[an error occurred while processing this directive]
Coscia Supermercato - Marcianise

Sinergy - Marcianise

“Sei sicuro dell’aria che respiri?”: inchiesta di Caffè Procope sulla qualità dell’aria a Marcianise [Guarda Video]

Perché le città di Caserta, Aversa, Maddaloni o San Felice a Cancello hanno una centralina di rilevamento per il monitoraggio dell’aria e Marcianise no? Da questo interrogativo siamo partiti per un nostra inchiesta sulla qualità dell’aria nel territorio comunale dal titolo “Sei sicuro dell’aria che respiri?”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito tra i cancerogeni di prima classe (quelli certi per l’uomo) il gas di scarico dei motori e l’inquinamento atmosferico.  In base agli standard attuali (OMS) una parte considerevole della popolazione europea che vive in città non respira aria sana, con gravi conseguenze sulla salute. Secondo stime dell’European Environment Agency (EEA) l’88% degli europei è esposto a livelli di polveri inalabili (PM10) superiore ai limiti fissati dall’OMS (media annua 20 mcg/mc d’aria, media giornaliera 50 mcg/mc d’aria).  In Campania alle emissioni veicolari,  che risultano la principale fonte di inquinamento atmosferico, a quelle delle attività industriali, del riscaldamento domestico, delle centrali termoelettriche, dell’agricoltura, si sommano quelle dei roghi di rifiuti, creando un condizione di inquinamento di particolare gravità, per di più poco e male monitorata e non affrontata, sia dall’amministrazione regionale che da quelle comunali, come la gravità della situazione meriterebbe. Attualmente il monitoraggio atmosferico è assicurato in Campania da una serie di stazioni di monitoraggio, la cui collocazione è purtroppo limitata prevalentemente a poche aree urbane. Si tratta di una rete obsoleta, nata alla luce della prima direttiva quadro emanata in Italia (DPR 203/1988), recante le norme in materia di “qualità dell’aria in relazione a specifici agenti inquinanti e in materia di inquinamento prodotto dagli impianti industriali”, e che ha rappresentato, fino al 2006, la disciplina di riferimento per l’inquinamento atmosferico nel nostro paese. Le centraline posizionate in provincia di Caserta e controllate dall’Arpac sono: Caserta Ce51 (Istituto Manzoni); Caserta Ce52 (Scuola De Amicis); Maddaloni (Scuola Settembrini); Aversa (Scuola Cirillo); Teverola (via San Lorenzo), Sparanise (Ferrovia), San Felice a Cancello, Pignataro Maggiore (zona industriale) e Orta di Atella (Regi Lagni). Quest’ultima è quella più vicina all’area del territorio di Marcianise, ubicata all’interno dell’impianto di depurazione di Napoli Nord.

Secondo il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), l’agglomerato Napoli-Caserta risulta essere caratterizzato da inquinamento da polveri sottili. In tale territorio – denuncia Legambiente – quasi tutte le città sono fuorilegge nel 2017 per la qualità dell’aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di sforamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo). Un peggioramento rispetto allo stesso periodo nel 2016. Secondo i dati dell’Arpac elaborati da Legambiente, aggiornati al 31 dicembre, l’emergenza cronica dello smog delle città capoluogo contamina anche la provincia. A superare nel 2017 la soglia di polveri sottili consentita per legge sono Caserta con 53 giorni di sforamento; Maddaloni con 42 giorni di sforamento; Aversa con 43 giorni si sforamento;  Pignataro con 43 giorni; S. Felice a Cancello con 40 giorni; Sparanise 49 giorni.

La centralina “Regi Lagni”, ubicata sulla strada che da Marcianise va a Succivo, ha sforato ben 33 volte i limiti consentiti dalla legge ed è ubicata in una zona di aperta campagna distante abbastanza sia dall’agglomerato industriale che dal centro urbano di Marcianise. La qualità dell’aria urbana a Marcianise non è assolutamente monitorata e le brevi e isolate campagne di monitoraggio, effettuate attraverso unità mobili di rilevamento atmosferico, hanno evidenziato una preoccupante concentrazione degli ossidi di azoto e le polveri sottili (il cosiddetto PM10) soprattutto nelle strade in cui si concentra maggiormente il traffico veicolare (via De Felice, largo S. Simeone-Via Novelli, Via Roma, Viale Europa, Viale Evangelista, via San Giuliano). Discorso a parte si deve fare per le strade che costeggiano l’autostrada come via De Sanctis e via Falcone, dove le migliaia di automobili e veicoli vari [circa 40mila al giorno tra veicoli leggeri (75% circa) e pesanti (25% circa) in entrata ed uscita di Napoli Nord per un totale annuo di 14.592.139 nel 2017 – dati forniti da Autostrade per l’Italia S.p.A.], costituiscono un inquinamento abnorme e non monitorato. Secondo uno studio effettuato nel 2001 e pubblicato nel 2002 previsto da Agenda 21, nel territorio di Marcianise sono presenti numerose e diversificate fonti di emissioni atmosferiche, che rappresentano fattori di impatto rilevanti sulla qualità dell’aria al livello del suolo. Le fonti principali sono costituite dal traffico veicolare e dalle attività industriali.

