Il sindaco Antonello Velardi racconta la storia travagliata di Giuliano Margherita, il bambino di sette anni disabile che il Comune ha adottato e sul quale il primo cittadino esercita la patria potestà. “Siamo andati a trovarlo – spiega la fascia tricolore – nella struttura sanitaria dove è assistito e curato a nostre spese. Da ieri ho ricevuto in privato decine e decine di messaggi di marcianisani che si informavano sulle sue condizioni e sulle possibilità che avevano di poter dare una mano. Al momento non possiamo fare niente, abbiamo dei vincoli di privacy trattandosi di un minore. Ne parleremo con il giudice tutelare per capire che deroga possiamo avere. Ma vi voglio rassicurare: abbiamo deciso di andarlo a trovare ogni settimana; già non lo lasciavamo solo ma adesso vogliamo essere ancora più presenti. Ci siamo organizzati: una capatina da lui un giorno a settimana, per fargli sentire il nostro calore. Mi faceva piacere dirvelo perché ho notato una premura e un affetto da parte vostra al di fuori dell’ordinario. E’ un calore che Giuliano stramerita: ha sofferto molto, ma davvero molto. Non l’ho scritto ieri, lo dico stasera: lui è stato trovato accanto ad un cassonetto della spazzatura, abbandonato alla nascita, non vedente e con gravi problemi di mobilità. Gli è stato attribuito un nome e cognome facendo riferimento al nome delle due persone che per prime lo rinvennero: Giuliano e Margherita. E’ stato portato in un centro di accoglienza e successivamente affidato ad una famiglia che ne aveva fatto richiesta di adozione. Dopodiché, questa famiglia ha fatto un passo indietro e lo ha restituito al centro di accoglienza: non ha voluto tenerlo più con sé. Non avendo Giuliano alcun parente che fosse noto, non avendo nessun familiare che si fosse dichiarato, non potendo contare più sulla coppia che voleva adottarlo, è rimasto da solo, senza sostegno e senza nulla. In casi come questi, il sindaco della città dove è stato rinvenuto ne assume la patria potestà e ha l’obbligo di accudirlo e seguirlo nella crescita. Essendo lui disabile, lo abbiamo sistemato in una struttura idonea: siamo molto felici perché è bene accudito, è amato da tutti gli operatori, vive tra il letto e una poltrona ma in una stanza tutta sua, arredata, colorata, come la stanza di ogni bambino. Vi ripeto: lo andremo a trovare ogni settimana, ha bisogno di calore. Grazie a voi magari se anche stasera vorrete mandargli un forte abbraccio: io credo molto nell’autostrada dell’amore, l’affetto viaggia anche in luoghi lontani e Giuliano avverte quello che arriva dalla sua Marcianise”.
La storia di Giuliano, bambino disabile di 7 anni, abbandonato accanto ad un cassonetto della spazzatura ed adottato dal Comune di Marcianise
2 Nov 2016
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