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Degrado ambientale e….mentale | di Franco Russo

Molto spesso faccio fatica a dare del “bastardo” a qualcuno perché accusato di aver commesso azione riprovevole, amorale, assolutamente non in linea: con l’ordinario andamento comune; con norme giuridiche e riconosciute in maniera sacrosanta; con la natura del territorio. Un bastardo è abusivamente catalogato tra le lamentele di chi trova più facile esternare con tale terminologia tutta un’indignazione covata e compressa dentro di sé, col chiaro intento di dipingere un irraggiungibile individuo quale ipotetico colpevole di gesti aberranti ed inaccettabili. Con buona pace di chi, incolpevolmente, si trova ad essere il risultato di un incrocio concezionale e genetico. Incolpevolmente lui medesimo, volutamente dei generanti. E’ l’espressione più ricorrente sulle bocche dei moltissimi che frequentano i social e la comunicazione di massa. In special modo quando si tratta di condannare una modalità molto di moda nel nostro territorio, difficilissima o impossibile da debellare quale è lo sversamento abusivo di rifiuti: per strade cittadine, mediante lancio dai finestrini delle autovetture; adiacentemente ai cigli delle strade di campagna o sui fondi rurali medesimi, specialmente se ivi si intravede qualche vecchio cumulo abbandonato da tempo. Attività sapientemente perpetrata in ore serali, se non notturne ed a luci spente. Hai voglia a far intervenire continuamente ditte incaricate dello smaltimento per recuperi straordinari e conseguenti esborsi finanziari non programmati, che sembrano non avere mai fine, tanto è il susseguirsi di tali sconsiderati gesti.
Alla mia età, la bicicletta è divenuto il mezzo di movimento prediletto e più utilizzato per la sua duttilità e facilità di manovra. Oltre che fedele e gradito alleato del salutare e piacevole esercizio fisico conseguente, aggiungiamoci una certa disponibilità di tempo conseguente allo stato di pensionato ed ecco che facilmente allarghiamo tale raggio di azione anche per le campagne circostanti che, tra l’altro ci hanno visti versare fiumi di sudore sulle zolle arate, in tempi in cui il vigore fisico e la destrezza ce ne consentiva la possibilità. Eccezion fatta per gli stradoni e sentieri interni, le strade maestre rurali, le più conosciute e frequentate, sono vittime e testimoni dello scempio innanzi denunciato.
Spesso mi domando come potrebbe essere possibile far finire tutto ciò.
La speranza d’un relativo cambiamento, ancor più corroborata dall’insediamento d’un Sindaco decisamente coraggioso, battagliero, propositivo e lungimirante, mi ha fatto confidare in tale efficace e definitivo cambiamento di rotta degli avvezzi a tali comportamenti, specialmente nella considerazione dell’intensificazione dell’attività di controllo posta in essere dagli organismi deputati ad eseguirla. Macchè! Minimamente preoccupati di essere colti in flagranza, rimane più piacevole per loro correre il rischio d’esser beccati. Ed imperterriti…. punto e a capo!
Il ricorso ad una rieducazione mentale, sistematicamente e strategicamente vincenti, pare difficile od impossibile da individuare tra modalità da proporre a base di tale esercizio che, pur iniziandolo in giovanissima età, in special modo a partire dagli ambienti scolastici, si troverebbe a vederne i benefici tra diversi e abbondanti anni, ossia quando i destinatari sarebbero giunti all’età della ragione. Ma non per questo sono da escludere!
Al di là del passaparola sensibilizzativo sui social in auge, che, contrariamente a quanto si immagini, non sono una grande percentuale, è necessario un vero e proprio impegno civico a diffondere una sana ed opportuna modalità attuativa e sulla corretta effettuazione della differenziazione degli smaltimenti di rifiuti a tutto tondo, mediante alcune strategie che mi sovvengono a mente:
-L’utilizzo di circoli e associazioni che, tramite assemblee associative, divulghino a partire dai soci e di riflesso alle rispettive famiglie i contenuti delle corrette modalità da porre in essere effettivamente;
-Una capillare distribuzione di vademecum pratico, semplificato e comprensibile sulla doverosità ed opportunità dell’azione di smaltimento, da inviare alle famiglie iscritte a ruolo tributario, unitamente alle cartelle esattoriali;
-La verifica scaturente da un riscontro tra l’anagrafe familiare cittadina e l’esistenza stessa delle cartelle esattoriali medesime, con controlli mirati alla reali trasgressioni esistenti e le conseguenti sanzionature;
-L’esistenza e la diffusione popolare di un numero verde che consenta a chicchessia di denunciare, anche anonimamente, azioni che vadano a danneggiare la correttezza dello smaltimento r.s.u.
-L’operatività di un’isola ecologica ove chicchessia possa smaltire ingombranti, viceversa abbandonati per le strade innanzi citate.
Non entro nel merito dell’incremento del controllo audiovisivo mediante telecamere che, seppur aiuterebbero non poco l’attività di prevenzione, risultano essere nemiche della disponibilità finanziaria amministrativa, se solo se ne andasse ad ipotizzare l’enorme quantitativo occorrente per l’intero territorio.
Insomma, trattasi di un impegno globale, dove chiunque debba fare la propria parte. A partire dai trasgressori, che se……si adeguassero, staremmo tutti meglio. Loro compresi, anche se non se ne rendono conto!

Franco Russo