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Rubano telecamere e cavi nel parco giochi (mai aperto) del Ring Verde di Marcianise: al danno per lo spreco si aggiunge la beffa

La notte tra il 27 e 28 marzo 2017, alcuni ladri si sono introdotti nella piazzetta all’interno del ring verde, ubicata di fronte al velodromo, e hanno rubato telecamere e fili per i collegamenti. Un danno ingente che deve essere ancora quantificato che si aggiunge allo spreco delle ultime due amministrazioni comunali che hanno realizzato un parco giochi lì dove doveva essere realizzo un parco verde.

Un progetto che doveva essere da esempio per  tutte le aree a forte presenza industriale. Una delle più imponenti opere di afforestazione (fra le azioni consigliate dal Protocollo di Kyoto per la salvaguardia dell’ambiente) mai realizzata da un Comune italiano. Un polmone verde che doveva separare l’area industriale da quella urbana e che, invece, è stato ridotto ad una villa comunale piazzata all’estrema periferia della città. Stiamo parlando del Ring Verde, progettato dall’amministrazione comunale di centrosinistra guidato dall’ex sindaco Filippo Fecondo come barriera di verde che doveva circondare, una volta completato, la città per un perimetro di circa dieci chilometri e con una larghezza media di circa 200 metri. Il primo tratto finanziato per 5 milioni di euro, dei quali 4,7 milioni dalla Regione copre una superficie di oltre 250 mila metri quadrati (circa 75 moggi di terreno) ubicati a sud della città e lungo 1,3 km. Il progetto fu redatto dall’ufficio tecnico con la supervisione del dipartimento di botanica dell’Università di Portici che definì anche le essenze arboree da piantumare. Una volta completato il ciclo di crescita, doveva diventare una vera e propria foresta appena fuori dal perimetro urbano, con all’interno dei percorsi in tufo. Nell’area  si sarebbero dovute sviluppare specie animali e vegetali ricostruendo un habitat naturale compatibile con il territorio al fine di riprodurre il paesaggio tipico della Campania Felix, prima dei danni ambientali causati dallo sviluppo industriale. Era prevista la realizzazione anche di uno stagno di circa tremila metri quadri dove poter far dimorare pesci e volatili ed ospitare uccelli migratori. Ma ad oggi, oltre un lungo muro in pietra tufacea ogni tanto interrotto da qualche apertura e un fosso con dell’acqua, con dimensioni e tecniche diverse da quelle previste dal progetto, non c’è più nulla se non un parco giochi mai aperto al pubblico. Uno spazio di verde attrezzato, una piazzetta insomma, situata ben fuori il centro abitato, in aperta campagna, che stride fortemente con ciò che accade all’interno del perimetro urbano dove i parchi comunali vivono nel degrado più assoluto (Piazza D’Annunzio, Piazza Padre Pio, Piazza Pertini ecc.). Un vero e proprio spreco di denaro pubblico (decine e decine di lampioni in una piazzetta che di sera sarà quasi certamente chiusa) sul quale si spera un giorno venga fatta giustizia.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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