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“Meglio Matto che Bullo”: gli scacchi a scuola contro il bullismo | a cura dell’ASD Libur Marcianise

Contro il bullismo e contro l’eccesso di videogame, smartphone e tablet arriva una schiera di regine, re, torri, cavalieri e alfieri: è il gioco degli scacchi! Un esercito bianco e uno nero che non fanno male a nessuno. Anzi, con le loro regole precise e razionali e una forte dose di creatività aiutano la mente a essere sempre in piena forma. Gli scacchi sono un gioco, ma anche un linguaggio universale, alla portata di tutti e per tutte le età: la nostra idea, da portare avanti in nelle scuole, è utilizzare gli scacchi come strumenti educativi, senza puntare all’insegnamento in sé, ma mettendo in evidenza gli aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, etici e sociali connessi con le situazioni di gioco. Per questo gli scacchi entrano di diritto fra gli strumenti che gli educatori cominciano a utilizzare non solo in classe, ma anche negli oratori e nelle associazioni giovanili. Gli scacchi sono uno dei “giochi” più antichi, intelligenti, difficili e affascinanti del mondo, in grado di allenare la mente e insegnare la capacità di concentrazione, migliorare la personalità, osservare il rispetto delle regole e dell’avversario GESTIRE L’AGGRESSIVITA’ Gli scacchi aiutano a modulare l’aggressività tra pari a scuola e permettono di fare reale opera di prevenzione al bullismo. Il progetto permette di ampliare l’offerta formativa in quanto sedersi davanti ad una scacchiera significa in realtà affrontare una didattica multidisciplinare in cui compaiono storia e matematica, scienza e geografia. Si impara il rispetto delle regole, si sviluppano competenze, si stimola la curiosità. Gli scacchi siano una panacea che risolva i problemi, anche quello del bullismo, ma sono senz’altro utili a diffondere una cultura della tolleranza e del rispetto delle regole. È fatto ormai riconosciuto che il gioco degli scacchi aiuti a sviluppare capacità logiche, a limitare le possibilità dell’errore che spesso deriva dall’interferenza di pensieri e di emozioni. Non solo: attraverso l’attività ludica si migliorano le relazioni sociali, si allenano le capacità logiche, si superano atteggiamenti di insicurezza caratteriale. Si è registrato un abbattimento drastico del bullismo da parte dei partecipanti alle attività scacchistiche, oltre che un diffuso miglioramento delle loro prestazioni didattiche. Gli scacchi, oltre a costituire una valida alternativa agli eccessi ludici digitali, sviluppano le capacità logiche di ragionamento e favoriscono l’assimilazione di regole e di comportamenti corretti. E sono “politicamente corretti”: tutti possono giocarci. Da nemici ciechi a sfidanti composti, da squadriglia ad esercito, da teppisti a signori della lotta: a questo educano le mosse delle pedine bianche e nere in partite della durata di mezz’ora, perché per affascinare i ragazzi anche la campanella della scacchiera suona in fretta Qualsiasi conflittualità, o idea di sopraffazione dell’altro, intorno alla scacchiera prende la forma di quei comportamenti che non hanno le caratteristiche di un atto bullistico ossia l’intenzionalità, la persistenza, all’interno di una interazione che è asimmetrica, ossia fondata sul disequilibrio e sulla disuguaglianza di forza tra il bullo che agisce e la vittima che spesso non è in grado di difendersi. I comportamenti non di bullismo riguardano:  La presa in giro per gioco;  La finta zuffa;  La lotta per gioco;  I giochi quasi aggressivi, ritualizzati e con reciprocità di ruoli. Un aspetto fondamentale è proprio la reciprocità che si sviluppa dalla stretta di mano iniziale: qualsiasi colpo basso è accettato purché si svolga all’interno di regole chiare e condivise. Prevenire il bullismo attraverso il gioco degli scacchi significa che nell’agone tutti hanno le stesse probabilità di vincere salvaguardando la propria autostima ed esercitando l’assertività. Infatti, possiamo insegnare e imparare ad essere assertivi, esercitando alcuni diritti, quali il rispetto di se stessi, delle proprie esigenze, sentimenti e convinzioni. Tali diritti sono necessari per costruire sentimenti e pensieri positivi come l’autostima e la fiducia. Potenziare nei bambini i comportamenti riguardanti lo stile assertivo significa sostenerli a:  essere ascoltatori attenti e ricettivi  essere disponibili con gli altri  avere un comportamento più partecipe e non reattivo  affermare di voler essere trattati con rispetto  mettersi nei panni degli altri, cercando di tenere conto dei loro sentimenti,  dei loro desideri e dei loro pensieri. Il gioco degli scacchi contiene tutte queste premesse. Sta a noi educatori porle in essere, prima di tutto su noi stessi per poter diventare “ottimi divulgatori del benessere psicosociale”.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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