Un libro, una sorta di diario dei ricordi. E’ quello a cui sta lavorando l’artista naif marcianisano Antonio Mandarino. Spostatosi in pianta stabile (dopo l’ennesimo incendio sulla strada sannitica) con il suo mini laboratorio nel Rione Santella, in Via Orto dell’Abate (la strada dell’Ospedale), Mandarino sta scrivendo un manoscritto che avrebbe poi intenzione di pubblicare. Per ora ha scritto già due grossi quadernoni che ci mostra fiero evidenziando il titolo: “La storia del Mandarino“. Nel libro ci sarà spazio anche per un personaggio storico di Marcianise che il pittore autodidatta ammira tantissimo: Domenico Santoro, il cavaliere dei pezzenti.
“Finora ho sempre distrutto tutto quello che ho scritto perché non ho mai voluto mettermi in evidenza. Questa volta ho però deciso, avendo cambiato idea, che mi piacerebbe lasciare traccia delle avventure e disavventure capitatemi nel corso della mia esistenza. Non nasco come pittore, ma come poeta, avendo cominciato a scrivere poesie all’età di 10 anni. All’inizio lo facevo solo per il gusto di scrivere, poi ho iniziato a comporre poesie d’amore anche in cambio di un’offerta, qualsiasi cosa: pure un panino”.
“Sono stato anche più volte in carcere – ci spiega l’artista 67enne – in alcuni casi giustamente, ma non sempre. Ho una naturale riluttanza verso tutte le autorità, specialmente quelle politiche locali che non si sono mai realmente interessate alla mia condizione. Ho moglie e due figli disoccupati e cerco di sbarcare il lunario provando a vendere i miei quadri ma non è più come un volta quando riuscivo a campare della mia arte”.
Foto di Franco Spinelli
