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Rio 2016, finisce l’avventura olimpica di Clemente Russo ma è polemica con i giudici e con Patrizio Oliva

Clemente Russo esce dalle Olimpiadi di Rio 2016 dopo la sconfitta di ieri ai quarti di finale contro il russo Evgeny Tishechenko ai punti e con verdetto unanime. Un incontro con strascico di polemiche che ha visto il pugile di Marcianise prendersela prima con i giudici e poi con l’ex campione Patrizio Oliva che aveva commentato, per conto della Rai, tutti gli incontri dei pugili azzurri nell’avventura olimpica. Ad iniziare le danze era stato il ct Francesco Damiani: «A Clemente dico tre volte bravo, ha fatto un match magnifico. Quello che è successo oggi è stato un furto, un autentico scandalo. Questi signori devono andare tutti a casa. È una vergogna». Anche il pubblico aveva fischiato il verdetto assegnato al russo Evgeny Tishchenko. «Questo non è sport, ma politica per favorire quelli dell’est Europa» – ha chiosato Damiani.

«Dove sono gli esperti? Avete visto che è successo? Oggi anche chi non capisce un cavolo di pugilato ha visto che avevo vinto. Nel secondo round ho messo a segno dai sette ai dieci colpi, lui mi ha toccato solo di striscio. Dal 2012 in poi è ricominciato lo schifo di prima, del resto i giudici sono uomini». Clemente Russo si sfoga in zona mista. «E ora mi inc…con stupidi ex pugili che fanno i commentatori». Tatanka non lo nomina ma è chiaro che si riferisce ad Oliva: «è uno che fa lo stupido – ripetedopo essere stato campione e poi allenatore. Se dopo verdetti del genere ha ancora senso la boxe alle Olimpiadi? – si chiede Russo -.Dico solo che la fortuna di questi signori è che noi amiamo pazzamente questo maledetto sport».

«Oggi ho un altro ruolo – replica Oliva, all’Olimpiade come commentatore Rai – e devo essere equilibrato. Non posso fare il tifoso, e se qualcuno vuole sempre sentirsi dire che è bello e bravo, io non posso farci niente. Per me Russo, che oggi aveva vinto, non era andato bene nel primo turno, aveva quasi perso e io l’ho detto. Non mi serve di accontentarlo dicendogli che va bene così». «Lo sconfitto è colui che si siede e cerca di analizzare le cause di una battuta d’arresto – dice ancora Oliva –, il perdente invece non accetta le critiche e vuole sempre sentirsi dire che tutto va bene. Ma io sono per la verità. E ne approfitto per puntualizzare che io non ho mai criticato la federazione, a cui dico di non dare credito all’immondizia che c’è su Facebook».

Il primo round aveva visto l’azzurro iniziare bene. Guardia alta, il marcianisano andava subito a segno con una combinazione destro-sinistro. Tishchenko replicava con un montante destro al corpo. Clemente colpiva poi l’avversario con un perfetto gancio sinistro, seguito da un montante destro al corpo. La ripresa, a sorpresa, veniva, nello stupore assegnata al pugile dell’Est Europa. Il secondo round era sostanzialmente pari ma veniva di nuovo con nettezza assegnato al russo. Durante il terzo round, nel tentativo di recuperare lo svantaggio l’azzurro di Marcianise cercava di attaccare ma Tishchenko si chiudeva a riccio impedendo con mestiere ogni azione propositiva di Clemente Russo. Il verdetto era scontato visto il metro di giudizio.

Il problema con Patrizio Oliva era evidente, comunque, perché non è stato assolutamente all’altezza della situazione ed ha interpretato malissimo il suo ruolo di commentatore. Da ex pugile doveva essere più onesto nel giudicare l’andamento dei match  e spiegare come dovrebbe avvenire l’assegnazione del punteggio da parte dei giudici. Nell’incontro contro il tunisino, ad esempio, Clemente Russo pur non avendo brillato aveva comunque portato a segno più colpi puliti ed infatti l’avversario non aveva affatto contestato il verdetto. Tishchenko, invece,  nell’incontro precedente contro il brasiliano, aveva subito l’attacco insistente dell’avversario ed era stato graziato dai giudici senza che nessuno lo facesse notare. Oliva ha dato l’impressione, da ex allenatore della nazionale, di utilizzare il suo ruolo di commentatore per fare una critica velata alle scelte della Federazione Pugilistica e questo, viste le reazioni, lo hanno notato sia Damiani che lo stesso Clemente Russo che hanno poi reagito. Oliva, in più occasioni, anche durante la presentazione di un suo libro proprio a Marcianise, aveva mostrato la sua insofferenza (invidia?) nei confronti della scuola marcianisana di pugilato. Del resto uno che definisce perdente un atleta come Clemente Russo che ha vinto due mondiali e che ha all’attivo due argenti olimpici ed una carriera costellata di successi come lo si può considerare se non invidioso.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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