Sull’onda delle manifestazioni e delle campagne di informazione e di sensibilizzazione messe in atto per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’ISISS Novelli di Marcianise, ieri mattina, presso la biblioteca Comunale della città, ha affrontato l’argomento violenza di genere con un convegno, promosso in concerto con “Volontà donna”, l’associazione ispirata ai principi della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ai principi della non violenza e contro ogni forma di sfruttamento, ingiustizia, discriminazione ed emarginazione. All’iniziativa, dal titolo “Il tempo delle donne”, ha partecipato un nutrito gruppo di relatori che ha presentato ai presenti le varie facce del problema violenza. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di sensibilizzare l’universo femminile – particolarmente numeroso all’ISISS – alla tematica della violenza, in particolar modo quella di genere, fenomeno, oggi, in pericolosa espansione. Erano presenti al meeting, fortemente voluto dalla prof.ssa Emma Marchitto, D.S. dell’Istituto, la presidente dell’associazione “Volontà donna”, Marika Orfanelli, la Consigliera alle pari opportunità della provincia di Caserta, Francesca Sapone, il professor Domenico Rosato, presidente della Proloco Marcianise, la psicologa Giovanna Menditto, Federica Borgia, vice presidente di “Volontà donna” e la professoressa Antonietta Russo, del Novelli. In un salone tappezzato da cartelloni sul tema, prodotti dagli allievi dell’ISISS e curati dalla professoressa Angela Romano, Partendo dalla lettura di alcuni passi del libro di Serena Dandini “Ferita a morte”, è stato messo in evidenza come, secondo le statistiche, oggi una donna su 3 è stata vittima di violenza, almeno una volta nella vita. In particolare, nel 2014, ben 115 donne sono state uccise per mano di mariti, compagni, padri, fidanzati e figli.
E’ evidente che nella nostra società il modo in cui si interpretano le relazioni, il sesso e l’affettività è ancora patriarcale e fortemente basato sugli stereotipi di genere. A tale proposito il Professor Rosato ha espresso la necessità di riscrivere le relazioni tra uomo e donna poiché non è giusto che quando una donna subisce violenza debba scoraggiarsi a denunciarla. È più che mai necessario contrastare la violenza e il controllo sui corpi e sulle vite delle donne con l’educazione alle differenze di genere. In tal modo si potrà mettere in atto un piano di azioni politiche e sociali capaci di sostenere l’autonomia, le decisioni e la libertà individuale delle donne.
Grande interesse ha suscitato nei giovani partecipanti l’argomento trattato, soprattutto quando si è ripercorsa la triste vicenda di Rosaria Aprea, la giovane fotomodella della provincia di Caserta, scampata miracolosamente alla morte per mano del suo compagno.
La parola d’ordine, alla fine della giornata, era, dunque, una sola: “denuncia”. Denuncia di chi compie gesti che esulano da comportamenti degni di essere considerati civili, ponendo fiducia nelle istituzioni, poiché un piccolo segno di aggressività è già un indicatore utile a mettersi in guardia e osservare criticamente chi non si comporta con rispetto.
