In data 22 dicembre u.s. il Comitato promotore del referendum popolare per la revoca della concessione a privati dello stadio comunale ha protocollato sia presso il Comune di Capodrise (CE) che presso la Prefettura di Caserta una lettera avente ad oggetto una richiesta urgente di incontro. “A tutt’oggi – accusa il comitato – il Commissario Prefettizio dott.ssa Fappiano non ha dato alcun segnale così come è stato già per la precedente richiesta di due mesi fa rimasta ignorata. Viceversa, il Commissario, ha modificato lo statuto comunale in materia di referendum. Per quanto sopra il Comitato esprime tutto il suo disappunto per la scarsa considerazione che l’organismo prefettizio rivolge alle istanze popolari”.
Ecco il testo della missiva: “Egregio sig. Commissario, sono passati quasi due mesi da quando Le abbiamo fatto richiesta di un incontro senza ricevere sino ad oggi alcun cenno né di accoglimento né di diniego .
L’incontro che i rappresentanti del Comitato Referendum “ STADIO SANT’ANDREA –CAPODRISE “ avevano chiesto era teso a sollecitare l’approvazione del Regolamento per lo svolgimento di referendum popolare revocativo della delibera di Giunta Comunale n. 84 del 22/05/2015.
Detto atto di giunta aveva ad oggetto la concessione trentennale dello stadio comunale,provvedimento, quest’ultimo, che aveva comportato l’inizio del logoramento della maggioranza con il conseguente scioglimento del consiglio comunale e la fine della giunta Crescente.
Nell’incontro di Settembre scorso Ella si era impegnata ad approvare il regolamento per lo svolgimento del referendum al più presto possibile visto che la richiesta di avvio del referendum giaceva agli atti del comune già dal 23 Dicembre 2014.
Con la presente il comitato referendario intende esprimere tutto il suo disappunto per la scarsa attenzione che Ella ( Il suo Ufficio ) ha prestato e sta prestando ad una istanza espressione di partecipazione popolare e quindi di democrazia diretta.
Maggiore è stato il disappunto allorchè, mentre si era in attesa della Sua convocazione, si è dovuta apprendere dall’albo comunale telematico che Ella ha adottato la delibera n. 125 del 07/12/2015 con cui ha integrato e modificato l’art. 27 dello Statuto Comunale.
Ad avviso di chi scrive, lo statuto comunale rappresenta la massima espressione della sovranità popolare in materia di norme locali tanto che la legge,per la sua approvazione o modifiche, richiede la maggioranza qualificata dei 2/3 dei componenti il C.C.
A ciò si aggiunga, che in materia di statuto comunale, è prassi nobile e lodevole consultare la cittadinanza attraverso il coinvolgimento delle forze politiche ,delle associazioni e di qualsiasi altra realtà rappresentativa esistente sul territorio.
Orbene, se la suddetta modifica ed integrazione dell’art 27 dello statuto avesse avuto lo scopo di sopperire alle carenze dello stesso e di accelerare la procedura del referendum ,il disappunto anzi espresso sarebbe certamente minore.
Al contrario, Sig. Commissario , vi è motivo di ritenere che il testo dell’articolo 27 comma 1, così come scritto ed inserito, non ha tenuto in alcun conto che già dal dicembre 2014 era stati chiesto l’avvio di un referendum REVOCATIVO di una delibera di giunta che certo non può considerarsi di “indirizzo”.
A prova di ciò, infatti, basta considerare che il testo letterale dell’inserito comma 1 prevede esclusivamente ” … referendum popolari di tipo consultivo e abrogativo degli ATTI DI INDIRIZZO del consiglio e della giunta comunale…..”.
Di fatto, per quanto appare, resterebbe escluso il referendum REVOCATIVO di una delibera di giunta non avente carattere di indirizzo.
In questo modo, la modifica apportata, rende inammissibile ex post la richiesta di avvio di referendum Revocativo della delibera di giunta n. 84 che certamente non ha natura di ATTO DI INDIRIZZO.
Pertanto, nello spirito di massima collaborazione, il comitato referendario, riunitosi, ha ritenuto dover Le chiedere un incontro urgente da tenersi prima che la delibera n.125 divenga definitiva, al fine di avere chiarimenti circa le determinazioni e decisioni cui Ella vorrà addivenire in riferimento alla questione prospettata.
Confidando nella Sua più ampia disponibilità ed apertura verso le istanze popolari Le porgiamo i nostri più cordiali saluti”.