Con il motto: “E se oggi toccasse a te cambiare la storia?” parte la campagna di tesseramento dei Giovani Democratici di Marcianise. I ragazzi dai 14 ai 29 anni potranno sottoscrivere l’adesione all’organizzazione Giovanile del PD, presso la sede del Circolo del Partito Democratico di Marcianise, in Via Santoro 66, nei seguenti giorni:
Venerdì 14 Dicembre dalle ore 18:00 alle ore 20:00
Sabato 15 Dicembre dalle ore 18:00 alle ore 20:00
Domenica 16 Dicembre dalle ore 10:00 alle ore 12:30
Martedì 18 Dicembre dalle ore 18:00 alle ore 20:00
Mercoledì 19 Dicembre dalle ore 18:00 alle ore 20:00
Un’occasione da non perdere, non solo per conoscere nei dettagli le iniziative promosse dall’associazione, una su tutte “Ricordando…il Teatro Mugnone”, ma anche e soprattutto per far parte della cittadinanza del nostro territorio attiva, consapevole ed informata. “E se oggi toccasse a te cambiare la storia?”. Aderisci anche tu ai Giovani Democratici!
Il PD è un falso storico. Non riesco ad identificare gli altri personaggi ( uno dovrebbe essere Garibaldi ), ma ritengo che appropriarsi in maniera così indebita di Peppino Impastato rasenti l’osceno. Per un anno il PD ha governato con Berlusconi e Dell’Utri assieme a Monti. Come lotta alla mafia il PD è decisamente agli antipodi però non perde occasione per dare sfoggio della sua ipocrisia. Si aggiunge che Peppino è stato un marxista: con la pseudosinistra amica delle banche e innamorata di Casini ha davvero poco in comune.
C’era una volta la Democrazia. O quel che resta del sogno democratico diretto. A conti fatti, esistono due condizioni contrapposte: l’odierno fallimento fisiologico della visione del Rosseau e la dura presa di coscienza (a quanto pare irrealizzabile) nel nostro inconscio civico, la quale risulta poco alimentata in virtù della momentanea stabilità economica che continua a recare una falsa percezione della realtà delle cose. Oggigiorno manca quel “revisionismo” crudo e necessario proprio della dottrina di Hobbes. Così, ciò che resta della democrazia diretta è solo la curiosità di qualche neofita, o meglio di questi poveri ragazzi ignari della pericolosità temporale del determinismo individuale insito nella natura umana. Restringendo il campo visivo di innumerevoli unità (analizzando dunque la macchina democratica marcianisana), l’inconsistenza applicativa del sistema democratico è individuabile nei tanti esempi fallimentari noti a pochi cari concittadini, e dunque già ampiamente dimenticati dai più. Non me ne voglia Gramsci, così come Salvemini, ma il fallimento della democrazia diretta trova il suo incastro nello stato di salute della società civile contemporanea. E’ quindi oltremodo lecito chiedersi come aggiustare il tiro, ricalibrare l’essenza stessa della democrazia. Va anche precisato che se il pluralismo necessita di innumerevoli convergenze programmatiche, il monismo (vedi M5S) resta una sempreverde utopia. E’ dunque improbabile e desueto riproporre il modello democratico diretto. Ma i più giovani non sono ancora in grado di comprendere questo concetto, che a conti fatti è al giorno d’oggi tremendamente basilare. In questo marasma di mutevoli condizioni, i volponi (cavalcando con forza l’onda lunga dell’entusiasmo giovanile) continueranno ad accanirsi come iene insaziabili sulla carcassa di questa democrazia, rinvigorendo le proprie casse e alimentando di grasso il proprio organismo, mai come in questo momento a secco di contratti, incarichi e preso in ogni suo poro da una profonda sete di vendetta politica. Cari ragazzi, lasciate che sia la vostra mente a riflettere sulle azioni da perseguire. Non lasciate prezioso spazio a questi caimani del tessuto sociale. Aprite i vostri occhi. Non seguite il fascino morboso del contratto facile e di coloro (anche in famiglia) che vi suggeriscono di sorridere a questi signori e di seguire tale scia per necessità. Ricordatevi che le vere virtù contano più di ogni altra cosa e conducono laddove nessuno potrà mai raggiungervi, al di là dell’attuale condizione lavorativa e del vostro portafoglio. Restate dunque tranquilli, perché quest’ultimo saprà come ricompensarvi nel momento in cui sarete voi a decidere il piano d’attuazione. Sappiate che la democrazia diretta ha fallito e con essa hanno fallito le