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“O Banno” | di Pasquale Giuliano

Passione e testardaggine unite ad uno sviscerato amore per la propria città, queste le doti umane che lo caratterizzavano.
Ad alcuni anni dalla sua morte rimane ancora incolmabile il vuoto che ha lasciato nella vita civica della nostra città.
Di Pietro Zinzi avevo sentito parlare fin da bambino quando animava il gruppo degli studenti universitari che davano vita alla festa della matricola, una delle più belle feste laiche che coinvolgevano la città. Mesi prima organizzavano i “posti di blocco” armati di palette e “pignatielli” nei quali raccoglievano i pochi spiccioli che gli automobilisti donavano.
Seguiva l’allestimento dei carri, la preparazione dei costumi e la ricerca degli animali che la popolazione metteva a disposizione. Poi la sfilata finale attraverso le strade della città a raccogliere fiori e “fetienti” insieme al plauso e, oserei dire, il tripudio della comunità. Smilzo, elettrizzante ed eclettico, capelli neri e sguardo acceso, rispondeva esattamente alla descrizione di chi “una ne pensa e cento ne fa”.
Non c’era iniziativa cittadina che non lo vedesse coinvolto a pieno titolo; per citarne una fra le tante, il recupero della stele borbonica che stava ad indicare l’inizio della ss 265, strada sannitica dei ponti della valle in località Torrino e la sua successiva collocazione nella rotonda di via Misericordia in occasione dell’inizio del terzo millennio.
Lo conobbi di persona in occasione dell’esposizione dei monumenti di Marcianise da parte della nostra scuola, quando ci fornì il materiale riguardante la chiesa di S.Maria delle Grazie detta “L’Annunziatella” chiesa che lui stesso, adoperandosi spesso fisicamente, aveva provveduto a salvare dal crollo del tetto e del campanile.
Successivamente riuscii a fargli ottenere un piccolo contributo economico quando organizzò una serata di gala al teatro “Ariston” poiché venuto a conoscenza di una storia singolare, riuscì a portare a Marcianise il famoso tenore Giuseppe Di Stefano.
Leggendo le sue numerose pubblicazioni (Marcianise Ciao – Sempre col Papo – Sogni, speranza, storia ecc.), si viene trasportati indietro nel tempo e rivivono storie, tradizioni, mestieri ormai esauriti, ma che hanno contribuito alla formazione del nostro modo di essere e rappresentano le nostre radici.
Da una di queste pubblicazioni estrapolai delle vignette (era anche un bravo pittore) che feci ingrandire ed incorniciare e che ancora oggi adornano l’atrio della nostra scuola. Una di queste rappresenta il “banditore” nell’esercizio della propria funzione mentre ad alta voce enuncia il suo messaggio “O Banno”.
Ora che Caffè Procope, alla edizione on line ha aggiunto la veste cartacea, potrebbe ospitare una rubrica di annunci economici, di fatti semplici quali aperture di nuovi negozi, matrimoni, vendite occasionali, convocazioni, chiusure ed aperture di servizi pubblici, manifestazioni ed eventi di qualsiasi tipo e a carattere sociale. “ O Banno” e la sua vignetta potrebbero ben rappresentare il logo ed il titolo della rubrica . Mi sembrerebbe giusto rendere un tributo a quest’uomo che tanto fece per Marcianise ed ancora continua a fare. Credo che Pietro sarebbe d’accordo.

Pasquale Giuliano

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Alfonso Alberico - Marcianise