Giovedì 22 Marzo i rappresentanti del Comitato 1° Maggio, unitamente a quelli di altre Associazioni locali, hanno partecipato a una seduta speciale della III commissione consiliare, per definire la destinazione e l’uso del Palazzo del Monte dei Pegni. Durante l’incontro è emersa la volontà dell’Amministrazione Comunale di spostare l’attuale Biblioteca, sita in via Vespucci, nello storico palazzo di via Duomo; alcune Associazioni, invece, hanno proposto di destinare l’intero edificio ad attività sociali.
A tal proposito, il Comitato 1° Maggio si augura che il Palazzo Monte dei Pegni divenga un vero “attrattore culturale”, gestito, però, interamente dal Comune. Concorda, quindi, con l’idea di riservare alla biblioteca gli spazi disponibili al primo piano, mentre il piano terra potrebbe essere utilizzato per attività culturali (es. convegni, mostre, musica, teatro, ecc.). Inoltre – nell’ambito di una più complessiva risistemazione dei centri culturali cittadini – il Comitato 1° Maggio propone che l’Archivio Storico (che attualmente è custodito, a pagamento, fuori Marcianise) e l’archivio dell’AGP siano sistemati nell’originaria sede dell’AGP (piazza Carità) o nella sede attuale della biblioteca comunale, magari riservando uno spazio anche per un piccolo antiquarium.
Il Presidente del Comitato 1° Maggio, Vittorio Barretta, durante lo svolgimento del dibattito, preoccupato della condizione in cui versa la zona 167, ha comunque voluto precisare che l’azione politica di quest’ Amministrazione non deve esaurirsi ai margini del centro storico, ma deve affrontare anche le emergenze culturali e sociali che affliggono le nostre periferie. Per questo motivo, si augura che al più presto divenga operativo il PRU e, nello stesso tempo, venga assegnato uno spazio al Comitato 1° Maggio, per lo svolgimento delle attività culturali e sociali di cui ha tanto bisogno la zona 167.
Comitato 1° Maggio su destinazione Palazzo del Monte dei Pegni
29 Mar 2012
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Nel ribadire di aver sempre sostenuto che l’ipotesi di uno spostamento della biblioteca dall’originale assetto strutturale ai locali del palazzo Monte dei Pegni sia da scartare, ne motivo il perchè. I rumori, il traffico sostenuto, l’impossibilità di adeguato parcheggio in aree circostanti e la reale ripartizione dei locali non giocano sicuramente a favore di tale ipotesi. Semmai si vada a rinforzare la superficie necessaria ad un ampliamento dell’attuale biblioteca, destinando il piano superiore a tale esercizio, una volta liberatolo dalla funzione di deposito che svolge ora. On in estrema ratio, spendendo risorse finanziarie, se ce ne sono, ad un ampliamento al piano terra utilizzando l’incolto giardino. Il Palazzo Monte dei Pegni ben si presta ad un’espressione di plurimpiego a disposizione di ogni realtà socio aggregativa che ne chieda l’utilizzo motivato di volta in volta proprio dall’espletazione delle attività connesse.