore Giovannino Guareschi lo cita nella saga “Peppone e don Camillo”, specificatamente nell’episodio della sfida fra la squadra di calcio della parrocchia del paesino, la “Gagliarda”, e il team della locale Casa del Popolo comunista, la “Dynamos”.
Tuttavia un prodotto che prometteva effetti rigeneranti e al limite del miracoloso necessitava di testimoni. Ecco che veniamo alla nostra Marcianise. Nell’annuncio pubblicitario che vi proponiamo sotto, si può leggere la testimonianza di “Sebastiano Trucco di Giuseppe” con tanto di fotografia che si dichiara meccanico e dice di abitare in via Crescenzo Gallo (Grillo ndr) di Marcianise (Caserta), che scrive una lettera al dott. Rocchietta di Pinerolo per ringraziarlo degli effetti benefici del Proton. “Da vari anni – spiega Trucco – ero afflitto da continui dolori di testa, e non riuscivo a guarire nonostante tutte le cure possibili. Per fortuna ebbi l’ispirazione di iniziare la cura del meraviglioso “Proton”. Dopo pochi mesi incominciai a sentire in me quel soffio di gioventù che avevo perso. Continuai assiduamente la cura fino a ristabilirmi del tutto. Ero un cadavere vivente! Ora mi sento forte e pieno di salute grazie al sublime Proton. Per la veridicità di quanto sopra accludo alla presente la mia fotografia. Coi più devoti sensi di eterna riconoscenza, suo devotissimo Sebastiano Trucco di Giuseppe”.
Insomma un vero e proprio endorsement, una sorta di antesignano testimonial, anche se a parlare non è un Vip ma una persona normale che dichiara di fare il meccanico. Tuttavia qualche dubbio sulla veridicità sia dello spot pubblicitario che della persona che lo propone lo si può tranquillamente sollevare. Innanzitutto la lettera della réclame è costruita come una pubblicità vera e propria e non come un dichiarazione veramente spontanea. Poi quel cognome, “Trucco”, insolito per essere un marcianisano anche se possibile. Infine quell’indirizzo generico (tra l’altro anche sbagliato: “Gallo” al posto di “Grillo”) senza nemmeno un numero civico. Insomma appare più come una pubblicità ingannevole, utilizzata per esaltare le proprietà di un prodotto che prometteva di far diventare giovani e forti coloro che lo utilizzassero, in un’epoca che esaltava il dominio attraverso la forza fisica per il bene della Patria.