Ieri, i segretari provinciali Camilla Bernabei (Cgil), Giovanni Letizia (Cisl) e Antonio Farinaro (Uil) hanno inaugurato una sede unitaria all’interno dell’Interporto Sud Europa di Marcianise. Il tutto è avvenuto alla presenza di alcuni rappresentanti di categorie, le OO.SS. FILLEA CGIL-FILCA CISL-FeNEAL UIL di Caserta, alcuni lavoratori TIESSE e InterCos SRL. I segretari delle rispettive sigle confederali hanno spiegato che l’innovativa sede rispetta la tradizione unitaria delle tre sigle che, in provincia di Caserta, non è mai venuta meno anche nei momenti di difficili. In pratica, presso l’Interporto Sud Europa, lo sportello multi servizi garantirà “assistenza fiscale, attività di patronato» ma anche «orientamento e consulenza sindacale ad ampio spettro”. “Partiamo dall’Interporto – ha spiegato Bernabei – per dare chiari segnali in un’area simbolo sempre alle prese con dinamiche complesse collegate al blocco dei cantieri.
Ieri mattina, una rappresentanza degli 85 edili in attesa di ritornare al lavoro ha presidiato il varco di via Ficucella. Come si ricorderà, lo scorso aprile, la magistratura ha sequestrato il cantiere per la realizzazione di un capannone nell’area interportuale. I circa 50 dipendenti, oltre ai 25 che aspettano ancora buone nuove per essere assorbiti nelle attività produttive, si aspettano un intervento della politica e dei sindacati per tornare a lavorare. Al mancato dissequestro, che avrebbe consentito la ripresa dell’attività lavorativa, la società committente delle opere a farsi sembra si sia attivata, dal 24 marzo scorso, per un ulteriore autorizzazione presso il Genio Civile di Caserta per l’avvio di un nuovo lavoro sempre nell’area interportuale. Un nuovo capannone oggetto della stessa determina comunale del 28/12/2016 e per il quale si attendono le dovute autorizzazioni, sia tecniche che amministrative, affinché i lavoratori tutti possano essere riassorbiti e lavorare. Inutile sottolineare che le aspettative di tutti, lavoratori in primis, è che l’iter procedurale di questa nuova opera non subisca un nuovo arresto dell’opera oggi sottoposta a sequestro da parte della magistratura, ma che ognuno per la propria parte, Comune e Genio Civile, possano attivarsi affinché non solo il tutto possa essere regolarmente approvato ma che i tempi possano essere consoni con le esigenze dei tanti lavoratori in attesa di poter lavorare onestamente. Ad oggi: Lavoratori sospesi senza alcun salario in attesa di nuovi lavori o del dissequestro del cantiere.