La Festa del Crocifisso è una tradizione ormai ultrasecolare, la sua istituzione è legata alla storia del Crocifisso e ai vari eventi prodigiosi attribuiti alla prodigiosa Immagine, particolarmente importanti sono gli anni 1779 e 1837.
Come noto, o almeno si spera, il Crocifisso arriva a Marcianise il 22 maggio 1706, viene portato da Napoli e sistemato poi nel Duomo e collocato sull’altare “delle cinque piaghe”. Nei decenni successivi, vista anche la crescente devozione e la volontà del popolo di dare una sistemazione più adatta e adeguata alla statua, si decise la costruzione della cappella e venne poi costruito l’altare in marmo, siamo nel periodo storico che va tra il 1779 e il 1790.
Nel 1779 fu decisa la costruzione in marmo dell’altare finanziata con i fondi donati spontaneamente dai marcianisani come segno di riconoscenza e di gratitudine per l’intervento miracoloso del Crocifisso nella primavera dello stesso anno in occasione di una terribile siccità.
Aprile 1779 La siccità – ci fu una tremenda siccità in quel periodo; una calamità del genere rappresentava un problema ben serio per i contadini a quel tempo, dato che le risorse per poter vivere sono nella terra che coltiva con le sue braccia, l’attività nei campi era condizionata dall’andamento climatico delle stagioni. A Marcianise l’economia era prettamente rurale e i marcianisani sono costretti a guardare quasi ogni momento il cielo. La siccità prolungata che si ebbe quell’anno fu una disgrazia di notevoli proporzioni.
“…dopo molte pubbliche penitenze fatte per placare lo sdegno di Dio che da 7 mesi ci aveva privati di pioggia, ed il grano nella campagna aveva radici fuori di terra per li continui venti e lo stelo era così sottile come quello del fieno. Aperta la nicchia e dopo molte e varie preghiere e reclami del popolo di Marcianise e paesi vicini, il Crocifisso fu portato in Processione per tutte le strade ed il giorno seguente spuntò un sole dai raggi deboli e bianchicci, forieri di pioggia. Infatti l’orizzonte si coprì di nuvole e cadde l’acqua benedetta, invocata tra lacrime e grida: prodigio veramente grande e inaudito da secoli….
Questo episodio fu particolarmente significativo e rafforzò la fede dei marcianisani nei confronti dell’Immagine ritenuta miracolosa; il popolo di Marcianise decise quindi di donare spontaneamente prodotti della terra e denaro per una festa che venne celebrata il 16 giugno 1779 che vide una grande partecipazione di popolo.
Il 1779 segna quindi una prima tappa in cui il popolo decide di organizzare una festa di ringraziamento al Crocifisso.
Anche nel giugno 1823 ci fu una siccità prolungata che creò non pochi disagi ai contadini e fece temere un’annata disastrosa per la coltivazione della canapa; i contadini sperano fortemente nella pioggia che invocano continuamente guardando il cielo mattina e sera. “Il 14 giugno alle ore 15 viene calato Gesù Crocifisso e sistemato su un trono portatile…il giorno dopo, domenica 15 giugno una grande folla si raduna nella chiesa di S. Michele Arcangelo fin dal primo pomeriggio..vengono a Marcianise anche dai paesi vicini…alle ore 20 e 30 uscì la Processione prendendo la strada che va verso San Simeone..le grida di invocazione al miracolo, i pianti e le suppliche sono di tutta la popolazione accalcatasi sul posto, appena fu alzato il SS. Crocifisso, ma il Sig. Gesù Crocifisso fece uscire il sole e faceva molto caldo…fu fatta una lunga Processione…il rientro alla Chiesa Madre avviene per il vicolo di Sant’Angelo…quello che avvenne di li a poco viene considerato un intervento straordinario del Signore in Croce..a un ora e mezza di notte (1 e 30) il cielo si fece nuvoloso e all’alba si ebbe la pioggia che continuò per tutta la giornata. La statua miracolosa del Crocifisso viene esposta sul coro dei Canonici…viene preparato un altare davanti ad essa…si celebra solennemente l’Eucarestia e viene detto un panegirico.”
Tra i vari momenti di difficoltà e sofferenza che il popolo marcianisano ha dovuto affrontare nei secoli scorsi, c’è sicuramente l’epidemia del 1837: Marcianise colpita dal colera.
