[an error occurred while processing this directive]
Coscia Supermercato - Marcianise

Sinergy - Marcianise

‘Nciuci marcianisani e altre storie. L’altra faccia del pettegolezzo | di Antonia Marcello

Gli spogliatoi delle palestre sono un posto fantastico. Con un piccolo lavoro d’immaginazione, puoi vedere l’acqua trasformarsi in spritz e le panche in comodi divanetti da fare invidia alla terrazza Aperol di Milano.

E’ appena terminata la mia lezione di Group Cycling, e grondante di sudore (il lavoro era stato particolarmente intenso!) mi dirigo verso le docce. E qui, tra odori di bagnoschiuma, trucchi e creme varie, simpatici discorsi tra compagne di sala:

–          Hai visto, Tizia si è sposata! Ho visto la foto su facebook.

–          Si, lo so. Hai visto il vestito? Secondo me non le stava granchè..

–          Guarda, ho visto di peggio. Saresti dovuta andare al matrimonio di Caia a Giugno. Che risate! […]

 Ordunque, non ci vuole di certo una psicologa per dire che ho assistito a quello che viene comunemente definito “pettegolezzo” – gossip per gli inglesi, “‘nciucio” per marcianisani e dintorni.

Insomma, questa “chiacchera indiscreta e malevola sul conto di qualcuno” (cfr. Treccani), è vecchia come l’uomo, e le nostre care nonne che sostavano giornate intere fuori i portoni di casa lo sapevano molto bene!

Nonostante il significato sia intriso di connotati squisitamente negativi e sia idealmente disapprovato, inutile dire che spettegolare piace: commentare il comportamento degli altri, dove sbagliano (per chi, poi?), come avrebbero potuto fare meglio, può essere per alcuni un piacevole passatempo.

Per i non addetti (ancora) ai lavori, in sintesi i quattro elementi imprescindibili che un pettegolezzo deve avere per essere tale:

  1. Deve riguardare una terza persona
  2. La terza persona non è presente nel momento in cui si parla
  3. I pettegoli devono conoscere, anche indirettamente, la terza persona
  4. Le informazioni condivise devono essere espresse sottoforma di giudizi (anche solo tramite linguaggio non verbale!)

In questo articolo però non mi soffermerò sulle conseguenze negative di questo piacere così disdicevole e peccaminoso, ma sul perchè quest’attività è tanto amata dal genere umano, tanto da riempire, secondo le ricerche dell’antropologo Dunbar, mediamente il 65 % del tempo di conversazione.

A mio modo cercherò perciò di semplificare i motivi per cui danneggiare l’immagine di poveri malcapitati (anche inconsapevolmente), è un’attività sempre in voga:

Riduce della tensione: parametri fisiologici alla mano, parlare male di un terzo, e trovarne una conseguente approvazione dà la sensazione di essere nel giusto, riducendo i livelli di stress. Un esperimento ha mostrato come persone messe in condizioni di poter parlare male di chi aveva avuto un comportamento negativo nei loro confronti, mostravano un calo dei livelli di cortisolo ed una decelerazione del battito cardiaco.

Fortifica i legami: Il pettegolezzo costruisce legami più forti, poichè i disappunti condivisi creano un naturale terreno comune, dando una maggiore sensazione di sicurezza. Inoltre, dire cose cattive di un’altra persona significa assumersi il rischio di essere guardati male. Un pettegolezzo, perciò è una dimostrazione di fiducia, che rende anche l’altra persona più propensa a condividere i propri segreti.

Incoraggia l’adesione sociale e gruppale: Il pettegolezzo ha una funzione positiva nel definire i valori di un gruppo. Mostra i confini, utilizzando la vergogna per convincere i nuovi arrivati a condividere le regole del gruppo se vogliono entrare.

Aumenta l’autostima: oltre che creare momenti per essere al centro dell’attenzione, sminuire gli altri è un modo indiretto per risaltare la propria persona. Dà poi, anche la percezione inconsapevole che si è più forti, e pertanto immuni al pettegolezzo.

Permette di imparare dagli errori degli altri: In altre parole, i pettegolezzi possono aiutare le persone a imparare a comportarsi e come comprendere le norme, gli standard e i segnali sociali più velocemente e in maniera più efficiente rispetto all’ osservazione diretta.

…E la lista sarebbe ancora lunga!

Il punto è che se è vero che la gente ama spettegolare, è anche vero che, in misura variabile e per differenti ragioni, (quasi) tutti ne siamo artefici.

Non solo, in genere sembra che si sia anche portati a dare maggiore credito ad informazioni negative rispetto alle positive: conoscere i retroscena delle persone, sembrerebbe dare più possibilità di vedere la vera natura degli altri, celata per buone ragioni.

Quest’articolo giunto al termine, sembra tradursi in una serie di vantaggi del pettegolezzo, e lungi da me fare la moralista, ma mi piacerebbe solo rimarcare che gli ipotetici benefici sono sempre a danno di un terzo, ed esistono sicuramente modi diversi per ottenere gli stessi risultati, senza invadere privacy, e ledere la libertà e rispetto dell’altro.

“Tutto quello che dici parla di te, in particolar modo quando parli di un altro”. (Paul Valery)

 

Dott.ssa Antonia Marcello
Psicologa
Tel. +39 388 1846322
www.antoniamarcellopsi.it

Non perderti le notizie su Marcianise e dintorni GRATIS. Clicca qui Iscriviti al CANALE Caffè Procope su WhatsApp
Ti è piaciuta la notizia? clicca e segui Caffè Procope su Facebook
Alfonso Alberico - Marcianise

[an error occurred while processing this directive]