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Aspetti e potenzialità del gioco degli scacchi | a cura dell’ASD Libur Marcianise

Il gioco degli scacchi, appunto in quanto gioco, è uno strumento d’apprendimento e come tale presenta una molteplicità di funzioni e aspetti: da quello socializzante a quello cognitivo ed etico. Inoltre il gioco degli scacchi assume una particolare importanza nella fase dell’età dello sviluppo psicologico dell’individuo privilegiando aspetti quali la creatività, l’espressione della personalità e quindi la costruzione di un sistema analitico volto all’approfondimento delle caratteristiche psicologiche proprie e dell’avversario, offrendo così un importante contributo alla maturazione del giocatore. Queste caratteristiche si manifestano anche nei giocatori che hanno già raggiunto la maturità intellettuale, contribuendo alla conservazione e all’approfondimento delle loro capacità cognitive ed analitiche.

Relativamente al gioco degli scacchi va tenuto presente che la prospettiva educativa va di pari passo con quella della metodologia dell’apprendimento del gioco in quanto, se davvero vogliamo cogliere in pieno le potenzialità funzionali insite in esso, dobbiamo necessariamente tener presenti le capacità e le aspettative del giocatore. Vediamo ora in dettaglio gli aspetti più caratterizzanti il gioco quelli cioè socializzante,cognitivo ed etico.

Per quanto riguarda l’aspetto socializzante il gioco degli scacchi costituisce un valido strumento volto al superamento della visione egocentrica, infatti il principale errore di un giocatore di scacchi sarebbe quello di ignorare o sottovalutare la visione di gioco e l’intuizione dell’avversario. Tuttavia alcuni studiosi di comportamento, sottolineando la prevalenza della componente competitiva individuale su quella cooperativa nell’ambito di questo gioco, asseriscono che il gioco degli scacchi non educhi alla socializzazione e alla condivisione di obiettivi, in quanto porta a voler vincere ad ogni costo e con ogni mezzo, sviluppando così il senso di superiorità sull’avversario. Orbene è vero che, in linea di massima una partita di scacchi si conclude con una vittoria e quindi corrispettiva sconfitta dell’avversario o tutta al più con una patta tra i giocatori, ma è anche vero che nel gioco degli scacchi può anche svilupparsi uno spirito cooperativo cioè l’attitudine a lavorare insieme ai compagni ai fini di un conseguimento di uno scopo condiviso come ad esempio avviene nei tornei a squadre, stimolando il giocatore ad assumersi le proprie responsabilità rispetto ai compagni.

Pertanto la competizione, l’agonismo e l’individualismo pur essendo presenti in questo gioco non assumono necessariamente un connotato negativo in quanto sono componenti imprescindibile della vita psichica dell’individuo, e semmai attraverso il gioco degli scacchi il giocatore viene educato a gestire la propria aggressività piegandola alle regole del gioco e rendendola così accettabile socialmente nel senso che il conflitto non viene drammatizzato ma accettato e superato.

L’accenno alle regole ci aiuta a introdurre l’importante aspetto etico connesso al gioco degli scacchi, infatti attraverso la complessità delle regole e la necessità del loro rispetto ai fini dello svolgimento del gioco si affermano concetti ai quali è importante educare il giocatore, quali:equità,reciprocità,il rifiuto di atteggiamenti come la prevaricazione, scorrettezza e ingiustizia che non consentirebbero il regolare svolgimento del gioco. Infine per quanto riguardo la funzione cognitiva, sicuramente lo studio degli scacchi favorisce lo sviluppo di capacità quali la memoria, l’attenzione, la concentrazione, la capacità di previsione delle mosse dell’avversario, lo sviluppo dell’intelligenza spaziale e la capacità di trovare soluzioni alle complesse problematiche che si presentano sulla scacchiera.

Le condizioni per un migliore insegnamento degli scacchi sono molteplici ed in reciproco rapporto.

Gli elementi più importanti attraverso cui si esplica l’ insegnamento degli scacchi

sono:

  • Motivazione
  • Insegnamento

Ora esaminiamo in dettaglio questi elementi.

Motivazione

Un insegnante di scacchi capace di instaurare un valido rapporto tra gli allievi, tenderà, per dare un efficace motivazione a questi ultimi, a sottolineare inizialmente l’aspetto puramente ludico degli scacchi, in modo che possano, senza annoiarsi, cogliere la bellezza e il divertimento che ne scaturisce. Questo gioco presenta notoriamente un elevato livello di difficoltà per la estrema complessità delle regole e per l’impegno intellettuale richiesto al giocatore,pertanto è opportuno , per coinvolgere al più presto gli allievi nel gioco pratico degli scacchi, spiegarne inizialmente solo le regole essenziali quali come si muovono i pezzi , come si da lo scacco al re e lo scacco matto, altre regole potranno essere introdotte e insegnate a mano a mano approfittando delle occasioni che si presentano sulla scacchiera nel corso del gioco. In questo modo si eviterà anche l’affievolimento dell’interesse degli allievi.

Insegnamento

Un altro criterio a cui è opportuno attenersi è che le problematiche scacchistiche proposte agli allievi non siano né troppo semplici né troppo complesse rispetto al loro livello di preparazione altrimenti si rischia o di annoiarli o di demotivarli non facendoli sentire all’altezza della sfida, inoltre è indispensabile, prima di procedere a livelli di difficoltà ulteriori accertarsi che quanto è stato spiegato in precedenza sia stato bene assimilato dagli allievi, naturalmente le proposte debbono essere differenziate in relazione all’età degli allievi.

L’insegnamento degli scacchi fornisce una quantità di problemi ed esercizi notevolmente vari e per avere efficacia è importante che l’insegnante non si limiti a proporre le soluzioni ma stimoli gli allievi a sviluppare il loro senso critico e a trovarle essi stessi; a tal fine è essenziale che non vi sia solo un apprendimento mnemonico delle tecniche e delle regole ma una reale comprensione che consenta di elaborare concetti e informazioni in maniera originale e creativa.

Per quanto riguarda la figura dell’insegnante, egli dovrebbe possedere almeno due caratteristiche fondamentali:

  • competenza tecnica e metodologica e cioè non solo una conoscenza approfondita degli argomenti trattati ma anche una discreta esperienza nella fase della trasmissione della conoscenza.
  • competenza relazionale cioè la capacita di incoraggiare l’apprendimento e le relazioni umane.

In conclusione qualunque sia il livello della preparazione raggiunta dagli allievi si può dire sicuramente che essi trarranno vantaggio dall’analisi e dall’utilizzo degli schemi scacchistici in quanto ciò favorirà l’aumento del tempo di concentrazione e la pratica dell’autocontrollo, infine vale la pena di sottolineare un ultimo dato, per quanto riguarda i bambini l’insegnamento degli scacchi produce effetti positivi non solo su i normodotati o plusdotati ma anche su quelli con difficoltà d’apprendimento o con disturbi comportamentali.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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