[1]La decisione di nominare persone, provenienti da altre città, nella giunta municipale di Marcianise ha provocato la giusta indignazione di una città,che ha risorse eccellenti in campo politico ed in altri ambiti.
Il Sindaco ha abusato di una facoltà, che, essendo priva di motivazioni, si configura come un arbitrio. In altre realtà si valorizzano invece le risorse locali per recuperare un sano rapporto tra cittadini ed istituzioni. Se il Sindaco, come ha sostenuto, ha operato tali scelte, perché non ha trovato la disponibilità di cittadini di Marcianise, allora deve solo rassegnare le dimissioni, perché non avverte di non avere più la collaborazione della città. Se la scelta è stata decisa, invece, perché le persone individuate sono competenti a coprire quell’incarico, allora la “miopia” del Sindaco è tale da non capire che al contrario sono proprio i marcianisani a dare prova all’esterno delle loro competenze politiche e professionali. Se la scelta è stata fatta, infine, per approvare atti, che la precedente giunta si è rifiutata di firmare, allora l’ottica è molto più ristretta ed è il segnale del decadimento politico-amministrativo di un gruppo, chiuso nelle logiche del palazzo ed estraneo ai problemi, alla vita, alla storia di questa città.
Gli unici vagiti politici di questa amministrazione hanno riguardato argomenti ridicoli, come l’anemico albero di Natale in Piazza Umberto I° o le incerte luminarie natalizie o le discussioni sui contributi dell’Outlet. Intanto si è costretti a pagare debiti fuori bilancio, che stanno esponendo il Comune in maniera rischiosa, mentre si continua a litigare su tutto. I progetti, che potranno segnare un nuovo sviluppo della città, sono stati del tutto ignorati. L’interporto non decolla, perché si è persa la fiducia di grandi società di trasporti, degli spedizionieri e non si è stati capaci di fare accordi con le grandi centrali del movimento merci, come il porto di Napoli e l’aeroporto di Capodichino, e con tutto il sistema industriale campano. Le strutture scolastiche sono diventate insicure (non poche volte si segnalano rischi di crolli). Sul piano urbanistico non si è stati capaci neppure di raccogliere indirizzi di passate amministrazioni per far fronte a situazioni di degrado, ormai pericolose per l’incolumità pubblica; Tutta la filiera produttiva locale (agricoltura, industria, artigianato, commercio) e le attività edilizie sono in una situazione disastrosa. Affrontare questi problemi significa sollevare Marcianise, la terza città della provincia, dall’”imbarbarimento”, per renderla più moderna ed offrire occasioni di ricchezza e di prosperità ad una popolazione. Chi non è in grado di misurarsi con tali problematiche è meglio che se ne torni a casa. Il gruppo promotore di questo manifesto invita gli interessati ad aderire a ”La democratica Marcianise”, che si pone l’obiettivo di affrontare i gravi problemi della città in un confronto con tutti i cittadini. La città, ferita e umiliata nella sua coscienza civile, si scuota con le sue forze politiche e sociali, con le sue istituzioni religiose, con il suo fervido associazionismo, con le sue intelligenze.
Nasce “La democratica Marcianise” che attacca duramente il sindaco e l’amministrazione comunale
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