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Continua indisturbato lo sversamento di rifiuti nelle campagne e nelle periferie di Marcianise, trovata persino una statua dietro Oromare. Rete di Cittadinanza e Comunità diffida il Comune

Weekend in giro per le periferie e le campagne di Marcianise per il Comitato Fuochi che con i suoi Osservatori Civici e Cittadini Attivi, ha svolto il consueto giro effettuando ben 7 segnalazioni alla SMA Campania attraverso la relativa app che serve, appunto, a geolocalizzare discariche abusive. Sabato sono stati puntati gli occhi intorno all’area del Consorzio OroMare dove la violenza ambientale sembra essere più accentuata perché son tutte aree abbandonate dalle pregresse attività umane. C’erano come sempre tanti rifiuti sversati, c’era amianto, c’erano rifiuti urbani e da differenziare, rifiuti RAEE, PFU, scarti edilizi, scarti di attività industriali, di attività ed esercizi commerciali, rifiuti nei tombini e grandi collettori fognari e persino una statua. Una segnalazione è stata effettuata anche allo svincolo della bretella di Marcianise Ovest che fu chiuso anni fa per non permettere di andare a sversare nelle campagne ma che, purtroppo, non è servito in quanto l’uscita è piena zeppa di rifiuti di ogni genere depositati impunemente. Per guardare tutte le foto clicca qui

Intanto fa discutere la diffida inviata a 22 comuni della Campania, tra cui il Comune di Marcianise, risultati inadempienti ai sensi della l.r. 20/2013 e invitati a prendere provvedimenti in materia dalla Rete di Cittadinanza e Comunità e Stop Biocidio. “Le lotte ambientali in Terra dei Fuochi – è spiegato in una nota stampa – non hanno prodotto solo manifestazioni e proteste. Hanno sviluppato consapevolezza nei cittadini e hanno indotto le istituzioni a legiferare in materia. Tuttavia, le leggi regionali di cui siamo stati dotati in nessun modo possono essere considerate sufficienti a risolvere il problema della prevenzione dei roghi tossici e della messa in sicurezza delle aree incendiate. Applicarle, però, sarebbe stata almeno una dimostrazione di buona volontà da parte delle istituzioni nel far fronte a una piaga che da troppi anni affligge la Campania. Invece, non è accaduto. E’ il caso della l.r. 20/2013 che regolamenta le azioni da intraprendere in merito alle zone pubbliche e private soggette a sversamento abusivo di rifiuti e roghi. In particolare, gli artt. 3, 6 e 7, obbligano i Comuni della Regione Campania: ad istituire il registro delle aree interessate da abbandono e rogo di rifiuti; a censire le aree pubbliche e private utilizzate per le speciali forme di gestione dei rifiuti solidi urbani o assimilati temporaneamente consentite ai sensi dell’articolo 191 del decreto legislativo 152/2006 o degli altri provvedimenti adottati nell’ambito dell’emergenza rifiuti nella Regione Campania. Tale censimento, è finalizzato all’attivazione da parte dell’amministrazione regionale di un programma di interventi per lo svuotamento dei siti censiti, nonché all’aggiornamento degli elenchi contenuti nel Piano regionale di bonifica; a provvedere all’attivazione di siti di stoccaggio, debitamente autorizzati, dei rifiuti contenenti amianto da depositare in ambienti chiusi e protetti. In assenza di ottemperanza ai suddetti obblighi, in assenza di ascolto da parte dei Primi Cittadini nei confronti della cittadinanza stanca di vivere in condizioni disastrose e a seguito, soprattutto, di un’estate in cui i roghi tossici si sono moltiplicati in maniera esponenziale senza che una sola parola venisse spesa dalla Regione Campania e che una sola significativa azione venisse messa in campo dalla Vice Prefettura alla Terra dei Fuochi, la Rete di Cittadinanza e Comunità insieme ai comitati di Stop Biocidio hanno diffidato i Sindaci dei comuni ad adempiere il loro dovere”.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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