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Touring Club Italiano organizza l’8 dicembre visita al Duomo di Marcianise, al Palazzo Foglia e al Palazzo Mondo di Capodrise

Giovedì 8 Dicembre 2016, il Touring Club Italiano, l’associazione che si occupa da oltre cent’anni di turismo, cultura e ambiente e che conta 280.000 soci in tutta Italia, organizza una visita al Duomo di Marcianise, al Palazzo Foglia (sede del municipio di Marcianise) e alla casa museo di Palazzo Mondo a Capodrise. L’evento è organizzato in collaborazione con la Pro Loco Marcianise.

Duomo di Marcianise: la Chiesa di San Michele Arcangelo di Marcianise costituisce l’attuale Duomo cittadino: il monumento è sito in centro cittadino, nei pressi dell’edificio del Monte dei Pegni. La struttura del Duomo risale probabilmente al XV secolo; secondo alcune fonti documentarie l’attuale chiesa fu realizzata sui resti di quello che un tempo era un tempio dedicato a Marte. La storia dell’edificio è piuttosto confusa, soprattutto nella fase medievale. Con l’aumentare della popolazione e con il migliorare delle condizioni economiche, furono apportate notevoli modifiche alla chiesa di Marcianise, per accrescerne il prestigio e la monumentalità. Tra il XVI ed il XVII secolo il Duomo di Marcianise fu arricchito con ulteriori decorazioni, anche pittoriche. L’interno del monumento si sviluppa in tre navate; su ciascun lato si aprono tre cappelle. Della navata centrale fa parte una tela seicentesca con la rappresentazione di San Michele. Nella Chiesa di San Michele Arcangelo è custodito il famoso Crocifisso di Marcianise.

Palazzo Foglia: il bellissimo e antico palazzo fu costruito intorno al 1800 circa dagli allievi del Vanvitelli, colui che progettò la Reggia di Caserta. Nel 1734, con l’instaurarsi della dinastia Borbonica nel Regno di Napoli con Re Carlo III, la città fu retta da un Consiglio di 21 membri eletti dai capifamiglia delle sette Piazze cittadine e da un esecutivo composto da un Sindaco e due degli eletti. Con la riorganizzazione del Regno di Napoli, nel 1809, Marcianise veniva nominata Capoluogo di una delle quattro Giurisdizioni di pace nelle quali era ripartito il Circondario di Capua. Di tale Giurisdizione facevano parte Capodrise, S. Nicola La Strada, l’attuale S. Marco Evangelista, Recale, Portico, Caturano, Macerata, Casalba, Trentola e Loriano. Nel 1811 Gioacchino Murat elevava Marcianise a Capoluogo di Circondario e tale ruolo fu successivamente confermato anche da Ferdinando IV nel 1816. Dalle foto si evince lo stile simile alla Reggia di Caserta e la bellezza “pulita” di questo palazzo che ancora oggi è di proprietà dei discendenti del nobile casato. Sulle volte del Portone di ingresso si evidenzia lo Stemma di Famiglia e sulla parete laterale entrando a sinistra la frase in latino: ” Voties inter homines fui minus homo redv “. All’ interno il palazzo si affaccia su di un ampio cortile e di fronte si apre il meraviglioso giardino.
Nel corso del 1800 furono in particolare inaugurate la Stazione ferroviaria, il Cimitero Comunale, l’Asilo Infantile, le Scuole Elementari e la Biblioteca popolare. Fu eretto il monumento della Carità nell’attuale omonima Piazza.

Palazzo Mondo: a Capodrise si conserva il palazzo in cui abitò il pittore Domenico Mondo (1723 -1806), primo allievo del celebre Francesco Solimena, uno degli artisti più rappresentativi della pittura tardobarocca italiana. Il palazzo, ora casa-museo privata, fu decorato dallo stesso Mondo con la collaborazione dei fratelli Magri, quadraturisti. L’artista, nativo di Capodrise, vi abitò fino al 1789, anno in cui fu nominato, insieme al pittore neoclassico Wilhelm Tisch-bein, direttore dell’Accademia Napoletana del Disegno. Fu un pittore assai versatile, colto e raffinato; assiduo frequentatore della corte partenopea durante la seconda metà del Settecento, realizzò molti cicli di affreschi in edifici prestigiosi, come la Reggia di Caserta (Il trionfo delle armi borboniche, 1785), e in importanti chiese della provincia. Al pari di molte case-museo, quella di Domenico Mondo è un luogo carico di riferimenti personali e racconta le azioni, i riti, i risvolti di una società, di un’epoca, di un periodo artistico che altrimenti andrebbero irrimediabilmente perduti, attraverso un linguaggio che solo un’abitazione riesce a comunicare. La casa-museo ha la capacità di proteggere e valorizzare, oltre alle opere d’arte conservatevi, patrimoni “immateriali”, come la cultura, la moda, gli usi e i costumi che vanno normalmente smarriti con il trascorrere del tempo. Sulla facciata è possibile osservare la transizione tra il Barocco e il Neoclassicismo attraverso le decorazioni dei balconi e delle finestre del primo piano (in precario stato di conservazione), dove l’esuberanza barocca si alterna appunto al rigore neoclassico. All’interno le stanze conservano ancora tutto il fascino dei lussuosi appartamenti settecenteschi. Si possono osservare ricchi arredi, preziose tappezzerie in seta, sontuosi tessuti che incorniciano le finestre e che ircondano l’antica alcova. L’appartamento nobile, però, risulta ormai di difficile interpretazione a causa delle diverse manomissioni. La sua parte più antica doveva avere un salone rettangolare di rappresentanza con un grande balcone centrale e due finestre ai lati, mentre la sala d’angolo, ancora oggi esistente, completava l’apparato aristocratico dell’alloggio barocco. In quest’ultima sono riconoscibili le figure allegoriche di Domenico Mondo e gli affreschi dei fratelli Magri, quadraturisti – ovvero esperti nella decorazione prospettica di carattere architettonico – e pittori scenografi. Per comprendere lo splendido ciclo di dipinti occorre chiarire il ruolo dei Magri: questi furono abilissimi pittori di finte architetture che davano l’idea di uno spazio molto più grande e complesso di quello reale; sui loro sfondi si stagliano le figure dipinte dal Mondo, creando un insieme armonico e uno spazio verosimile. Racchiuso tra le mura del palazzo vi è un piccolo cortile -giardino all’inglese, in cui, cioè, non esistono elementi geometrici che definiscono e circoscrivono lo spazio, come fondali, quinte arboree o prospettive (come accade nel giardino all’italiana) bensì sono accostati e alternati elementi naturali e artificiali, tra cui statue, alberi lanterne, cespugli, pergole, bassorilievi e rovine, che chi passeggiava scopriva senza mai arrivare ad una visione d’insieme; nei giardini all’inglese, tuttavia, la natura non è mai veramente incolta, anche quando assume un carattere selvaggio. Il cortile ha un legame sottile con Lady Hamilton (1765-1815), una delle donne più celebrate e affascinanti della sua epoca. Per volere di Lady Hamilton nel 1786 fu piantata una camelia nel parco della Reggia di Caserta: da qui la passione per le camelie si irradiò nei giardini nobiliari del regno e giunse fino al palazzo di Capodrise, nel cui giardino si coltiva appunto una camelia in vaso.

Per prenotazioni e ulteriori informazioni: terradilavoro@volontaritouring.it 

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Alfonso Alberico - Marcianise

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