Dopo la sonora sconfitta riportata dall’attuale opposizione nelle ultime elezioni, i suoi consiglieri comunali stanno dimostrando non solo di non saper fare una costruttiva opposizione ma soprattutto di non riuscire a colpire mai il bersaglio. Sin dal primo giorno di insediamento del Sindaco Velardi, hanno criticato qualunque azione, anche un semplice atto dovuto, una lettera, mancava solo di contestare un invito a cena fatto dal Sindaco.
L’intera città avendo una storica esperienza politica subito ha capito questo gioco. Mettersi sulla negativa e criticare a prescindere. “Tanto – avranno pensato – se critichiamo tutto, prima o poi qualcosa la becchiamo”. In neppure cinque mesi, Velardi ha stravolto il Comune e la città. Solo per citare alcune questioni incancrenite da decenni cui il Sindaco ha messo mano ricordo la liberazione del Velodromo, lo sblocco dei buoni libro, il rinnovamento del Cimitero, l’efficientamento della polizia municipale e tante altre questioni.
Ovviamente chi è in mala fede dirà, non sono cose importanti. Ci vuole coraggio per affermarlo che sono questioni di lana caprina. Ma va bene. Quello che la città ha capito bene e pure l’opposizione ha capito (ma gli conviene non dire) è che Velardi si è posto come primo obiettivo della sua azione amministrativa il rimettere in sesto (per usare un eufemismo) la macchina burocratica-amministrativa. La macchina amministrativa della città è andata spesso per conto proprio e, in alcuni casi, quel conto proprio non ha coinciso con il bene della comunità.
Non voglio parlare di infedeltà ma parlo proprio di completo distacco tra i bisogni delle persone e le risposte dalla macchina amministrativa. Pure farsi ricevere in un ufficio o ritirare un atto, per fare un esempio, è per il cittadino comune un’impresa titanica. La scelta di rendere questa impresa più agevole, ad esempio, è uno dei principali obiettivi dell’attuale amministrazione. Rimettere la macchina amministrativa al servizio della comunità e non, come è stato finora, il contrario. Fatta questa premessa, ritorniamo all’opposizione.
E’ notizia di qualche giorno l’indignazione che ha accompagnato la decisione del Sindaco di scegliere tre soggetti per ricoprire alcuni incarichi strategici (temporanei). L’opposizione scomoda addirittura il nepotismo, qualcuno più cauto parla di “inopportunità”. Velardi nella sua scelta delicata (cioè mettere alcune unità di sua fiducia all’interno di una macchina amministrativa che va per conto proprio) non doveva tenere conto del rapporto fiduciario che ha con i soggetti da scegliere? Cioè come se io, nella mia attività per verificare chi è infedele e cosa non funziona, mettessi in un ruolo strategico una persona non di mia fiducia. Per me è scontato ritenere la fiducia una caratteristica distintiva tra i soggetti che devono ricoprire un tale ruolo.
Il Sindaco, come da programma, intende – viva Dio! – cambiare la macchina amministrativa e per farlo, in un contesto al quale lui è totalmente estraneo (quale è il Comune di Marcianise) è fondamentale e strategico mettere persone di sua fiducia. Posso capire la persona che non si fa molte domande, che è distante dalla politica, ma vedere personaggi navigati che gridano allo scandalo fa un po’ sorridere e conferma quello che la città ha ben chiaro. Questi soggetti non avevano e non hanno neppure idea (ancor meno intenzione) di come si cambi una città dalle fondamenta.
E il cambiamento della nostra città deve necessariamente passare dalla sua macchina amministrativa. E Velardi, consapevole di tutto questo, al di là del futile qualunquismo, vuole perseguirlo fino alla fine. Ovviamente non poteva che partire da chi ritiene degno della sua fiducia. Altrimenti con quali strumenti potrebbe mai farlo?
Armando Corsini