Le zone campane furono colpite più volte da epidemie di pestilenza che furono causate soprattutto dalla malnutrizione, insalubrità dell’acqua, carenze igienico-sanitarie della gente. Particolarmente aggressiva fu l’epidemia di colera che si diffuse nei mesi estivi del 1837…molti ammalati e numerosi decessi..una situazione che fu molto preoccupante..nel luglio 1837 finalmente si decide di esporre la statua miracolosa e di portarla in processione…il 25 luglio fu fatta una Processione che ebbe una grande partecipazione e suscitò grande commozione..il Crocifisso fu portato in Processione per le strade della città… e al passaggio del suo simulacro sanò tutti e non si contarono più vittime..
L’intervento del Crocifisso che salvò il popolo da ulteriori vittime spinse i marcianisani ad istituire una festa annuale per ricordare questo fatto. Fu l’amministrazione comunale a prendere in quella occasione l’iniziativa di fissare al 25 luglio, a perenne e solenne ricordo, la data della annuale festività, che venne ratificata dalle autorità laiche e religiose. Queste ultime sollecitate anche dall’intervento del Capitolo del Duomo, stabilirono appunto che il 25 luglio fosse giorno di festa e di precetto. Il consenso del Capitolo venne concesso il 17 novembre 1837.
La gestione della festa del SS. Crocifisso fin dai primi anni venne tenuta in mano al Capitolo del Duomo di Marcianise, il quale ogni anno nominava una commissione composta da tre Canonici e due laici cui era affidato il compito operativo della organizzazione dei festeggiamenti.
NOTA Nel 1524 la Chiesa di Sant’Angelo (Duomo) ricevette il prestigioso titolo di Collegiata; un atto ufficiale viene quindi a confermare la sua posizione di superiorità rispetto alle altre chiese di Marcianise.Un primo atto con cui il Duomo inizia ad avere una certa importanza è il Concordato del 1484. Nei primi decenni del ‘500 Marcianise assume una certa importanza; si ebbe anche un incremento demografico ed anche per questi motivi che l’allora Vescovo di Capua Niccolò Schomberg (Cardinale e Arcivescovo cattolico italiano di origine tedesca) decise l’erezione in Collegiata della Chiesa di San Michele Arcangelo con la nomina e quindi la creazione di un Capitolo collegiale formato da Canonici con bolla arcivescovile datata 17 febbraio 1524 e confermata con proprio atto da Papa Clemente VII datato 9 marzo dello stesso anno. Il primo nucleo del Capitolo era formato da 10 Canonici di cui uno aveva l’autorità e la dignità di Primicerio con compiti di superiorità e di guida del collegio presbiterale, la seconda dignità era quella di Cantore e una terza dignità costituita dal Canonico Teologo. C’era una gerarchia ben precisa e ogni Canonico aveva un compito e delle funzioni ecclesiastiche ben precise da svolgere, tutti dovevano partecipare alle funzioni del Coro. Dai pochi cenni storici citati (chi vuole approfondire può consultare il libro sulla storia del Duomo) si può quindi rilevare la complessa organizzazione ecclesiastica che caratterizzò l’istituzione del Capitolo e le varie funzioni che i Canonici dovevano svolgere; le attività /funzioni centrali sono quelle religiose.
Risale quindi a questa data (1837) l’inizio della tradizionale festa del Crocifisso che tutt’oggi si organizza a Marcianise anche se con molte difficoltà. Non a luglio ma a settembre.
Furono sostanzialmente due i motivi per cui i festeggiamenti in onore del Crocifisso furono spostati a settembre: uno da collegare alla festa dell’Esaltazione della Croce che cade il 14 settembre, l’altro legato al fatto che i mesi estivi, giugno e soprattutto luglio, erano particolarmente impegnativi per i lavori in campagna, soprattutto legati alla faticosa coltivazione della canapa. Lo spostamento a settembre quindi fu dovuto anche al fatto che i contadini erano meno impegnati nei lavori agricoli e quindi potevano partecipare alle varie funzioni della festa; questo spostamento avvenne pochi anni dopo dall’istituzione degli annuali festeggiamenti, nel 1857.
Il 25 luglio rimane data importante in cui si ricorda il 25 luglio 1837 e dopo la Messa Solenne al Duomo c’è il cosiddetto “alzabandiera” in Piazza Umberto I che annuncia i giorni della festa di settembre.
Nell’anno 1837 fu fissato l’impegno annuale della festa, che si è svolta regolarmente con cadenza annuale fino ad oggi, tranne che per circostanze particolari come nel 1944 a causa della guerra e nel 1974 per il colera che imperversava a Napoli.
