Iniziamo “viaggiando” proprio dalla personalità degli scacchisti ma l’ufficialità non la daremo noi, visto che questo sport e le sue interrelazioni, seriamente e scientificamente, sono state studiate da eminenti psicologi (Fine,De Grot,krogjus,pavlov,ecc) Andiamo quindi a scoprire – in modo semiserio e con un pizzico di ilarità – ciò che succede nella “teca cranica” degli scacchisti quando esse sono in relazione tra loro. Gli scacchi sono una “gara” tra due persone che implicano un considerevole coinvolgimento dell’”IO” Questo “giuoco” è una contesa che si presta particolarmente bene a esprimere quei conflitti che sono collegati all’aggressività, tenendo però ben saldo il concetto che negli scacchi il pensiero sostituisce l’azione Generalmente il “giuoco” si apprende nella pubertà e diventa parte della lotta dell’”IO” per la conquista della maturità Il “giuoco” si adatta a simboleggiare questi conflitti Gli scacchi offrono alla “libido” ed all’”IO” gratificazioni diverse, a diversi livelli e, in quest’ambito, possiamo riconoscere due categorie particolare di scacchisti: gli EROI e gli ANTI EROI
Gli EROI si servono degli scacchi per soddisfare fantasie di onnipotenze rivelando con il passar degli anni un grado maggiore o minore di regressione, le loro”psicosi” comungue non risultano essere mai particolarmente grave Questi vivono solo ed esclusivamente per gli scacchi. Il gioco esercita su di loro un fascino peculiare che, a volte, li fa dimenticare qualsiasi cosa (moglie,amici,figli,impegni, ecc) Gli ANTI EROI, invece considerano gli scacchi come una qualsiasi sfida alle proprie capacità intellettuali:
Poi ci sono i Wood Pusher: il BARISTA è colui che – come si diceva – si espone ai tanti curiosi, gioca le sue partite come se fossero tantissime “immortali” Crede che si può continuare a vincere con ….lo scacco del Barbiere! O il tanto complicato Matto di Legal!!!
Crede ancora che si può continuare che le partite di scacchi siano come una specie di “partita di calcio da parrocchia:palla avanti e correre!” Il suo stile è fermo a quello romantico, alla buon vecchia classica partita italiana. L’ANGOLISTA non si espone, cerca il punto più in ombra, gioca con un suo pari ed evita accuratamente quello che può e succede nel BAR l’effetto trespolo termine che deriva dal considerare gli spettatori come tanti “pappagalli appollaiati” Le conseguenze di questo effetto sono imprevedibile e le voglio schematizzare in: inizio del gioco e relativi commenti,ipertensione incipiente,rincaro della dose dei commenti, diffuso rossore del giocatore,accaloramento dei “pappagalli, primi paralisi mentale dei BARISTI a cui segue un attacco di logorrea. Gli spettatori poi,collasso con “cappelle a catena” (errori)
A tutto questo va aggiunto quello strano animale che aleggia nel BAR il BASTIANUS CONTRARIUS ROMPITUR che vuole sempre mostrare allo sconfitto come avrebbe potuto evitare la miseranda fine !!! Rimanere sulla scacchiera con un solo pedone …….. ma doveva essere quest’ultimo a MATTARE!!!!!.
Il TEORICO è generalmente abbastanza giovane, assume atteggiamenti di superiorità nei confronti dei “vecchi” pur restante più delle volte schiacciato sulla scacchiera: Pone una illimitata fiducia nei sacri testi. Il TEORICO non azzarda previsioni, non rischia, non lascia nulla al caso: egli sa! Ha la testa a scomparto, è pronto ad estrarre la “scheda” giusta per ogni occasione, è un dogmatico… la sua debolezza! Giocategli una “variante” non teorica e il ….. TEORICO si troverà in difficoltà, perso perché non contemplata nei suoi testi…..L’ANTI TEORICO soffre del “morbo” inverso, non avendo quasi mai aperto un libro di teoria, conosce qualche apertura “per abitudine” e, quando si trova di fronte ad un giocatore con una decente preparazione finisce di uscire dall’apertura ridotto uno…straccio, con debolezze, posizione sulla scacchiera che assomigliano al negozio di un vetraio dopo un terremoto! Ma ecco che gli scatta la molla – unica forza dell’anti teorico che si rispetti – quella di creare difficoltà tattiche, sembra un naufrago che con mare forza otto riesce a stare a galla aggrappato ad un tappo di damigiana! Con artifizi di ogni genere, trappole di cui è il primo a non crederci ma che, a volte, gli fanno portare il punto a casa Scontri caratteristici di questo tipo avvenivano negli anni ’20 a Berlino tra il giovane Samisch – autentico “mostro” in preparazione ed il navigatissimo Teichmann che, pur avendo una modesta preparazione, odiava le aperture studiate Durante un incontro Samisch sprofondò nei suoi pensieri e Teichamann – superato ogni limite di sopportazione – cominciò a sbuffare ad agitarsi, a guardare l’orologio fino ad arrabbiarsi a tal punto che con il suo manone a tenaglia fece un mazzo dei pezzi degli scacchi in gioco e gridò: “basta con le cretinate! È patta! E se ne andò” incontri tipici tra TEORICI E ANTI TEORICI ….. (il viaggio continua ……..)
Rubrica a cura dell’ASD Libur Marcianise