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Gli Erode, i Giovanni Battista e Salomè di oggi | di Coltelli De Procopio

Il 24 giugno si è festeggiato San Giovanni (la sua natività). Uomo giusto e santo, temuto e rispettato per la sua rettitudine e coerenza morale. Un personaggio biblico, venerato dai cristiani, ma la testimonianza della sua vita resta attuale anche al di fuori del mondo religioso. Giovanni agiva senza indietreggiare davanti a niente, neanche davanti al potere del suo tempo (il re d’ Israele, Erode Antipa) che, pur di mantenere il consenso dei sudditi, non temeva il giudizio di Dio, andando anche contro le Sue leggi. Un giudeo osservante e rigoroso come Giovanni non poteva tollerare tutto ciò, sentiva il dovere di protestare verso il re per la sua condotta. Ma si sa, una voce contro è sempre un problema per il potere. Può far luce sulle incoerenze, sui tradimenti che nel silenzio si consumano ai danni della massa tanto adeguatamente e opportunamente messa a tacere. Giovanni poteva dar voce a chi era stato relegato ad essere in minoranza rispetto al ‘sentire comune’. Ecco allora che Erode fa arrestare e mettere in carcere Giovanni. Averlo chiuso in prigione però non basta. Può infatti fare ancora proseliti. Può ancora far arrivare nel popolo la sua voce contro l’omologazione del pensiero che il potere impone. Quella sete di potere che inebria chi lo assapora e di cui Erode stesso ne diventa schiavo, può però manifestarsi in modi impensabili e dalle conseguenze imprevedibili. Chi ne è affascinato, neanche si accorge che pur di servire il dio potere prevarica i diritti dei suoi simili. Ne è tanto pervaso che diventa vittima di un vero e proprio delirio di onnipotenza. Anzi, Erode ritiene che quanto fa sia più che giusto. Necessario per il popolo. Che sia egli, Erode, il messia atteso, e non quello predicato da Giovanni Battista. Ad una festa cui Erode partecipa, c’è la giovane e bella Salomè che danza in modo conturbante. La sua esibizione piace molto al re ed ai commensali, per cui Erode dice alla ragazza: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”. Erode è ormai vittima della sua stessa sete di potere. Pensa di poter fare tutto. Qualsiasi cosa. Neanche si rende conto delle conseguenze che la sua disponibilità promessa a Salomè può comportare. Salomé, il potere fatto persona, conturbante e irresistibile, chiede la testa del Battista. A tale richiesta fattagli dalla ragazza davanti a tutti, Erode per quanto ne rimanga rattristato, per il giuramento fatto pubblicamente, non vuole rifiutare e ordina alle guardie che gli sia portata la testa di Giovanni, che è nelle prigioni della reggia. Il Battista viene decapitato e la sua testa portata su un vassoio e data alla ragazza. Finisce così la storia terrena di Giovanni il Battista. Ma non la storia, purtroppo, dei tanti Erode, Giovanni e Salomè che ancora oggi sono tra noi e continuano ad avere ciascuno il suo ruolo.

Nella foto: Decollazione di San Giovanni Battista di Caravaggio

Coltelli De Procopio

 

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Alfonso Alberico - Marcianise

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