Come si è detto, l’organizzazione della festa fin dall’inizio fu tenuta in mano al Capitolo del Duomo, così anche all’inizio del ‘900; nei primi anni ’20 ci furono delle polemiche tra l’allora sindaco di Marcianise Saverio Merola e il Capitolo legate a questioni organizzative; ma a parte questo episodio, nel corso dei secoli c’è stata una sostanziale collaborazione tra le autorità religiose e civili.
Particolarmente importanti furono i festeggiamenti che ci furono nel 1937, in occasione del centenario del miracolo del colera; per solennizzare le feste centenarie il popolo chiede che il Crocifisso venga portato in processione, questa volta per glorificarlo e in segno di ringraziamento. Solenni le celebrazioni religiose in quei giorni con una moltitudine di devoti marcianisani e forestieri che si recano in chiesa; la processione fu particolarmente importante con la partecipazione dell’allora Arcivescovo di Napoli, Alessio Ascalesi, sacerdoti e seminaristi, i Canonici del Capitolo e tutti i vescovi delle diocesi della provincia di Terra di Lavoro.
Anche l’allestimento esterno fu curato con attenzione: le strade della città erano fantasiosamente illuminate ed un artistico padiglione a cupola di luminarie elettriche progettato ed eseguito con passione dalle maestranze della ditta locale di Salvatore Pentecoste, copre Piazza Mercato (ossia Piazza Umberto I); le strade erano piene di persone, arrivate anche dalle aree vicine.
Dopo gli anni della guerra si riprende a portare con entusiasmo il Crocifisso (un Crocifisso in cartapesta fatto costruire per tale uso intorno agli anni ’20, come si può rilevare dal libro di Andrisani) in giro per le strade di Marcianise per la questua che vede anche la partecipazione in prima linea dell’allora Parroco del Duomo Mons. Rossano. Ad accompagnare i volontari e il Parroco nei pellegrinaggi quotidiani anche un gruppo di musicanti locali. Siamo tra gli anni ’50 e i gli anni ’70.<
In questo periodo la festa del Crocifisso si continua a svolgere ogni anno, sempre più bella. La ditta Pentecoste, nell’allestimento delle luminarie sempre più spettacolari, man mano viene sostituita prima dalla ditta Grauso e poi dalla ditta Del Gatto e in piazza, sul lato della facciata del Municipio dove c’è l’orologio, veniva montata e quindi collocata una composizione di luminarie che superavano di qualche metro anche le campane dell’orologio, con raffigurazioni paesaggistiche molto curate. La caratteristica era proprio che ogni anno sulla facciata dove si trova l’orologio veniva montata una composizione diversa raffigurante anche monumenti (come Piazza San Pietro).
Ci sono poi sostanziali cambiamenti di vita per i marcianisani, in particolare dagli anni ’70 in poi, dovuti anche dalla trasformazione industriale della città; il vento del rinnovamento porta usi nuovi, tra l’altro agevolati dalla crescita tecnologica delle comunicazioni, soprattutto della televisione e porta una disabitudine alla riflessione e alla preghiera. Con il passare degli anni quindi si registra un leggero calo degli interessi spirituali e dei valori morali dei marcianisani, c’è un leggero calo nella religiosità popolare.
Si ricorre alla preghiera più raramente e soprattutto le giovani generazioni non avvertono il calore della spiritualità dei padri. Lo sviluppo tecnologico, ha portato sicuramente un cambiamento nello stile di vita, nelle abitudini; il consumismo e il progresso che porta al benessere fisico ed economico ma non a quello spirituale. Tante distrazioni per cose magari superflue che portano ad un allontanamento dal pensare a cose più importanti come essere solidali con gli altri o pensare di più alla cura dello spirito.
Come da cenni storici riportati si può rilevare che nei secoli scorsi (nel ‘700 e nel ‘800) fino alla prima metà del ‘900, l’attività lavorativa dominante per i marcianisani era costituita dai lavori in campagna, coltivazioni varie tra cui il grano e soprattutto la canapa che per secoli è stata coltivata a Marcianise; poi tra gli anni ’60 e ’70 iniziò la coltivazione del tabacco che esiste ancora oggi ma notevolmente diminuita. I lavori in campagna erano sicuramente impegnativi e in particolare la lavorazione della canapa aveva delle fasi pesanti che a volte mettevano a dura prova la resistenza fisica dei contadini. La lavorazione della terra teneva impegnati i nostri antenati per tutto l’anno ma i mesi estivi costituivano un periodo particolarmente laborioso per i braccianti e i contadini.
Fu anche per questo motivo che, come si è visto, si decise di spostare i festeggiamenti in onore del Crocifisso a settembre.