I due modi di produrre polveri sottili da parte del traffico sono: attraverso il tubo di scarico e dalle ruote. I pneumatici contribuiscono a produrre e a sollevare una frazione rilevante di polveri che deriva dall’abrasione dell’asfalto, dall’usura dei pneumatici, dall’usura delle pastiglie. Sono tutte particelle che rimangono a galleggiare nell’aria per diverse ore e quando si depositano sulle strade – se non piove per molto tempo – vi rimangono a lungo e possono venir risollevate dopo alcuni giorni da altri veicoli. I fumi dei motori diesel rappresentano il 14% circa delle polveri inquinanti, mentre la polvere generata dallo sfregamento delle gomme sull’asfalto e dalle pastiglie dei freni produce il 13% circa delle particelle Pm10). Le emissioni del traffico stradale contribuiscono alla formazione di PM10 secondarie. Gli ossidi di azoto si trasformano in nitrati sotto forma di aerosol e quest’ultimi rappresentano circa il 35% delle PM10 totali. La riduzione della velocità autostradale contribuisce in modo notevole al contenimento delle emissioni di queste sostanze, tanto da arrivare a una diminuzione tra il 25-45% a seconda delle condizioni di traffico. I veicoli a motore producono Pm10 nella misura di 70 mg per km (auto diesel), 29 mg per km (auto benzina), fino ad arrivare ai 420 mg per km (veicoli pesanti diesel maggiori di 3,5 tonnellate).

Così, mentre le altre città sono presenti centraline fisse localizzate in ambito urbano, che permettono in tempo reale ai Comuni di intervenire quando la qualità dell’aria peggiora notevolmente, onde evitare che agenti fortemente inquinanti siano dannosi alla salute dei cittadini, il territorio marcianisano ne è sprovvisto. Eppure questo territorio, oltre agli scarichi da automobili e provenienti da impianti industriali e domestici, sconta anche la presenza di numerosi roghi di rifiuti incontrollati e odori molesti lamentati sempre più spesso dai cittadini, soprattutto quelli del rione di Puzzaniello che si trovano nelle vicinanze dell’area industriale e degli impianti di trattamento dei rifiuti.

Che cos’è il PM10?
E’ un insieme di sostanze inquinanti costituito da polveri, fumo, microgocce e altre sostanze liquide che in gergo tecnico sono chiamate “aerosol”. Queste sostanze, disperse nell’aria, riescono a raggiungere diverse parti dell’apparato respiratorio causando seri danni. La sigla PM10, significa letteralmente Particulate Matter o Materia Particolata. Il “10” corrisponde a un diametro aerodinamico, cioè il diametro di un’ipotetica materia dalla forma sferica e dalla densità uguale a 1 g/cm³. Quindi con PM10 si vanno a identificare tutte quelle polveri sottili dal diametro uguale o inferiore ai 10 millesimi di millemetro, ovvero 10 µm (micrometri). La pericolosità delle polveri sottili è direttamente proporzionale alla dimensione: più piccole sono le particelle e più in profondità potranno permeare in nostro apparato respiratorio. Se particelle microscopiche dal diametro di 7 µm possono raggiungere la cavità orale, nasale e la laringe, particelle dal diametro di 1,1 µm possono raggiungere e danneggiare addirittura gli alveoli polmonari.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stimato che le polveri sottili sono responsabili di circa 2 milioni di morti nel mondo, ogni anno. Secondo i dati più recenti, solo in Europa, i decessi legati all’inquinamento da polveri sottili causa annualmente circa 500.000 morti (90mila in Italia).

Gravi rischi per la salute per chi vive nei pressi dell’autostrada
Numerosi studi (clicca qui) hanno messo in relazione l’inquinamento ambientale e la mortalità per tumore polmonare associandoli alla vicinanza residenziale a strade ad alto traffico e ad autostrade. Oltre alle neoplasie all’apparato respiratorio, altre malattie possono derivare dall’esposizione continuata allo smog: asma (i bambini che vivono in prossimità di grandi assi stradali hanno circa il 40-70 per cento in più di rischio di sviluppare asma infantile); Alzheimer e altre demenze (chi vive entro 50 metri da una strada altamente trafficata, come un’autostrada, corre un rischio più alto del 7% di sviluppare demenze rispetto a chi vive a più di 300 metri di distanza da una via congestionata); nascite premature (le madri in attesa che vivono vicino alle autostrade hanno una maggiore probabilità di un parto prematuro); aterosclerosi, cardiopatie, diabete, bronchiti (gli abitanti in prossimità di tangenziali e autostrade rischiano il 12% in più di avere malattie cardiovascolari – leggi qui); stress da inquinamento acustico.

Il problema dell’inquinamento atmosferico ed acustico per coloro che vivono in stretta vicinanza con le autostrade e tangenziali ad alto scorrimento ha fatto sorgere in molti Comuni d’Italia Comitati di Cittadini che si sono organizzati con la finalità di chiedere, alle istituzioni locali e nazionali, interventi concreti  a tutela della loro salute. Anche per Marcianise e gli altri Comuni vicinori che hanno lo stesso problema, si possono chiedere degli accorgimenti che limitino l’impatto ambientale. Oltre alle barriere fono-assorbenti (per abbattere inquinamento acustico già presenti) possono essere realizzate barriere verdi costituite da alberi e piante antismog (arbusti in grado di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria poiché intercettano metalli pesanti e abbattono la CO2  atmosferica). Inoltre riducendo i limiti di velocità nel tratto autostradale che si trova nelle vicinanze delle zone residenziali.

 

Non perderti le notizie su Marcianise e dintorni GRATIS. Clicca qui Iscriviti al CANALE Caffè Procope su WhatsApp
Ti è piaciuta la notizia? clicca e segui Caffè Procope su Facebook
Alfonso Alberico - Marcianise

[an error occurred while processing this directive]