Quarto giorno di occupazione per gli studenti del Liceo Scientifico e Classico F. Quercia, che non ci stanno alle critiche che giungono in merito alla decisione di aver occupato l’Istituto scolastico. Gli studenti affermano: “Crediamo fortemente nei nostri ideali e siamo pronti a manifestare il nostro dissenso per i tagli scolastici e per la privatizzazione degli istituti”. Molte sono state le proposte del Dirigente Scolastico, prof. Diamante Marotta, per porre termine all’ occupazione, tra queste c’era quella dell’ “autogestione” che chiaramente non è una vera è propria forma di protesta, per questa rigettata a gran voce dagli studenti. Nella mattinata di ieri, il Dirigente Scolastico, grazie al sistema di sms, ha convocato i genitori degli stessi, per un Consiglio d’Istituto Straordinario, con il proposito di porre fine a questa protesta e iniziare una forma di autogestione.
Tentativo, questo del D.S. vano, visto che il collettivo studentesco appoggiato dai genitori, ha deciso di continuare la protesta.
Il collettivo studentesco afferma: “L’occupazione è il modo più estremo che abbiamo per manifestare pacificamente e di dimostrare tutta la nostra disapprovazione verso la legge Aprea che lede i diritti della scuola pubblica e di noi studenti”; “la nostra è un “occupazione bianca”, ovvero tutti coloro che lavorano nell’ Istituto ne hanno libero accesso in modo che nessuno venga privato del diritto al lavoro, uno dei principali motivi per i quali ci stiamo battendo, oltre a quello che è il diritto all’Istruzione. In tanti, ritengono, che il comportamento degli studenti sia stato attuato solo per evitare le lezioni, questo non è affatto vero, gli occupanti si difendono emanando una nota stampa a livello provinciale e regionale “è il momento di lottare e per questo continuiamo ad occupare, fin quando non raggiungiamo i nostri obiettivi”.
Antonio Di Lillo
già. questo scritto dimostra in maniera evidente la ragione per cui i giovani “pretendono” che sia la comunità, lo Stato( e non i privati che,in quanto ricchi, sono brutti sporchi e cattivi, pronti ad evadere le tasse e a passare con il rosso ai semafori, dimenticandosi invece, ad esempio, di un Della Valle che restaura a gratis il Colosseo), a “garantire” loro il futuro. usano slogan triti e ritriti prendendolo a prestito dai loro padri che, a detta di chi scrive, li appoggiano pure. il problema è che sono state male istruiti sin dai banchi delle elementari da premurosi maestri e maestre che ficcano nelle testoline degli scolari che quello allo studio è un diritto umano( condiviso e non negoziabile,ovvio). Senza mai aggiungere, e anzi, che quel diritto comportava poi il dovere di studiare. studiando, infatti, non a caso, potrebbero scoprire che tra i vantaggi della legge Aprea(si ascrive al PDL,ma la appoggia pure il PD senza la L) potrebbe esserci, per esempio, quello che un Dirigente scolastico, un Preside, può scegliere i propri docenti e dichiarare altri pessimi servitori dello Stato, diciamo pure indegni,facendoli retrocedere a bidelli( finirebbero per essere più dei docenti, ma come si dice: à la guerre comme à la guerre).
Liceo di Marcianise occupato, una studentessa ‘scrive al futuro’: “I bamboccioni stanno lottando tutti insieme”
Caro Futuro, chi ti scrive è una ragazza in una folla di studenti che, in questi giorni, ha occupato più di cento scuole in tutta Italia. Una di quegli studenti che stanno curando la loro scuola, la stanno difendendo e la stanno vivendo. Letteralmente. Caro Futuro, dovresti essere chiaro, dovresti essere un futuro prossimo sul quale contare, dovresti essere il tempo in cui si abitano i sogni, ma soprattutto quello in cui vivono le speranze della nostra generazione. È già difficile pensare a te come a un qualcosa di concreto, non metterci nelle condizioni di non doverti pensare affatto. Una cosa, però, mi piacerebbe dirti, caro Futuro: grazie alla tua misteriosa “sparizione”, da martedì 27 novembre, il Liceo Scientifico e Classico “Federico Quercia” di Marcianise è diventato uno solo. Vedo alunni che portano da mangiare, da bere e coperte per chi resta la notte, al freddo. Vedo ragazzi che spazzano, lavano i bagni anche senza guanti; se necessario, corrono in giro a chiedere aiuto, ottenendolo senza riserve. Vedo alunni che si informano, affinché la protesta e la nostra voce non rimangano entro i confini della scuola, e altri che stampano volantini, raccolgono firme: non ce ne possiamo stare con le mani in mano, se vogliamo riaverti, caro Futuro. Vedo studenti che si confrontano per davvero, forse per la prima volta. Vedo la maggior parte dei professori fieri dei propri ragazzi. Sto vedendo tante cose, caro Futuro. Cose che mi fanno venire la pelle d’oca e che mi piacerebbe far vedere a tutto il mondo. Vorrei che tutti entrassero almeno un pomeriggio al “Quercia”, in questi giorni, perché vedrebbero una gioventù ancora viva. La nostra occupazione, così come le occupazioni di tutta Italia, avrebbero finalmente un senso, agli occhi di tutti. Non lo stiamo facendo tanto per fare, lo stiamo facendo per vivere, lo stiamo facendo per te. Difendiamo il nostro diritto allo studio e il nostro diritto ad avere una scuola giusta. Dimmi Futuro: te lo aspettavi? Ti aspettavi quest’ondata di fratellanza dalla generazione dei bamboccioni? Confesso, caro Futuro, che non ce lo aspettavamo neanche noi! Forse, è perché siamo stanchi e demotivati, ma a un certo punto siamo stati costretti a rimboccarci le maniche e ci siamo detti: “Ok, ora facciamo qualcosa”. Vorremmo poter dire ai nostri figli che siamo stati noi ad aver reso la loro e la nostra Italia migliore. Perciò, caro Futuro, presta attenzione: non abbiamo ancora rinunciato a te. Ti diranno che non ti meritiamo, che non ce lo siamo guadagnato. Ci diranno di accettare le cose così come sono e di smetterla di fare i “rivoluzionari”, perché tanto è tutto inutile. Io non ci credo e non dovresti crederci nemmeno tu. Ora, però, devo salutarti, caro Futuro… il Presente ha bisogno di me. Ci rivediamo tra vent’anni. Ne sono certa!
A., studentessa liceo Quercia Marcianise
Peccato che la legge Aprea sia stata bloccata ieri! Non si intraprende un viaggio se non si sa dove si vuole arrivare e sinceramente non vedo uno sbocco dopo tutto questo rumore,a meno che le lamentele non diventino piu’ serie e soprattutto piu’ reali.
I vostri obiettivi saranno raggiunti nel momento in cui uscirete dalla scuola sapendo leggere, scrivere, ed essere in grado di fare qualcosa. Oltre ad occupare la scuola, perchè non studiate anche? Fate lezione di mattina, non bloccate l’avanzare dei programmi scolastici, fatevi interrogare, il pomeriggio studiate lì a scuola e la notte occupatela. In questo modo dimostrereste grandissimo attaccamento alla scuola e al vostro futuro. Senza studiare di quale futuro parlate?