Un noto proverbio cita: “Fa più rumore un albero che cade, di una foresta che cresce.”Da anni il convento dei monaci di San Pasquale, in piazza Onofrio Buccini a Marcianise, opera a favore di persone e famiglie più povere o caratterizzate da casi di malattie e disabilità. Il convento al momento ospita stabilmente al proprio interno quindici persone, in progressivo aumento con l’attuale crisi economica. Ogni giorno, però, è attiva per chiunque ne avesse necessità, la mensa serale, fattibile grazie alle risorse di cibo e bevande derivanti dal Banco Alimentare di Caserta. Inoltre, è possibile portare abiti dismessi o, per i più piccoli, giocattoli non più utilizzati, ogni lunedì mattina, presso lo stesso convento.
Al suo interno padre Michele Santoro opera da circa 30 anni a favore dei più deboli. Riguardo alle prossime iniziative natalizie ha affermato: “Questo Natale ci prodigheremo all’insegna dell’ordinario, proseguendo nelle attività che portiamo avanti stabilmente durante tutto l’anno. Per il 24 e il 31 dicembre è previsto il classico cenone che vede la condivisione e collaborazione di chi frequenta abitualmente la nostra struttura, volontari e non, oltre a chi ne avesse necessità. Attualmente possiamo contare sul supporto di circa 50 volontari, che si alternano ogni giorno nella preparazione della mensa serale, nella pulizia dei locali e nelle varie attività dell’occorrenza.” Padre Michele ha poi proseguito con un resoconto generale delle varie attività e aneddoti: “La nostra azione per i più deboli abbraccia ogni tipo di problematica, dall’inoccupazione alla disabilità. Nel corso di questi anni, nella nostra struttura, sono anche venuti alla luce bambini che abbiamo continuato a seguire e di cui non abbiamo perso le tracce. Tante sono le esperienze vissute anche all’insegna dell’integrazione. <ricordo, ad esempio, del caso di una persona immigrata qui in Italia che ebbe la sfortuna di infortunarsi accidentalmente. Il periodo di convalescenza fu proficuo per imparare l’italiano, con l’aiuto di un insegnante volontario che si mise a disposizione.”Tra i circa 50 volontari, che operano stabilmente all’interno del convento, vi è anche Paola, giovane neodottoressa in Neuropsicologia. Alla domanda su cosa la spingesse a sottrarre, quasi ogni giorno, tempo allo studio o attività di formazione professionale, Paola ci ha risposto: “Talvolta, lo stimolo più grande deriva anche da un semplice sorriso. Se rendi felice qualcuno, anche con un solo gesto, puoi ricevere inaspettatamente molto più di quanto tu abbia inizialmente donato. E poi affronti il resto molto meglio, sulla spinta di tutto ciò.”
Spesso le cose belle che ci circondano passano inosservate e proseguono silenziose, sovrastate dal chiasso delle cattive notizie. Ma ci sono e sono a noi più vicine di quanto pensiamo. Basta fermarsi ad osservare, guardare intorno a noi con occhi più attenti, iniziare a leggere il mondo in maniera differente.
Tina Raucci