Interrogazione del capogruppo del Partito Democratico sul trasferimento della Jabil: “Signor Sindaco, dopo oltre mezzo secolo, il complesso industriale che ha ospitato i lavoratori prima della Siemens e poi della Jabil (in origine dell’Autelco) nel quartiere San Giuliano, da qualche giorno è vuoto. La Jabil si è trasferita in altro luogo lasciando lo storico immobile, oggi proprietà della Nokia.
Le attività e i lavoratori sono stati “deportati” in un manufatto della zona Asi, in un silenzio che fa tristezza, tra il disinteresse generale, quasi si trattasse di un normale trasloco, di una piccola attività. Ma quello è stato il primo immobile industriale costruito nella nostra città, è parte della nostra storia civile, economica e sociale.
Tante generazioni di lavoratori di Marcianise hanno vissuto, lavorato e lottato tra quelle mura e oggi anche il fantasma dell’emancipazione, di cui l’Autelco è stato causa ma per certi aspetti anche effetto (ci sono belle pagine scritte da Pietro Zinzi sull’argomento), sembra aggirarsi tra di esse.
Che fine faranno “gli ultimi lavoratori “ che hanno vissuto e lavorato fino a ieri tra quelle mura? C’è un Piano industriale che li tutela? Il trasloco è finalizzato al rilancio dell’attività oggi Jabil? E, inoltre, a quale destino va incontro lo storico sito di San Giuliano che si estende su centomila metri quadrati ormai in pieno centro abitato?
Sono domande che, con la premessa in bilico tra nostalgia e preoccupazione per il futuro, hanno bisogno, Signor Sindaco, di una risposta articolata, complessa, esauriente che oggi la città ha il diritto di pretendere dalla sua classe dirigente”.
Trasferimento della Jabil, Fecondo (Pd) al sindaco De Angelis: “Che fine faranno i lavoratori?”
31 Ott 2013
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