I marcianisani sentivano particolarmente la festa del Crocifisso in quanto gli eventi prodigiosi del 1779 e del 1823 rafforzarono la fede nel Crocifisso, come anche il miracolo del colera del 1837; ma come si è notato, essendo l’economia paesana prettamente agricola, tutto dipendeva dal clima e dalla terra; se le coltivazioni portavano i loro frutti si sopravviveva e quindi si andava avanti con quel poco che si aveva, se come nel caso della siccità i terreni non davano frutti si pativa la fame…oggi è facile andare al supermercato o al negozio di alimentari a comprare il pane o la pasta..ma all’epoca le cose erano ben diverse. Questi eventi prodigiosi (come anche gli altri qui non citati) spinsero quindi i marcianisani a raccogliersi ogni anno ai piedi della statua per una festa cittadina che nei primi decenni era soprattutto un appuntamento di fede che coinvolgeva sia il popolo marcianisano ma anche i centri vicini. Negli ultimi anni questa tradizione ha perso molto dell’intensità religiosa dei primi anni.
Da sottolineare che all’epoca la Festa del Crocifisso rappresentava uno dei pochi e rari momenti di distrazione e di svago dal lavoro in campagna per i marcianisani.
Da apprezzare sicuramente sono i volontari del Comitato Festa che con spirito di sacrificio e con devozione verso il Crocifisso, si impegnano ogni anno ad organizzare questa festa che presenta varie difficoltà vista anche la crisi economica degli ultimi anni: problematiche da affrontare e da risolvere, le varie questioni burocratiche legate ai vari permessi e autorizzazioni che sono richiesti per le numerose manifestazioni che si svolgono durante i giorni di festa…alla fine per chi si trova nell’organizzazione sono più le problematiche da gestire rispetto alla festa in se.
Doveroso ringraziare chi ha contribuito e chi contribuirà nelle prossime settimane con le proprie offerte e la propria generosità (la questua riprenderà a fine agosto come rilevabile anche dai manifesti affissi alcune settimane fa e dislocati in vari punti della città) allo svolgimento della festa; ogni anno il Comitato cerca di organizzare la miglior festa possibile.
Da tener presente che i volontari del Comitato Festa girano per le strade di Marcianise in particolare tra i mesi di giugno e luglio, nel pieno del periodo estivo e con il gran caldo che a volte arriva anche a 35 gradi di calore..anche per questo sono da ringraziare soprattutto chi ormai da molti anni fa parte del Comitato e che per dedicare del tempo all’organizzazione della festa sacrifica la propria vita privata, professionale e/o familiare.
Si spera che anche nei prossimi decenni e nei prossimi secoli ci saranno persone, volontari che mossi dalla fede e dalla devozione verso il Crocifisso, si impegneranno e dedicheranno parte del proprio tempo all’organizzazione della festa del Crocifisso per mantenere vivo il ricordo dei tanti interventi prodigiosi di cui hanno beneficiato i nostri antenati nei secoli scorsi. Soprattutto i giovani, i ragazzi sono invitati a documentarsi, a leggere e ad andare alla riscoperta della storia della nostra città e delle nostre tradizioni; è importante anche per cercare di tramandare ai posteri questa tradizionale festa cristiana Il tempo impiegato a leggere, a documentarsi non è mai tempo perso, è un investimento sulla propria cultura, sulle proprie conoscenze e competenze.
Vincenzo Tartaglione
Bibliografia/sitografia/fonti
Libro/opuscolo “Marcianise e il SS. Crocifisso”
Autore: sacerdote Raffaele Iodice
Edizione/anno di pubblicazione: “Napoli, Stabilimento Tipografico Gennaro Cozzolino, 1906”
Ristampa anastatica: anno 2011
Prefazione: Mons. Bruno Schettino, Arcivescovo Diocesi di Capua
Note editoriali a cura di Donato Musone
Libro “Il Crocifisso di Marcianise”
Autore: Gaetano Andrisani
Edizione: Saggi Storici Casertani Collana
Data di pubblicazione: 1 gennaio 2007
Libro “Il Duomo di Marcianise”
Autore: Salvatore Delli Paoli
Edizione: Napoli, Tipografia Portosalvo
Anno pubblicazione: 1982
Capitolo II “Il Duomo nel ‘500” – “La Collegiata di San Michele Arcangelo” da pag 37 a pag 45
Capitolo IV “Il Culto del SS. Crocifisso” da pag 69 a pag 83.
Libro “Marcianise ieri e oggi”
Autore/edizione: Seconda edizione curata da Federico Scialla
Anno: 1993
“Il Crocifisso” da pag 113 a pag 118
Niccolò Schomberg
https://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Schomberg