Ormai ci si avvicina alla festa del Crocifisso e purtroppo ogni volta che si parla di quest’opera d’arte non c’è mai la dovuta attenzione e sensibilità per proteggerla. La situazione questa volta è molto diversa dal momento che c’è un documento ufficiale della Soprintendenza che ha dato disposizioni a tutela dell’opera d’arte. Il dato oggettivo poi è che la statua presenta dei danni. Ricordiamo che la Soprintendenza ha disposto l’osservanza degli articoli 1,9 e 30 del D.Lgs. 42/2004 che riguardano l’impegno a garantire la conservazione dei beni culturali di interesse religioso e che vengano adottate tutte le necessarie misure di tutela per evitare ulteriori danni derivanti da inopportune sollecitazioni.
Il Decreto a cui si fa riferimento è il seguente: Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”
Di particolare importanza è l’articolo 30 che fa parte della seconda parte del sopracitato decreto
Beni culturali: Articolo 30 – Obblighi conservativi
Comma 1 Lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonche’ ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza.
Comma 2 I soggetti indicati al comma 1 e le persone giuridiche private senza fine di lucro fissano i beni culturali di loro appartenenza, ad eccezione degli archivi correnti, nel luogo di loro destinazione nel modo indicato dal Soprintendente.
Comma 3 I privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali sono tenuti a garantirne la conservazione.
Che senso ha spostare la statua? Arrecare altri danni al manufatto? Giacomo Colombo si sta rivoltando nella tomba nel vedere tale situazione, lo scultore avrà lavorato settimane se non mesi per realizzare questa scultura.
Lo volete capire o non lo volete capire che la statua è danneggiata? Quelli rilevati dalla Soprintendenza sono danni superficiali per questo deve essere sicuramente effettuata una verifica approfondita per stabilire il tipo di restauro da effettuare; vista la situazione vengono forniti altri dettagli sulle criticità che presenta la statua:
la mano destra è in condizioni precarie a seguito del distacco del dito causato tre anni fa; il dito fu sistemato alla meno peggio ed è evidente che deve essere ripristinata la linearità anatomica ed estetica della mano (il dito deve essere sistemato bene), c’è poi anche il dito indice che era ai limiti del cedimento e il restauratore che in extremis sistemò il dito che era caduto mise del materiale (resine) per fissarlo, interventi provvisori su una mano che sicuramente necessita di una revisione e di accurato restauro. Il cartiglio che si trova in alto alla statua necessita anche questo di intervento (attacchi di ruggine); la tela che cinge la vita del Cristo necessita di intervento di restauro in quanto rovinata, in particolare presenta dei fori (buchi) in più punti; il piede sinistro ha subito un danno 2 anni fa in quanto, a seguito dei numerosi e inopportuni spostamenti, ci fu il cedimento del dito alluce. La statua è stata per più di un anno senza il dito e potenzialmente ha subito attacchi di agenti atmosferici e di tarli. Il dito del piede fu sistemato alla meno peggio nel settembre dello scorso anno. Ci sono poi i danni rilevati dalla Soprintendenza: numerose fessurazioni tra cui quelle alle giunture delle braccia, varie abrasioni e piccole cadute di colore. Deve essere effettuata una indagine approfondita sul manufatto per verificare anche le parti gessose in che condizioni si trovano e verificare lo stato interno della scultura.
Non è assolutamente tollerabile che l’opera d’arte più importante presente in città debba trovarsi in questa situazione e che venga trattata con tale superficialità, menefreghismo e inadeguatezza.
Quest’opera d’arte deve essere trattata con il rispetto che merita per l’importanza artistica e devozionale che ha, per quello che ha rappresentato nei secoli per i fedeli e il popolo. L’arte merita rispetto dal momento che possiamo solo ammirare le opere d’arte che lo scultore Colombo o altri artisti come Nicola Fumo, Francesco Solimena, Nicola Malinconico hanno realizzato. Chi ha la responsabilità di gestire beni culturali deve assicurare la loro conservazione e in generale dobbiamo almeno essere in grado di tutelare i monumenti, le opere d’arte che i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità. Il patrimonio artistico presente a Marcianise, come in altre città, rappresenta la nostra storia.
E’ evidente che non ha senso spostare il Crocifisso dal momento che innanzitutto devono essere limitati tutti gli spostamenti e poi la cosa grave è che nessuno si sta interessando a far mettere in sicurezza l’opera d’arte. Facciamo presente poi che viste le condizioni precarie e i danni che presenta attualmente la statua, non si sta garantendo la sua conservazione, quindi si sta agendo contro le direttive della Soprintendenza che ha disposto l’osservanza dell’articolo 30 sopra riportato.
Devoti del SS. Crocifisso