Un vasto incendio, probabilmente di origine dolosa, si è sviluppato all’interno dell’edificio dell’ex sede dell’emittente televisiva Canale 10 che si trova lungo la Strada Provinciale 336, all’altezza del km 21,250. L’incendio è divampato alle 17.00 circa e subito una nuvola di intenso fumo nero ha investito l’area a ridosso della barriera autostradale A1, la Strada Sannitica ed il popoloso quartiere residenziale della zona Cantone (via De Sanctis e Via G, Falcone). Il fumo sprigionato ha investito le abitazioni costringendo gli abitanti della zona a fuoriuscire dalle proprie case. Immediato l’intervento di polizia municipale, carabinieri e polizia di stato mentre i vigili del fuoco sono intervenuti con tre autobotti per cercare di domare l’incendio. Nel momento in cui scriviamo i vigili del fuoco hanno domato definitivamente le fiamme che erano altissime ed investivano l’intero stabile. Conseguenze anche per gli automobilisti dell’A1 in quanto il fumo, grazie al vento, si è calato su entrambe le corsie provocando rallentamenti e disagi. Secondo le prime indiscrezioni pare che all’interno dell’edificio ci fosse un deposito di materiale plastico (cassette, bobbine ecc.) e questo spiegherebbe il perchè del fumo nero intenso. L’emittente televisiva ha cessato le trasmissioni circa 7 anni fa e da allora l’edificio era completamente abbandonato. Canale 10 fu fondata dall’editore Renato D’Andria, imprenditore napoletano più volte arrestato per bancarotta fraudolenta. Al momento lo stabile è stato dichiarato inagibile in quanto il solaio del primo piano è crollato. I Vigili del Fuoco stanno verificando le cause che hanno generato l’incendio. Molto probabilmente si tratta di un fuoco lasciato incautamente acceso da alcuni senza tetto che si sono rifugiati all’interno dell’immobile per prendere riparo per la notte.
Non è la prima volta che capannoni abbandonati vengono presi di mira da ignoti e questo pone l’esigenza di mettere in sicurezza questi edifici soprattutto nella zona industriale. Qui, infatti, ci sono decine di capannoni di fabbriche dismesse che rappresentano delle vere e proprie bombe ecologiche e che sono praticamente alla mercé di chiunque.
Vasto incendio nell’ex sede dell’emittente televisiva Canale 10: fumo nero investe la città
3 Feb 2013
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L’ennesimo incendio dell’ennesimo stabile abbandonato. Una coltre di fumo nero ha colto di sorpresa i cittadini del rione cantone, che spaventati sono usciti dalle proprie case allertando le forze dell’ordine. Il vento stavolta si dirige verso la città, sospingendo un fumo nero, intenso e basso che ha coperto in una nube tossica tutto l’agglomerato urbano fino al lato opposto della città (rione macello). L’ex stabile di canale 10 è avvolto da fiamme altissime che diventano ora dopo ora più insidiose a causa del vento forte. Panico anche sull’autostrada, il fumo, infatti, calatosi sulle corsie, impediva la visuale agli automobilisti. Insomma, in un’ora circa, lo scoppio di un incendio ha terrorizzato la città intera che ancora una volta ha dovuto subire l’ennesima nube tossica. Ci viene spontaneo chiederci, perché queste fabbriche dismesse, non vengono messe in sicurezza? La loro presenza sul territorio ha portato solo inquinamento, prima, durante e dopo il loro insediamento. Coloro che sono predisposti ai controlli, hanno il dovere civile e morale di difendere l’incolumità della salute umana, troppe volte messa a repentaglio da scempi ambientali che questa città subisce quotidianamente.
