750.000 tonnellate di plastica: questo è il dato ufficiale, relativo all’uso della plastica nel nostro paese, che ci perviene. Ma solo il 61% di tale materiale è successivamente oggetto di un’effettiva azione di riciclaggio. Abbiamo ancora strada da fare; a partire dalla sensibilizzazione verso la raccolta differenziata fino ad arrivare alla concretezza delle buone abitudini. Francesco Pezzullo è un giovane di Marcianise che, con passione e propositività, prova a cambiare la tabella di marcia. Studente di Scienze della Nutrizione, mostra fin da ragazzino una spiccata attitudine all’innovazione e interesse verso le tematiche ambientali. Molto attivo in questo settore, tramite convegni, mostre fotografiche e approfondimenti personali, di recente diffusione è una sua iniziativa che permette ai cittadini, che vi aderiscono, di risparmiare acqua e riciclare plastica allo stesso tempo!
“Per spronare la gente a fare qualcosa – ci spiega – il metodo più efficace è quello di dar qualcosa in cambio. Così ho pensato di donare dei boccioni di acqua da 18lt (che, a loro volta, mi sono stati donati) in cambio di 20 bottiglie d’acqua. La cosa bella è che questi boccioni sono nuovi e utilissimi per raccogliere altre bevande, tra cui l’acqua paesana che sgorga limpida e potabile dalle nostre fontane. E così la gente ricicla (anzi inizia a pensare di riciclare, che è la cosa più importante) e ovviamente può ottenere acqua in modo gratuito” ha sostenuto Francesco. Infatti, le 20 bottiglie, date in cambio dei boccioni, sono poi da lui riciclate e il materiale è pronto per essere riutilizzato. Sicuramente l’iniziativa in questione solleciterebbe noi tutti ad attuare una piccola, ma importantissima, pratica ambientale: non buttare, ma riciclare, in un modo o in un altro! “Si pensi che in Germania ci sono dei compattatori che danno dei soldi in cambio dei rifiuti, ed è questo ciò che vorrei portare, un giorno, in Italia” ha proseguito Francesco. Resta l’agire quotidiano di ciascuno di noi il primo, vero, passo per un profondo e radicale cambiamento a cui, come Francesco, dobbiamo effettivamente aspirare.
Tina Raucci