Resta ancora incerta la situazione per i lavoratori socialmente utili, in forma abbreviata L.S.U., del Comune di Marcianise. “L’impegno per far valere, o cercare di far valere, i nostri diritti va avanti da 22 anni ormai” anticipa a Procope Francesco Lombardi, impiegato presso la biblioteca comunale e coinvolto nella vicenda, insieme ad altri suoi colleghi. Una vicenda in cui se l’incertezza e la precarietà sono all’ordine del giorno, la garanzia di tutele e diritti è assente. I l.s.u. infatti non vantano nè un contratto stabile, nè la possibilità di prendere giorni di riposo per malattia. Fino a pochi mesi fa, il contratto di lavoro veniva rinnovato di mese in mese. Solo da poco, invece, grazie all’intervento delle istituzioni locali, è stato definito il rinnovo semestrale anziché mensile. L’aspetto più preoccupante sta nella mancata possibilità per i l.s.u. di maturare effettivamente contributi per la pensione, cosicché ad una precarietà contrattuale si aggiunge una vera e propria precarietà di vita. “Personalmente io sono vicino ai 60 anni. Sarei in serie difficoltà se dovessi cercare ed iniziare un’altra attività lavorativa, maturando nuovi contributi. Non ci resta che confidare nell’operato dell’amministrazione comunale e nel suo dialogo con la Regione” prosegue Lombardi. Da parte della Regione ancora nessuna risposta concreta, ma mera assunzione di impegni. Gli ultimi tavoli tra Regione e sindacati sono stati rimandati all’ultimo momento, per motivi burocratici legati all’assenza di determinate documentazioni. Come molti responsabili ricordano, se gli uffici pubblici comunali sono attivi, lo si deve anche a loro: i lavoratori socialmente utili, il cui ausilio è indirettamente proporzionale alla tutela di cui attualmente godono. Caffè Procope continuerà a seguire e monitorare la vicenda, in auspicio di soluzioni effettive.
Tina Raucci