Incidente di percorso, si dice sempre, ringrazio a Dio poteva avvenire peggio, si prendano provvedimenti che non accadano ci sia più vigilanza. Se provocato questo casino da senza tetto ci provveda, si aiuta poveri cristi, si mantiene l’ordine e si fa pulizia.
giampieè chiedi a papà, filippp, antooooooo’, pieriiiiiii, pariduuuuuu’, pezzelllìììì, giacummiiiiiii, angeliniiiiiiiii e tutti gli altri e indignatevi almeno un pò. scusat mi ero scordato umbertiiiiiiiiiiiiii. xxxxxxx rosa: a nuij c’ coc ma chist che s n fottn
Mi sorge un dubbio. Ma un capannone che doveva essere “vuoto” com’è possibile che sprigiona una nube tossica di queste proporzioni? Cosa c’era là dentro che si è voluto “smaltire”?
un incendio spaventoso ,più la nube tossica che si e alzata e noi cittadini nè pagheremo le conseguenze x colpa di amministratori che hanno speculato in passato tutti senza esclusione di nessuno.le prossime elezioni fate una cosa statvvvvvvvv a casaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa tutti senza escludere nessuno ripeto . e meglio che c teniamo il commissario straordinario ten chiù attributii di tutti i nostri politicini di turno.VIVA Marcianiseeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
O mandiamo a casa tutti i vecchi politici locali, provinciali, regionali e nazionali, isolando anche i dirigenti da loro insediati, oppure moriremo come topi asfissiati.
chiunque ha operato, ideato, pensato questa ennesima apocalisse di vaste proporzioni in pieno inverno dove (non può esserci autocombustione), ai danni di chi vive a Marcianise, Capodrise e comuni limitrofi voglio esprimergli un pensiero: “non vorrei essere il tuo sacerdote al momento culmine della tuo fine vita dei tuoi ultimi respiri”…( negherei l’ingresso nel luogo di culto, la comunione ). l’ennesimo veleno cosparso in luoghi già inquinati che non ti appartengono, che l’uomo ha sudato per il lavoro, badato, curato, per ricavare ortaggi, frutta, verdura per la piccola economia domestica. la tua aberrante azione da poveraccio che sei, ai danni della società civile, fanno comprendere che sei un squilibrato. in te vive il demonio satana, che ti porterà con mano negli inferi dell’inferno!
ines
Rotterdam 2013 02 04
Gli amministratori non si fino a che punto hanno colpa. È completamente inutile strumentalizzare a fini politici ogni problema. Si denuncino i proprietari per disastro ambientale dal punto di vista penale, si proceda in concomitanza con un’azione civile per i danni ambientali e si risarcisca chi deve essere risarcito.
Queste belle parole e questa indignazione ricordatevele quando andrete a votare e non fate sempre come le pecore che vi promettono di sistemare figli o nipoti e mettete croci a VRUOCCOL!!!
Gli amministratori c’entrano eccome.
Un esempio a caso semplice semplice.
Il luogo dell’incendio è diventato un ammasso di rifiuti tossici che per il loro smaltimento serviranno migliaia e migliaia di euro.
Pagherà il proprietario?
Chi ha pagato per l’Ex Ecorec?
Quale ditta sarà chiamata dagli amministratori?
Rileggiamoci le vicende della Jacorossi che ha “bonificato” mezza Campania.
Avete visto per caso qualche amministratore interessarsi del caso Ecorec?
Alla denuncia fatta dai cittadini di Marcianise, la Procura della Repubblica non ha mai risposto.
Infine, ricordiamoci che a Marcianise hanno eseguito lavori pubblici, ditte in odor di mafia.
Che le carte non fossero a posto gli amministratori non lo sapevano?
C’é bisogno dell’episodio sconvolgente per attirare l’attenzione e l’abbiamo avuto ieri con la nube tossica. Le coscienze più avvertite ne parlano da mesi e si danno un gran da fare per sensibilizzacittadino. C’é il “Comitato roghi tossici di Marcianise” che si riunisce tutti i mercoledì, alle 19,00, presso il Convento dei Francescani. E’ lo stesso che l’8 dicembre organizzò la grande sfilata ed é lo stesso che va a parlare ai giovani nelle scuole! E’ lo ste3sso che si rapporta con le istituzioni, per segnalare e denunciare le situazioni più rischiose.
E’ un gruppo che si autotassa, per continuare a vivere ed operare nell’interesse della Città. Non chiede medaglie, ma un pizzico di collaborazione, per alleggerire il gravoso impegno che volontariamente si é preso, nel tentativo di trasformare in voce aperta e chiara il mugugno su una situazione veramente preoccupante.
Biagino Tartaglione, hai detto una cosa giustissima.
Perchè non lo fai?
In accordo con Alberto Marino aggiungerei che ci sono anche “coscienze più avvertite” che non solo ne parlano, ma agiscono da anni.
Buon lavoro