“Quanto è potente la nostra mente? Quali meraviglie siamo in grado di creare con la nostra immaginazione? Le ultime scoperte nel campo delle neuroscienze ci dimostrano che il nostro potere mentale è straordinario e che attraverso un buon uso della nostra immaginazione possiamo realizzare e attirare cose che mai avremmo creduto di poter concretizzare. L’immaginario è una funzione vitale del nostro modo di vivere e significare la vita. Il pensiero formale che usiamo per riferimento mnemonico nella vita di tutti i giorni, deve essere acquisito culturalmente e ciò, in gran parte, tende ad inibire il modo naturale di lavorare del cervello che è improntato geneticamente per generare significati facendo ampio ricorso alla fantasia.
Einstein fu convinto che l’ immaginazione è la più scientifica delle facoltà mentali. Ludwig Boltzman affermò che la fantasia è la culla di ogni teoria scientifica affermata. L’immaginazione o la visione di un futuro di successo precede e prepara il successo stesso. È per questa ragione che nella pratica del coaching si fa ricorso anche ad esercizi di visualizza-zione. Una visione chiara e positiva del futuro che desideriamo manifestare nella nostra realtà possiede, di fatto, l’effetto di modificare le nostre conversazioni nel presente, per generare nuove emozioni, per trasformare le nostre convinzioni e il nostro modo di agire. A volte nella vita si pre-sentano dinamiche affettive o lavorative, situazioni che vorremmo cambiare, ma che di fatto non sappiamo come trasformare. Ciò è dovuto principalmente a convinzioni e credenze che si formano nel tempo, dentro di noi, a partire dalla nostra infanzia e dalle esperienze che facciamo nel corso della nostra vita. E quindi, dove dirigere la nostra attenzione? Quale nuova rotta intraprendere?
Ogni condizione può essere ribaltata semplicemente scegliendo pensieri, immagini ed emozioni diverse. Quando iniziamo a concentrarci su ciò che veramente vogliamo essere, iniziamo a crederlo possibile e in questo modo le cose inizieranno a cambiare.
(*Norman Doidge, Il cervello infinito, Ponte delle Grazie ; Paolo Manzelli ,Neuroscienze 17 giugno 2004)
L’immaginazione rappresenta la prima fase di un processo creativo che passa attraverso l’ideazione, la progettazione, la scelta dei materiali, i processi produttivi, le verifiche e le valutazioni di rito.
E’ da queste considerazioni che nasce la simpatica iniziativa che sta impegnando alcuni alunni della Cavour : “Immaginarlo e farlo, punto e…pasta”.
L’idea prende corpo durante la lettura di un brano di antologia che descrive l’ISBA , la spartana casa rurale dei contadini russi immersa nella sterminata vegetazione ed evolutasi, in seguito, nelle più famose DACIA. “Dall’immaginarla a… farla” il passo è breve e quindi l’intera classe si mobilita allo scopo. Prima lo studio più approfondito dell’oggetto di riferimento, poi la scelta dei materiali per la costruzione. Nessun dubbio al riguardo: la pasta, che con i suoi svariati formati si presta alle realizzazioni anche più complesse. Il processo evolutivo iniziato continua, la classe diventa “L’Atelier de la pâte ”. In parte a casa ed in parte in aula gli alunni – in un continuo processo di apprendimento insegnamento – misurano, tagliano, confrontano, compongono strutture singole o modulari, assemblano con lavori di serie o di dettaglio. Esaminano i singoli componenti, analizzano i risultati e creano simpaticissimi manufatti. Accanto alla casa iniziale si materializzano chiese,campanili, alberi, recinti, stalle, fienili, pozzi, trattori,carrelli, ponti, zattere e animali. Il tutto in un crescendo operativo che aggiunge continuamente nuovi elementi e si arricchisce di ulteriori dettagli. Difficile descrivere l’entusiasmo dei ragazzi che vedono progressivamente realizzarsi le proprie idee nel mentre acquisiscono maggiore psicomotricità e manualità fine, applicano conoscenze pluridisciplinari e mostrano competenze trasversali. Soddisfatto il dirigente Aldo Improta che ha esternato apprezzamenti lusinghieri per il lavoro svolto e contenti i docenti che hanno contribuito con disponibilità e dedizione all’iniziativa che continua fino a diventare un vero e proprio inesauribile cantiere idoneo a coinvolgere, sicuramente, nuovi possibili potenziali aspetti.
Pasquale Giuliano