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Le casse vuote dello Stato | di Pasquale Gaglione

Entro quest’anno prenderà vita il percorso normativo finalizzato all’abolizione del segreto bancario. Finalmente anche la Svizzera con i 33 Paesi dell’OCSE ha siglato il patto relativo allo scambio di informazioni finanziarie utili a combattere le frodi fiscali. Ai citati 33 Paesi, si sono aggiunti, poi, altri 14 (Singapore, Cina, Sud Africa, Argentina, Brasile ecce cc) partner associati per un totale di 47 Paesi. In poche parole, grande è l’aspettativa che il segreto bancario utilizzato per far evadere le tasse ha imboccato la strada del tramonto. Anche l’attività della magistratura chiamata a conoscere dati sui capitali nascosti nei paradisi fiscali verrebbe meno. Gli accordi siglati, assumono pertanto, una valenza sociale rilevante, specialmente in questo particolare e grave momento di crisi economica. In Italia un provvedimento normativo è già in corso di elaborazione, finalizzato ad incentivare il rientro di capitali dall’estero e non dichiarati, dal pagamento dell’imposte evase con l’aliquota media del 27% ed una riduzione delle relative sanzioni. Viene prospettato che con il rientro dei capitali, quest’ultimi verrebbero destinati ad irrobustire non solo le aziende in crisi, ma soprattutto per combattere la disoccupazione che ha raggiunto una dimensione molto pesante, evidenziato dai dati della Banca d’Italia che ammonterebbero a svariati miliardi di euro. Una ricchezza enorme, un fiume di denaro che all’estero giorno per giorno aumenta e non diminuisce. L’altro aspetto dell’evasione fiscale, che pure pesa sulla finanza statale è l’insopportabile pressione del fisco, che, purtroppo, determina la mancanza del gettito dell’Iva ed Irap che a dire da parte della Corte dei Conti ammonterebbe quasi a 50 miliardi di euro. I due volti cagionano non poco la mancanza di liquidità indispensabile per il nostro Paese, non offrendo la possibilità di affrontare il problema della crescita, della disoccupazione e dell’aumento dei nuovi poveri. Aumentare le tasse, aumentare le imposte è gravemente impossibile, si andrebbe ad attuare quel principio giuridico di Cicerone “summum ius summa iniuria” cioè molte regole molte ingiustizie. Diventa pertanto difficile trovare la soluzione del problema, se non attraverso una politica urgente, efficiente, efficace e soprattutto coraggiosa. Ricordiamo a tal proposito, la considerazione espressa alcuni giorni fa da Papa Francesco in merito all’evasione delle tasse, cancro sociale, che colpisce i poveri, i disoccupati, le famiglie, gli anziani, e gli uomini onesti, premia, al contrario, i furbi e i disonesti.

Infatti, giorni addietro con l’approvazione del testo del disegno di legge sul rientro dei capitali da parte della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, dopo molte settimane di discussione, con la quale sono stati rafforzati gli strumenti di persuasione come l’introduzione del reato di auto-riciclaggio, tramite il quale vengono resi inutilizzabili i capitali non regolarizzati, un reato punito con diversi anni di reclusione, ed immune dalla prescrizione, non trova invece applicazione per coloro i quali aderiscono al principio giuridico della volontary disclosure (collaborazione volontaria). In altre parole, gli scambi di informazioni finanziarie sempre più veloci, e la cooperazione tra le amministrazioni finanziare dei Paesi sopramenzionati con l’aggiunta delle sanzioni penali, hanno seminato, il convincimento anche da parte delle banche, ulteriormente convinte a debellare questo danno contrario al vivere civile. In conclusione per risolvere il problema delle casse vuote del nostro Paese, non sarà più sufficiente la vendita da parte dello Stato di appartamenti, Palazzetti Storici, ex aree militari, così pure la battaglia in Europa per la flessibilità, ma occorre perseguire con estrema determinazione la lotta all’evasione fiscale, in un rapporto di piena sinergia con le tante ed urgenti agognate riforme, altro sacrosanto bene comune, di cui da venti anni si parla, da quelle istituzionali a quelle costituzionali, dalla riforma della Pubblica Amministrazione con i processi di semplificazione e con le dannose pastoie della burocrazia, alla Giustizia nel campo Civile, alla riforma elettorale, ecc. Riteniamo, quindi, che la realizzazione urgente di questi obiettivi, senza ulteriori fronzoli politici, rappresenti per il nostro Paese la vera sfida per il futuro che è oggi, soprattutto per la nuova generazione che sente da tempo, e giustamente il bisogno, la necessità di respirare il nuovo, quello vero, quello concreto in quanto i loro polmoni non hanno più la forza di respirare il procrastinabile.

Pasquale Gaglione
Presidente PD Marcianise