Con delibera di giunta 380 del 31/07/2012 pubblicata in piena estate sul BURC del 13.08.2012 la Regione Campania ha deliberato di “dover stabilire che le Aree Generali di Coordinamento quando dispongono pagamenti a favore degli enti locali devono accertare, preliminarmente, dandone atto nel Decreto, se presso l’Area 5Settore 9 risultano crediti certi liquidi e esigibili vantati per la fornitura idrica e/o per il servizio di depurazione. Sulla base di tale previsione il Dirigente del settore regionale di competenza ha bloccato il pagamento al Comune opponendo una compensazione per un debito del Comune nei confronti di Acquacampania s.p.a. per canoni di depurazione. A questo punto il Prefetto Cimmino, nominato Commissario prefettizio dopo le dimissioni del Sindaco Tartaglione ha dato mandato all’avv. Agliata per impugnare gli atti regionali. Il legale ha dimostrato non solo che la compensazione opposta fosse illegittima, ma anche che il Comune di Marcianise nulla dovesse per canoni di depurazione essendo tenuto al pagamento il Consorzio Idrico Terra di lavoro. E così il Tar Campania con ordinanza 193/2013 ha accolto la richiesta misura cautelare ed ha sospeso gli atti regionali, pertanto il Comune di Marcianise dovrà ricevere le somme dovute e con l’incasso potranno riprendere i lavori per il Ring Verde. Si tratta di un’opera di grande importanza per il territorio comunale, che al completamento potrà beneficiare di una barriera di piante per un perimetro di circa dieci chilometri e con una larghezza media di circa 200 metri, separando la città dalle aree destinate ad attività industriale. Il progetto ideato durante l’amministrazione Fecondo e proseguito con Tartaglione rappresenta un esempio di afforestazione secondo le indicazioni del protocollo di Kyoto, finanziato con fondi regionali per oltre quattro milioni di Euro che a partire da oggi la Regione dovrà corrispondere al Comune.
Tar dà ragione al Comune: la Regione deve onorare il credito comunale per il Ring Verde.
9 Feb 2013
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Ridare le terre del ring verde agli agricoltori!
C’era bisogno di espropriare tanti terreni e spendere tanti soldi per un’afforestazione? Bastava trovare un accordo con i proprietari, certamente con meno danaro pubblico.
Dire che “Si tratta di un’opera di grande importanza per il territorio comunale, che al completamento potrà beneficiare di una barriera di piante per un perimetro di circa dieci chilometri e con una larghezza media di circa 200 metri, separando la città dalle aree destinate ad attività industriale” non giustifica per niente l’esproprio e lo spreco di soldi dei contribuenti perchè si tratta di un’opera che non serve per niente a migliorare qualcosa.
E poi mettetevi d’accordo senza prendere in giro i cittadini: prima si parla di piantumazione di “populus nigra”, poi si presenta alla città il progetto per un parco pubblico chiuso al pubblico per i primi anni (peggio ancora) e infine (per non rischiare i soldi?) si ritorna all’afforestazione.
Nell’uno o nell’altro caso, a cosa servirebbe una muratura alta, che chiude il tutto a mo’ di lager e che non lascia intravedere nè alberi, nè parco?
Ma fa che questo Ring Verde serva a coprire i guai combinati da qualcuno a certi terreni?
l’esproprio, oramai già è stato fatto, quindi , visto che questi terreni sono diventati comunali cerchiamo di far lavorare i giovani volenterosi (e ce ne sono a Marcianise).
Diamogli il terreno e facciamogli creare delle aziende agricole, delle piccole cooperative.
aiutiamoli a crescere e crearsi un futuro.
mi piace tantissimo la proposta di un cittadino stanco……… questo spazio lo si potrebbe utilizzare anche per creare orti cittadini da dare in affitto….oppure piccoli allevamenti di suini o di polli con il cui letame concimare i predetti orti…….impiantare alberi da frutto e allestire degli alveari per api che servirebbero ad impollinare gli alberi…il tutto nel rispetto del verde e della natura e a favore della produttività!!!!!!!! Sant’Arpino c’è riuscito non vedo perchè non possa riuscirci Marcianise!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Che io sappia il ring verde doveva essere molto più grande. Molti proprietari si sono opposti all’esproprio e l’hanno fatta franca anche grazie a raccomandazioni e a parentele politiche. Vedo questo ring verde un angolo abbandonato del nostro territorio, pieno di sterpaglia e immondizia. Spero che la prossima amministrazione riesca a riprenderlo e a farne un punto d’orgoglio per la nostra città, creando un percorso con installazioni di opere d’arte e una pista ciclabile e/p podistica aperta al pubblico.