generazioni antecedenti la nostra. La democrazia di cui parlano i padri delle bicamerali, delle cooperative, dei sindacati, delle capillari, dei gettoni di presenza, delle commissioni da portare avanti ad ogni costo, delle case a Caserta spuntate dal nulla, del curriculum infarciti di sangue altrui e del clientelismo becero, è una finta democrazia. Accantonate i facili entusiasmi e le facili assunzioni. Siate generatori di voi stessi. Superate lo scoglio e cavalcate l’onda vera della vita. Mi duole leggervi ancora creduli di cotanta mestizia. Mi duole intravedere certi personaggi nel vostro bel manifesto (che non hanno nulla da spartire con coloro che vi “guidano”). La carcassa della democrazia diretta è ancora lì, e queste iene hanno ancora fame. Accantonatele con astuzia al loro destino. Strappate dalle loro fauci lo scheletro di questo modello e cercate di rinvigorirlo con il vostro coraggio. Nulla è morto finché non è sepolto: è la celebre frase di un film John Flynn, mai come in questo momento perfettamente calzante e in linea con quelle che dovrebbero essere le vostre reali aspettative. Guardatevi allo specchio e trovate voi stessi. Quel sogno democratico è finito. Bisogna riscriverne un altro e concentrarsi sui modelli razionali, riprendere la nostra natura, il nostro villaggio e la nostra coscienza. In questo la matematica ci aiuta e ci dice che i modelli che puntano all’accrescimento esponenziale e verticale, collassano sempre su sé stessi. Nella società globale, il collasso è giunto da almeno un decennio ma noi continuiamo a stampare volantini, ad aprire comitati e a credere alle favole. Mi dispiace scrivervelo, ma godranno ancora una volta e per l’ultima volta queste iene barbute e questi sciacalli del lavoro. Ecco, vorrei che non arrivasse mai questo momento, ma temo sia troppo tardi. Dunque vi prego: fate in modo che non sia troppo tardi. Riprendete in mano il vostro tempo. Scusate il gioco di parole, ma siete ancora in tempo.
bravo sceriffo e trombette,speriamo che i giovani specialmente di Marcianise aprano gli occhi e orecchie, e non si facciano fregare dalle solite promesse elettorali di posti di lavoro, approfittando della loro disperazione.
Ci sono VALORI, quali Libertà, Legalità, Equità, Giustizia, Senso Civico; che non possono appartenere a nessuno. O meglio devono indiscutibilmente appartenere a TUTTI, in particolare alle giovani generazioni. Ed è proprio su quei VALORI, che occorre basare le fondamenta di un movimento politico Giovanile FORTE.
Solo con una Giovanile forte, basata su sani principi e valori, sarà possibile rompere gli schemi con un metodo vecchio di far politica; sarà possibile mettere in atto una politica rinnovata ed innovativa; sarà possibile creare l’alternativa alla politica clientelare.
Non so con quali realtà politiche giovanili vi rapportiate, ma tra i GD Marcianisani, esistono giovanissimi professionisti in via di affermazione, brillanti studenti e rispettabili lavoratori. Non c’è traccia di quella disperazione a cui fate cenno, e, a nessuno, è stato promesso quel posto di lavoro a cui tanto alludete; se potete dimostrare il contrario con i fatti, siamo disponibili al confronto, altrimenti avete sprecato un’altra occasione, tentando di stroncare uno dei pochi movimenti sani nel ns territorio. Così ci piace definirci “Siamo un gruppo di ragazzi tra i 14 ai 29 anni che condividono la passione per la politica impegnandosi in prima persona. Ci piace la Politica, non le chiacchere, e ci mettiamo la faccia. Siamo giovani, democratici, di sinistra. Siamo dunque contrari alla collusione tra mafia e istituzioni, siamo contrari al precariato, che rischia di renderci una generazione senza futuro, difendiamo il diritto allo studio e la scuola pubblica come strumenti di democrazia ed uguaglianza, crediamo nella tutela dell’ambiente, che portiamo avanti con le buone pratiche innanzitutto e nello sviluppo delle energie rinnovabili. Siamo orgogliosi della nostra Costituzione, pronti a scendere in campo per difenderla, ricordando i valori della Resistenza, momento fondamentale della storia italiana. Crediamo che solo la politica possa essere lo strumento per costruire il nostro futuro e cambiare questo paese. Crediamo che si debba farla insieme. E odiamo gli indifferenti.”