È ormai risaputo che sia stato il giovane marcianisano Davide Iovinella ad aver vinto la Siffredi Academy a Budapest. Se di Dadà, in arte Davide Montana, ci eravamo già precedentemente occupati, adesso è bene cercare di conoscere meglio Davide a partire dalla sua personalità, le sue ambizioni e i suoi progetti. Senza filtri, maschere e moralismi.
Davide puoi parlarci della tua esperienza a Budapest?
“Quest’esperienza per me è stata molto importante e significativa, in particolare in merito alla mia personalità. Prima di partire immaginavo che non sarebbe stato facile, infatti una volta arrivato a Budapest e iniziato il percorso come personaggio nel mondo dell’hard, ho avuto la conferma che sia un lavoro molto faticoso, ma ciò non mi vieta di metterci tutto l’impegno per fare sempre di più. In merito all’esito finale con grande orgoglio posso confermare che tra tutti i partecipanti mi sono classificato vincitore dell’Accademia!”
Come sei riuscito ad approcciarti e a sentirti poi a tuo agio in questo contesto?
“Inizialmente l’imbarazzo c’era, ma grazie alla mia determinazione sono riuscito subito a sentirmi a mio agio, sopratutto grazie a Rocco Siffredi e tutto lo staff. Credo che il sogno di diventare un attore hard sia un po’ il desiderio nascosto di tutti, che però non tutti riescono a realizzare. Era ed è il mio sogno e farò il possibile per realizzarlo”.
Fare questo mestiere ha inciso o sta incidendo sulle tue relazioni personali?
“Per quanto riguarda le relazioni personali al momento non ci sto pensando”.
Come affronti le critiche, se ci sono o ti vengono direttamente rivolte?
“Di critiche ce ne sono tante, come anche tanti complimenti. L’unica critica a cui dò davvero importanza è quella della mia famiglia, che invece dà pieno appoggio alle mie scelte”.
Hai al momento progetti futuri definiti?
“Questa è un’esperienza nuova che sto affrontando, mi auguro di poter raggiungere quanti più traguardi possibili, il tempo di mi darà le risposte. Per i miei progetti futuri non ho escluso il calcio, per quanto riguarda questa nuova carriera che sto intraprendendo, ho intenzione di arrivare quanto più in alto possibile”.
Un’ultima domanda: C’è gente che equipara il porno alla prostituzione, sulla base di convenzioni, convinzioni ideologiche, religiose, culturali e quant’altro. Cosa pensi in merito a ciò?
“I pensieri delle persone non sempre posso essere corretti, però ognuno può prendere le cose come vuole, quindi per me il mondo dell’hard non è prostituzione ma lavoro”.
Tina Raucci
