E’ quasi intatto, nonostante siano trascorsi quasi 30 anni, lo scheletro di Orlando Carbone, ucciso e seppellito in un terreno privato di via Trentola a Marcianise, trovato grazie alle indicazioni dell’ex boss, oggi pentito, Salvatore Belforte. Fu ucciso all’età di 20 anni insieme all’amico Giuseppe Tammariello dopo aver partecipato alla strage di San Martino, avvenuta l’11 novembre 1986 a Marcianise. Tammariello, soprannominato “Pinuccio ‘o romano”, classe 1932, invalido in quanto gli mancava un braccio e siccome facilmente riconoscibile per la sua invalidità, dopo l’omicidio fu deciso di distruggerne il cadavere sciogliendolo nell’acido. Gli scavi coordinati dalla Dda di Napoli e dai carabinieri del reparto operativo di Caserta sono cominciati ieri mattina dopo che nei giorni scorsi si era provveduti ad effettuare un sopralluogo. Il luogo del ritrovamento è una stradina di campagna di via Trentola a Marcianise nei pressi del Velodromo. Il loro assassinio sarebbe stato deciso per eliminare testimoni scomodi che avrebbero potuto rivelare i particolari della strage. Le indagini sono coordinate dai Sostituti Procuratori della DDA di Napoli, Dott. Luigi Landolfi e Giovanni Conzo, e dirette dal Dott. Giuseppe Borrelli, Procuratore Aggiunto e dal Dott. Giovanni Colangelo, Procuratore Capo della Procura di Napoli.
La strage di San Martino si consumò alle 10,30 del pomeriggio dell’11 novembre del 1986 a Marcianise proprio in via San Martino (da cui prende il nome), una strada del popoloso quartiere di Puzzaniello. A cadere sotto i colpi dei sicari furono Antimo Piccolo, Giacomo e Antonio Bellopede, Michele Martellone oltre ad altri due feriti, tutti appartenenti al clan Piccolo. Fu una vera e propria resa dei conti di una faida, quella tra i Belforte alias “i mazzacane” e i Piccolo detti “i quaqquaroni”, che è continuata per molti anni ancora lasciando una scia di sangue lunghissima nella cittadina casertana. Il giorno dopo la strage di San Martino, il 12 Novembre del 1986, in un conflitto a fuoco con la polizia fu ucciso Paolo Cutillo, allora 38enne, considerato uno dei più temibili capi della Nuova Camorra Organizzata di Cutolo, ritenuto mandante dell’eccidio di San Martino.
Parla l’ex boss e ora collaboratore di giustizia Salvatore Belforte: ritrovati due cadaveri in località Trentola a Marcianise
22 Apr 2015
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