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Tensioni alla Ericsson di Marcianise: ieri 8 ore di sciopero. Lavoratori sul piede di guerra

Tensioni all’Ericsson di Marcianise dopo l’accordo che la multinazionale svedese ha formalizzato con Jabil Italia per la cessione dello stabilimento di Marcianise. Un’operazione a sorpresa fortemente contestata dalle maestranze (435 ) che nel corso di un’assemblea in fabbrica hanno proclamato per ieri uno sciopero di 8 ore, con una manifestazione di protesta presso la Prefettura. L’idea del passaggio di consegne tra la società svedese a quella americana non convince troppo sindacati e dipendenti, per una serie motivi. Uno: nel testo della procedura si fa riferimento alla costituzione di una newco controllata al 100% da Jabil che avrà il compito di rilevare l’attività Opto Supply di Ericsson, con l’eccezione del sito di
Genova non toccato dall’operazione. Ma la “scatola” a quanto pare non è ancora stata creata. Eppure si apprende che il traguardo previsto per l’operazione è la fine del primo
trimestre 2015. Due: sia Ericsson che Jabil hanno in corso, proprio a Marcianise, piani di
gestione di esuberi. La prima, a luglio dell’anno scorso, ha firmato con i sindacati un
accordo che prevedeva l’arrivo di nuove commesse in Campania, facendo di fatto
scendere le eccedenze a quota 50 unità. Jabil a dicembre ha chiuso al ministero dello
Sviluppo economico un’intesa per l’esodo incentivato di altre 205 persone dal proprio sito
(dove risultano attivi 545 addetti), 12 mesi di cassa integrazione e l’abbattimento del 50%
dell’integrativo. Il trasferimento, alla corte di Jabil, dei 435 addetti di Ericsson rappresenta
insomma un superamento de facto dell’accordo di luglio e apre a nuovi scenari di
complessa interpretazione. Ad alimentare l’alone di riserbo che circonda la partita, anche il
fatto che i dettagli economici della cessione siano rimasti top secret persino a fonti vicine
al deal. Molto altro non si sa, se non che «questo progetto di outsourcing – secondo la
nota delle due società – consentirà a Jabil di ampliare la gamma di prodotti e servizi che
attualmente è in grado di offrire, aumentando inoltre la competitività dei prodotti e le
competenze. Lo scopo dell’acquisizione dello stabilimento di Ericsson da parte di Jabil è
quello di offrire una più ampia varietà di servizi ai clienti». Con Fim, Fiom e Uilm si proverà
insomma a esperire la procedura nei 60 giorni di tempo concessi dalla Legge, ma –
considerando il clima – non è chiaro con quali esiti». Per il segretario nazionale di Uilm
Luca Colonna «il precedente della chiusura dell’ex stabilimento Nokia Siemens di Cassina
de’ Pecchi che fu rilevato da Jabil non è affatto incoraggiante. Chiediamo che del caso si
interessi il Mise, considerando che si è fatto garante degli ultimi accordi sottoscritti con la
multinazionale americana».

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Alfonso Alberico - Marcianise

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