Un arresto ai vertici della società, la “Eco.Car” di Roma, che a Catania così come in altre località italiane – Caserta, Marcianise e Gaeta – gestisce il servizio di raccolta rifiuti. Gli arrestati sono l’imprenditore romano Antonio Deodati, 56 anni, e Orazio Stefano Fazio, 64 anni, funzionario della direzione ecologia e ambiente del Comune di Catania. Entrambi sono accusati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Agli arresti domiciliari è Antonio Natoli 46 anni, dipendente della Ipi srl. Deodati è comproprietario della Ipi srl che in raggruppamento temporaneo di imprese con Oikos è stata dal 9 febbraio 2011 al 15 maggio 2017 affidataria del servizio di igiene pubblica del Comune di Catania. Fino al 2 marzo 2017 Deodati è stato anche socio della Ecocar srl affidataria, in consorzio con Senesi spa, della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Catania. Fazio è invece responsabile dei servizi esternalizzati di ecologia e ambiente del Comune e responsabile dell’esecuzione del contratto di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il gip ha deciso anche l’interdizione per 12 mesi dall’esercizio di uffici direttivi per Francesco Deodati, 51 anni, e Massimo Rossi, 54 anni. Deodati è accusato di turbata libertà degli incanti e Rosso (sospeso anche per un anno dai pubblici uffici) di corruzione. Sospensione per un anno dai pubblici uffici infine per Leonardo Musumeci, 34 anni, direttore di Ecologia e ambiente del Comune di Catania.
Il Prefetto di Latina Maria Rosa Trio il 24 gennaio emanò un’interdittiva antimafia nei confronti della “Eco.Car”, la seconda dopo quella di cinque anni fa dell’allora Prefetto di Roma in relazione all’indagine giudiziaria sulla gestione della discarica di Malagrotta. Il prefetto di Latina il 15 febbraio ha nominato quali amministratori straordinari della Eco.Car due commercialisti di Genova e Velletri, Elisabetta Massone e Amedeo Tuderti.