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Torna l’incubo degrado per i raccoglitori abiti usati, in Viale Europa cassonetti depredati

Raccoglitori di indumenti usati stracolmi o depredati. Torna di attualità l’annoso problema della raccolta abiti usati questa volta in viale Europa, nel territorio di competenza del Comune di Capodrise. Lo scorso 7 febbraio un 23enne extra comunitario, sorpreso a rovistare in uno di questi raccoglitori (di fronte al distributore Agip), retarguito da alcuni passanti reagì impugnando un taglierino minacciandoli. Il giovane fu bloccato ed arrestato dai carabinieri.  I raccoglitori di abiti usati sono presi di mira da vandali che li svuotano, soprattutto durante le ore notturne, lasciando nei dintorni degli stessi gli indumenti che ritengono di scarso valore. E’ una pratica esercitata non soltanto da persone che vivono di espedienti, ma da bande di criminali, così come si è potuto accertare in altri posti d’Italia, che utilizzano questi capi per rivenderli nei mercatini abusivi regionali ed extra regionali.Tutto ciò che vi stiamo relazionando fa capire come quello degli indumenti usati sia un vero e proprio business. Sono 110mila le tonnellate di vestiti usati raccolti in Italia ogni anno: c’è chi ci ricava ingenti guadagni, molte volte finiscono in mano alla criminalità organizzata per il loro valore economico. Ma c’è anche chi li porta ai più poveri come la Caritas e le altre società che le fanno pervenire alle popolazioni del Terzo Mondo. La maggior parte dei comuni italiani ha affidato il servizio a operatori che raccolgono gli abiti dai cassonetti e li vendono a ditte di stoccaggio (da 20 a 30 centesimi al pezzo, in base alla loro qualità). Il trattamento degli abiti raccolti prevede prima la selezione (escludendo i capi destinati al riutilizzo, ad esempio perché troppo rovinati) e poi l’igienizzazione, da effettuare prima che gli abiti siano rimessi nel ciclo post consumo. Diverse inchieste della magistratura hanno però messo in luce la non corretta gestione della filiera degli abiti usati (senza le giuste autorizzazioni per lo stoccaggio e per il trasporto). Il fatto che non si abbia il pieno controllo della filiera presta il fianco ad attività di trattamento illecito di rifiuti. L’inchiesta Mafia Capitale, ad esempio, ha portato alla luce un fenomeno di spaccio di vestiti usati. Gli indumenti, inizialmente destinati a enti solidali, erano messi in mano a questi finti operatori che si occupavano di falsificare i certificati di trasporto e igienizzazione. Poi gli abiti venivano rivenduti in Africa e nell’Europa dell’Est a prezzi altissimi.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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