Ogni città o luogo ha una parola nella mente delle persone. Se dico Assisi la maggior parte di noi pensa a San Francesco e alla spiritualità. Se dico Capri, vacanze dei ricchi. Se dico Milano, affari. Se dico Roma, vaticano e storia. Se dico Firenze, arte. E così via. Per molti anni Marcianise è stata, per tanti che la conoscevano appena, la città del coprifuoco, della camorra insomma. Con tutte le conseguenze del caso. Negli ultimi anni è andata un po’ meglio, e il nostro nome viene associato il più delle volte al “Centro Commerciale Campania”.
Certo molto meglio del coprifuoco ma non ancora soddisfacente per rendere una città meta di visitatori attivi. Dopo l’ennesimo evento di questo ricco ottobre marcianisano, sono sempre più convinto che dovremmo impegnarci nel far diventare “Marcianise, città degli eventi”. Siamo pieni di esperienza e passione. C’è una gara positiva a chi fa l’evento migliore, più ricercato, più interessante. Non parlo solo di eventi enogastronomici. Ma pure culturali, sportivi, formativi. Ovviamente, entrare nella mente delle persone richiede tempo e lavoro e non è un processo che avviene dall’oggi al domani. Bisogna lavorarci ogni giorno. E lavorarci in tanti, per non dire tutti.
1. Collaborando nell’organizzazione degli eventi con scientificità e professionalità (i masti di festa approssimativi si facciano da parte);
2. Condividendo, facendo marketing, facendo conoscere alle persone di fuori tutti gli eventi, non solo quelli che organizziamo in prima persona.
3. Rendere la permanenza degli ospiti notevolmente piacevole, offrendo un’adeguata accoglienza logistica, rinunciando ad intasare la città di auto, insomma far sì che l’ospite senta il desiderio di ritornarci e ritornarci ancora.
Marcianise, città degli eventi. Immagina che bello se i forestieri (magari dopo aver visitato la Reggia di Caserta) verranno a Marcianise perché sicuri di trovare un evento culturale, gastronomico, sportivo o formativo. La stragrande maggioranza delle persone non sa dove andare quando desidera uscire. Oppure dopo che ha girato i centri commerciali per venti volte in un pomeriggio. E noi tutta questa gente la dobbiamo far venire qui. O, quantomeno, provarci.
Armando Corsini
