Dal Sud, da Marcianise, la biologa e scrittrice Carolina Sellitto lancia la sua battaglia culturale a favore delle “embryositter”. Lo fa dal Palazzo della Cultura, dove sabato scorso ha presentato il suo nuovo libro, “Sul Nascere”, prefazione del genestista Edoardo Boncinelli, C1V Edizioni, collana “Sul palco”. Un libro che riprende l’omonima opera teatrale della stessa autrice e affronta il tema della fecondazione assistita, compresa la fecondazione eterologa, con le categorie della scienza, ma con in più la forza espressiva e chiarificatrice del teatro approdando stavolta alla letteratura.
Con la lettera aperta contenuta nella parte finale del libro, Carolina Sellitto introduce il termine “embryositter”. Il senso di questa lettera, l’autrice lo spiega nella sua Marcianise, dove la biologa di origine napoletana lavora come responsabile del laboratorio di Embriologia. La lettera è una sorta di manifesto culturale, un invito a ripensare alle parole per un nuovo atteggiamento riguardo alla fecondazione eterologa, sia nelle coppie eterosessuali che in quelle omosessuali. Sullo sfondo ci sono i punti di domanda su cos’è “Natura” e cos’è invece “contro-Natura”. E c’è un assunto: la Natura, spiega Sellitto, spinge semplicemente per il “normale incontro” tra lo spermatozoo e l’ovocita. Tutto il resto non le importa.
Su queste basi la proposta: rigettare “l’orribile ed equivoco” termine “mamma surrogato” e quello di “utero in affitto”. E dunque l’alternativa: la parola “embryositter”, secondo una visione positiva del ruolo della donna che si occupa dell’embrione al posto della coppia desiderosa di avere una figlia o un figlio. Una figura simile alle amorevoli baby-sitter, suggerisce Sellitto pensando alla “meravigliosa Mary Poppins” viva nei ricordi di diverse generazioni. Un termine innovativo per allontanare l’accezione negativa della funzione propria di chi si prende cura dell’embrione facendo le veci dei futuri genitori. Un concetto nuovo per andare oltre l’aspetto economico del fenomeno. Perché, poi, spiega l’autrice, anche il normale parto e anche le baby-sitter di oggi hanno un costo. “Quindi – è la sua domanda retorica – di che stiamo parlando?”.
Ecco allora le parole che Sellitto scandisce davanti al pubblico marcianisano: “Io lotterò per il termine ’embryositter’ per fare la volontà della Natura, quella con la ‘N’ maiuscola, che vuole soltanto che la specie si riproduca e vada avanti. Combatto per chi non ha figli e li vorrebbe avere”.
“La lettera aperta di Carolina Sellitto – dichiara l’editrice di C1V Edizioni, Cinzia Tocci – è una rivoluzione culturale. In più, con il suo libro, che dà il via alla collana “Sul palco” da me ideata e diretta, la scienza sposa magistralmente l’arte, sale sul palcoscenico del teatro e approda alla letteratura. Tutto questo – conclude Tocci – in linea con la nostra idea di editoria. Un’editoria aperta ai temi attuali e alle nuove frontiere della scienza e della cultura, per fare dei libri un’occasione di crescita non soltanto individuale ma anche sociale”.
L’iniziativa, con il patrocinio morale del Comune, è stata organizzata dalla casa editrice romana C1V Edizioni insieme all’associazione “Marcianise Città Nuova”, rappresentata per l’occasione dal suo segretario, l’avvocato Gabriele Amodio, tra i relatori insieme all’autrice e all’editrice. Al tavolo dei lavori anche: Mark Pattenden, regista e già docente di Drammaturgia alla Pattington Academy di Londra a cui si deve la traduzione per “Re: Birth”, la versione in lingua inglese del libro che affianca quella italiana, e inoltre il sindaco Antonello Velardi, Giovanni Brancaccio, professore di Scienze naturali al Liceo “Quercia” di Marcianise, e l’attore Fabio Brescia nel ruolo dei personaggi del libro.
Presenti in sala l’assessora alla Cultura Concetta Marino, ma anche Angelisa Micale e Rosaria Colella, intepreti della “Lingua dei segni italiana” (Lis) per le persone sorde che hanno potuto godere di questo momento culturale all’insegna della riflessione, dell’ironia e del confronto democratico.