Cari Maddalonesi, dal “Corriere di Caserta” apprendiamo che siete in rivolta, perché alcuni reparti del vostro ospedale stanno per essere trasferiti all’Ospedale di zona, in tenimento di Marcianise, in forza del decreto regionale N°49.
Quello che mi dà meraviglia è che a sostenere questa lotta sono anche i partiti della sinistra, che, in genere, si lasciano guidare dalla razionalità. Capisco che è facile sfruttare l’attaccamento al campanile, per conservare il serbatoio elettorale e salvaguardare le “ comodità” di qualche operatore, ma, da vecchio comunista, in questa lotta non ci vedo la politica con la P maiuscola. Ci vedo, invece, operazioni sub-istituzionali, tendenti ad intorbidire le acque, cosicché il bianco divenga nero ed il nero viceversa. Tutto questo non nell’interesse dei cittadini di Maddaloni, ma di qualche gruppo di potere che fa carte false per proteggere solo se stesso.
La menzogna più banale, pacchiana e risibile, che è stata detta, è che anche Caivano e Acerra avrebbero grande disagio da questo trasferimento: una bugia che offende la vostra intelligenza. La verità è questa: il nostro territorio aveva bisogno di una struttura ospedaliera che avesse caratteristiche, richieste dal moderno sistema sanitario; dopo lungaggini burocratiche, liti politiche e torbidi e faziosi intrecci, durati decenni, per fortuna e inaspettatamente, prevalse il buon senso di costruirla in una zona ben collegata, per un’efficiente rete viaria e per la vicinanza alla Autostrada del sole. Questa bella e moderna struttura, peraltro non ancora completa per l’insipienza della politica, si trova a 6 Km dalla vostra città e nella nostra estrema periferia est. Per favore, non la chiamate “ospedale di Marcianise”, ma “ospedale di zona” e combattiamo insieme, per vederla sempre più valida!
Non è saggio, naturale, conveniente ed opportuno percorrere 6 km e ricevere le necessarie cure in un struttura nuova, potenziata nei suoi servizi e completa nelle prestazioni sanitarie? Capisco che siete affezionati al vostro ospedale, ma è, purtroppo, una struttura vecchia e fatiscente e mal collegata con il resto del territorio. Così com’è serve solo a qualche politico maneggione e a qualche pigro operatore che trova fastidioso alzarsi un quarto d’ora prima al mattino.
A voi, popolo intraprendente ed attivo, non piacciono né i maneggioni, né i pigri!
Alberto Marino