E’ scomparso a Marcianise, all’età di 89 anni dopo una malattia, il maestro Francesco Valentino. La notizia ha suscitato molta tristezza in città perché il vecchio maestro, seppur molto riservato, era molto amato soprattutto dai suoi ex alunni. Con una laurea in lettere classiche ed una esperienza di collaboratore di cattedra alla Federico II aveva deciso di seguire una naturale vocazione espletando la professione di maestro elementare. Fu tra i primi a introdurre la filosofia nella scuola elementare negli anni 70-80, attraverso un progetto didattico da lui coordinato e messo a punto con varie Università tra cui alcune straniere. La sua convinzione era che i bambini erano aperti anche alle problematiche più complesse. Educare il cuore e la mente contemporaneamente: questo il suo obiettivo. Il suo talento lo spese soprattutto nella scuola, sia quella pubblica, sia nelle lezioni private che talvolta dava.
Ecco cosa scrive Lorenzo Lenzi nella prefazione al libro del maestro marcianisano dal titolo “Poesia, fantasia, filosofia. La didattica della creatività nell’esperienza educativa edito da Armando Editore: “Chi leggerà questo libro di Francesco Valentino sentirà, o risentirà se è o è
stato lui stesso insegnante, il fascino sottile della scuola. l bambini, il maestro,
l’attesa, l’attenzione, la lezione e il dialogo, il disturbo anche, e il ronzio, le voci
aggraziate e sgraziate: la classe. Ma il lettore seguirà anche i profondi interessi
teorici di Valentino, le sue sconfinate, e spesso aggiornatissime, letture di peda-
gogia, di psicologia, linguistica, teoria della letteratura.
Allievo in anni lontani dell’Università di Napoli “Federico II”, laureato in
Lettere Classiche, il maestro Francesco Valentino non ha mai cessato, nei lunghi
anni di scuola, di tenersi al corrente della ricerca più recente italiana e straniera,
soprattutto anglosassone. Dalla sua Marcianise, nel retroterra campano, ha tenuto i contatti direttamente con Roma, con Ginevra e con Lovanio, con Cambridge
in Inghilterra e con Cambridge Massachusetts. Niente di strano, nell’era della
globalizzazione: la possibilità c’è, ma quanti ne approfittano? Valentino ha seguito con impegno e direi, con ardore, i grandi movimenti teorici del nostro tempo,
tra gli anni Sessanta e l’inizio del nuovo millennio, senza lasciarsi sgomentare
dalla valanga dei nuovi metodi e delle nuove teorie, ma anche senza cedimenti
alle mode, riducendo sempre tutto al nocciolo essenziale. Se l’essenziale non
c’era, come a volte succedeva e succede, lasciava semplicemente perdere.
Russie, jolie, poésie si intitolava una raccolta di studi di Roman Jakobson,
uno dei linguisti. semiologi e teorici della letteratura più ammirati e citati da
Valentino. E questo suo libro si chiama, con un’eco forse involontaria, Poesia.
fantasia. filosofia. Sono i tre domini sui quali Francesco Valentino ha eseguito
un’esperienza didattica pluridecennale nella Scuola Pascoli di Marcianise. La
poesia è stata la prima di queste esperienze, e quella che si è rinnovata per più anni. Sotto la guida del maestro Valentino, per anni, i bambini di Marcianise hanno scritto poesie: poesie con la rima e senza la rima, poesie con immagini – la
metafora è al centro degli interessi teorici di Francesco Valentino, ed è stata un
elemento locale della sua esperienza didattica -, poesie in italiano e poesie in
napoletano. Alla fine di ogni anno scolastico. secondo la pratica inaugurata da
Célestin Freinet. le migliori poesie venivano raccolte in giornalini. Per anni, all’inizio dell’estate. mi veniva recapitato a casa un pacco contenente il giornalino
frutto dell’ingegno e della fantasia dei ragazzi e del loro maestro. La sua lettura
ha fatto la delizia della mia famiglia e mia. Ma l’ho già dello, quanta scienza c’era dietro quell’esperienza! Francesco
Valentino, membro attivo di diverse associazioni di insegnanti, non ha cessato di
pubblicare le sue riflessioni in veste di seri, ma mai seriosi, saggi scientifici, nelle
principali riviste italiane dedicate all’insegnamento. Pane di questi saggi è ripresa in questo libro, col suo tono cordiale. ma anche con la sua logica stringente,
con il suo impegno propositivo, ma anche con la sua pregnanza teorica. E che
tesoro di citazioni, di brevi, indovinate sententiae tratte dagli autori più diversi.
da Rodari a Nietzsche!, un indizio per chi legge dell‘estensione delle letture di
Valentino. Francesco Valentino ha attraversato il suo tempo con la determinazione del
dotto e con la volontà dell’apprendista. Un apprendista che ha sempre voluto trasformare la teoria in pratica. che ha sempre voluto che la teoria si calasse nella
sua classe. la classe di Marcianise. Il problema del passaggio dalla teoria alla pratica è il problema centrale di tutto il suo libro. Non si trattava di un semplice travaso, ma di un passaggio difficile. passibile di errori e fallimenti, e Francesco
Valentino ne registra più di uno. Si richiedeva, volta per volta, un lampo di ingegno, la scoperta di un espediente didattico nuovo da mettere in atto. Ma forse.
ancor di più, ha giocato ogni volta il richiamo a un principio fondamentale, che
il maestro deve continuamente richiamare a se stesso (e a noi lettori): che il punto
di partenza di ogni esperimento deve essere il bambino stesso. Si legga. in questa prospettiva, il rendiconto dell’ultima esperienza. la più difficile. ma vittorio-
sa, quella della filosofia per bambini. Partito dall’idea e dalla metodologia della
Philosophy for Children di Matthew Lipman, Valentino ci racconta come, dopo
i primi tentativi, l’abbia abbandonata del tutto, ricominciando da un’altra parte.
Ha aspettato che dagli scritti e dalle parole dei bambini stessi si sprigionasse
qualche scintilla di quella problematica filosofica che è innata nell’uomo. Il lettore vedrà il resto da sé, leggendo il capitolo La filosofia in quinta elementare e i due che precedono”. [nella foto del 1957 da sinistra i maestri Valentino, Errico e Onorato]
Scomparso all’età di 89 anni Francesco Valentino, il maestro che insegnava la filosofia ai bambini
28 Set 2015
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