Domenica scorsa ho votato Bersani perché lo stimo e lo ritengo una persona onesta e competente, ma, purtroppo, mi sono reso conto che la sua vittoria significherebbe il mancato compimento del progetto originario del PD che voleva trarre alimento sia dal pensiero politico liberale, sia da quello socialista, sia da quello cattolico democratico per diventare un grande partito a vocazione maggioritaria.
Matteo Renzi è l’unico candidato che si rivolge all’Italia intera e non solo ai votanti del Partito Democratico, perché invece di preoccuparsi degli accordi partitici punta a un’alleanza con i cittadini basata su un sistema di valori e progetti condivisi.
Domenica non si dovrà scegliere tra Bersani e Renzi, ma tra Bersani e un nuovo modello di fare politica, un’idea di cui Renzi è solo il portavoce, che va oltre il PD e raggiunge il cuore di tutti gli italiani: un’idea che vuole liberare l’Italia dal finanziamento pubblico dei partiti e che non ammette più la politica come mestiere; un’idea che cercherà il voto dei moderati senza dover “pagare” i soliti sensali (Casini, Fini ecc.); un’idea che non accetta più i ricatti delle corporazioni e ridisegnerà il mercato del lavoro per evitare le desertificazioni industriali; un’idea che vuole licenziare i fannulloni e fare i contratti a progetto, non agli impiegati, ma ai dirigenti che dovranno raggiungere obiettivi prefissati; un’idea che vuole mettere tutto on line affinché si possa giudicare il lavoro degli amministratori prima di ritrovarseli a gestire la cosa pubblica; un’idea che intende fermare il consumo del suolo e che per evitare i disastri ambientali non aspetterà l’intervento della magistratura.
Domenica, quindi, spero che vinca Renzi perché la storia ci ha insegnato che le idee non si fermano, e se la politica non le adotta verrà, inevitabilmente, travolta.
Pasquale Fecondo
Nè Renzi, nè Bersani, nè Fini nè Casini.
Quattro nomi che hanno rovinato l’Italia e la Campania.
Come si può (soprattutto in Campania) nominare ancora questi personaggi?
Una risposta.
http://www.nocensura.com/2012/10/il-magistrato-paolo-ferraro-lancia-un.html
Caro Pasquale, questo è un perfetto discorso da ipocrita.
Spero che rileggendolo te ne sia reso conto.
Ma forse il Fecondo che si candida non è Filippo.
Ma sei sicuro che Renzi sia in grado di condurci fuori dalla crisi e continuare il percorso che ha tracciato Monti, che, anche se fatto di tanti sacrifici, era sicuramente necessario?
Ho i miei dubbi e come me penso che li abbiano in molti.
Renzi fino ad oggi ha governato solo la città di Firenze, che non è Roma nè Milano. E’ il nuovo che avanza, porta con sè tanto entusiasma, ma forse è il caso che faccia ancora un pò di esperienza prima di passare al governo del nostro paese.
In ogni caso se uscirà sconfitto dal ballottaggio di domenica, non penso che resti nel PD di Bersani. E’ comunque destinato a primeggiare.
Saluti.
Caro F.G. come puoi permetterti di fare simili dichiarazioni senza conoscermi? Sono così sicuro che non ci conosciamo perché quelli che ho il piacere di conoscere non si nascondono quando hanno qualcosa d’importante da dire. Se poi mi vuoi spiegare quali sono i fatti che ti hanno portato a questa conclusione sono lieto di ascoltarti.
Caro Demoscopia, forse ti sfugge che Renzi e i renziani sono una risorsa per il PD.
Per P.F.
L’osservazione è semplice.
Come si può votare una persona e poi dire che l’altra è migliore?
Questo è il sistema che ci ha condotto nella situazione in cui ci troviamo.
Questo modo di fare non dovrebbe esistere neanche a favore di parenti stretti.
p.s.
Mi sono espresso male, è il concetto che contiene ipocrisia.
Caro F.G., riconosco la tua correttezza nel precisare bene il tuo pensiero sull’ipocrisia.
Comunque, non mai detto che Renzi sia migliore di Bersani, ho solo maturato una riflessione politica che provo a sintetizzare: il PD è nato per essere un grande partito di centro-sinistra a vocazione maggioritaria, inoltre, personalmente, non ho voglia di sostenere coalizioni con chi, fino a poco tempo fa, difendeva Totò Cuffaro. Ma la cosa più importante è che in questo momento storico non bisogna sottovalutare la rabbia della gente, e dire che il finanziamento pubblico ai partiti si dimezzerà e non si eliminerà, come sancito dal referendum, potrebbe innescare una grande disaffezione politica che renderebbe l’Italia ingovernabile oppure governata da un’altra “grande coalizione”. Per questi motivi penso che, tra i due “validi” esponenti del PD, Renzi sia quello che abbia più possibilità d’intercettare i voti dei “moderati” senza pagare il “pegno” ai soliti intermediari.
Se vince Bersani perde il Pd | di Pasquale Fecondo
SPERIAMO BENE
Caro Lorenzo, spero di essermi sbagliato!